un
film che deve tutto all’interpretazione di due bravissimi attori, Stephen Frears
è bravo a dirigerli in una storia di peccato e perdono, schiavitù e vendita di
bambini, Aids e ritorno a casa.
dialoghi
fulminanti e colpi di scena fanno sempre ripartire il film, non ci si annoia.
il
film avrebbe avuto stupito il pubblico se il convento fosse bruciato, con suor Hildegarde fra le fiamme, e il diavolo che la
riceveva all’inferno, ma la sceneggiatura doveva avere una certa coerenza,
peccato. Tarantino l’avrebbe fatto, chissà.
“My beautiful laundrette” e “Piccoli affari sporchi” sono ormai
d’altri tempi, ma “Philomena” una visita al cinema la merita, Judi Dench e Steve Coogan sono uno spettacolo - Ismaele
…L'aver romanzato la vicenda genera personaggi
contraddittori (come la stessa Philomena, signora svagata di mezza età che
legge con entusiasmo romanzetti Harmony, e contemporaneamente figura di alto
spessore morale), limitando di fatto a un livello superficiale il
coinvolgimento dello spettatore. Anche nel tirare le fila, il film mantiene il
piede in due scarpe: da un lato denuncia senza mezzi termini (e in maniera
manichea) i misfatti e il successivo atteggiamento omertoso delle strutture
cattoliche in Irlanda, dall'altro lascia che la protagonista
"perdoni" i colpevoli, sperando che l'assoluzione coinvolga
moralmente anche lo spettatore.
…Philomena e Martin si confrontano e anche si scontrano in
materia (anche perché il giornalista non le risparmia mai il proprio
scetticismo) ma non si tratta qui di chi abbia ragione o abbia torto. Si tratta
piuttosto di un incontro che è sempre possibile quando si è capaci di andare al
di là delle barriere che il pregiudizio erige tra le persone. Frears riesce a
raccontarlo grazie all'umanità che ha pervaso i suoi film migliori e alle doti
di narratore di grande spessore.
...
In un film senza difetti come questo, il suo difetto è, paradossalmente, la sua
precisione millimetrica, il suo essere sempre "medio". Un film che fa
piangere e ridere, una ricetta splendidamente tragicomica, in cui le emozioni
sono calmierate e livellate, ma per il quale non si perderà mai la testa con la
pancia e con il cuore come per il cinema più irregolare e conflittuale.
…En Philomena,
la veterana actriz británica muestra toda su habilidad para encarnar personajes
entrañables y amables, a pesar, como en este caso, de ser víctima de uno de los
dramas más terribles que se puedan concebir. Y es que la historia de Philomena
Lee, personaje que interpreta Dench en la película, es tan real como muchas
que, por desgracia, hemos ido leyendo en los periódicos de nuestro país
últimamente: una mujer a la que separaron de su hijo, que fue vendido en
adopción, sólo por haberse quedado embarazada en el tiempo y el lugar
equivocados. Años después, ayudada por un periodista caído en desgracia (Steve
Coogan, también co-guionista de la película, en un trabajo sorprendente), le
buscará cueste lo que cueste. La intensa vitalidad, la alegría que desprende
Philomena a pesar de lo horrible de su situación, empapan la película de
principio a fin. Gracias a ella, lo que podría haber sido un simple drama
británico estándar se convierte en toda una lección de interpretación.
Anche a me è piaciuto fino ad un certo punto: troppo ruffiano, probabilmente.
RispondiEliminaCerto, se suor Hildegarde fosse morta tra le fiamme del convento, con il diavolo pronto ad accoglierla con un forcone acuminato, avrei apprezzato di più.
troppo perfettino, ma col finale alternativo...
Elimina