Man Push Cart - Ramin Bahrani
un gran film, una opera seconda fatta con pochi soldi in tre settimana, neorealista nell'anima, gli attori hanno i nomi della vita.
Ahmad conduce una vita di scarto, per usare le parole di Zygmun Bauman, e questo è il mondo degli ultimi.
e nei titoli di coda, fra i ringraziamenti, Amir Naderi (un grande) e Lodge Kerrigan(vedrò qualcosa a breve)
da non perdere - Ismaele
QUI il film
completo in inglese
…this is an unforgettable film that delivers the grind without sugar and
clichés.
"Man Push Cart" was filmed in Manhattan by an American born
in Iran and an American born in Pakistan, and embodies the very soul of Italian
neo-realism. Free of contrived melodrama and phony suspense, it ennobles the
hard work by which its hero earns his daily bread. He owns a stainless steel
bagel wagon, which he pushes through the lonely pre-dawn streets. He sells
bagels and sweet rolls and juice and coffee and many customers call him by his
first name although they would never think to ask his last one...
…L’essenza di Man Push Cart è tutta in questa sequenza di immagini,
dove la solitudine e l’estraneità del venditore Ahmad risaltano
inconfodibilmente. Attraverso la regia pulita ed essenziale di Ramin Bahrani
seguiamo da vicino le vicende di questo piccolo commerciante pakistano e del
suo chiosco. Un uomo che non riesce ad integrarsi, in una New York da poco
uscita dalla tragedia dell’undici settembre e che non vede di buon occhio
immigrati di religione musulmana.
La macchina da presa passa leggera accanto al
protagonista, senza far mai sentire la sua presenza e regalando agli spettatori
frammenti di vita reale. Si scopre così che Ahmad in passato era stato un
cantante di successo nel suo paese e che ora è costretto a dover fare questo
misero lavoro, per poter tirar su qualche soldo per mantenere sua figlia. Quest’ultima
non si vede mai nel film, ma è una presenza fortissima, il vero motore delle
azioni del protagonista.
Il tutto si chiuderà proprio come era cominciato,
con Ahmad che prepara il carretto completando la circolarità della sua
esistenza che va avanti con sogni e ambizioni, puntualmente affogate nel caffè
della mattina. La solitudine e l’estraneità di un venditore iraniano incapace
ad integrarsi nella realtà newyorkese del post 11 settembre…
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