mercoledì 19 marzo 2025

Il...Belpaese - Luciano Salce

Paolo Villaggio è il mattatore di questo film esagerato, denso di scene divertenti, in uno scenario di una Milano da incubo, in mano ai criminali.

s'innamora di una ragazza (Silvia Dionisio) sfuggente e bellissima.

il finale è zavattiniano (come in Miracolo a Milano)

un film che per alcuni è "troppo", a me è piaciuto molto.

buona (milanese) visione - Ismaele



 

Una buona buona commedia a sfondo sociale, che propone il classico personaggio "fantozziano" di Villaggio in una veste leggermente diversa, seppur l'iperbole tipica della sua comicità rimanga in definitiva la solita; si riconoscono infatti alcune gag già viste nei primi Fantozzi e altre che si vedranno in quelli successivi. L'Italia degli anni di piombo viene fotografata in modo volutamente eccessivo, in una satira che in fondo è ancora molto attuale, vista la situazione in cui versa il nostro "Belpaese" attualmente. Bello il finale poetico.

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Con intelligenza e grazie al supporto di un cast comprendente molti dei suoi attori abituali, Luciano Salce affronta con il sorriso il disorientamento sociale portato dal dilagare della violenza in Italia negli anni '70. Il sempre bravo Paolo Villaggio si trova così ignaro (come il futuro Johnny Stecchino) all'interno di una guerra che non vede, anche se gli sta davanti. Tra gag e incomprensioni si sorride e si pensa. Finale messianico.

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Generalmente stroncato dai recensori, "Il... bel paese" è una satira un pò sgangherata, ma , per quanto portata agli estremi, qua e là azzeccata, su certi malesseri e cose inquietanti nell'Italia del '77. Luciano Salce, dopo i successi dei primi due "Fantozzi", si rimette in combutta con Paolo Villaggio, nella storia di un "ritornante" in patria dopo un periodo lungo vissuto fuori, su una piattaforma petrolifera: il manicomio a cielo aperto che gli si apre davanti e intorno è un quadro appunto esagerato, ma nella logica comica villaggiana non poteva essere altrimenti. Femministe,sequestri di persona, amore libero, terrorismo, riccastri infami, diffidenza portati alla massima potenza, tutto questo c'è in questo film, non riuscitissimo, ma che nel messaggio finale, quell'aggregazione spontanea e la gente che torna a uscire fuori, abbattendo le paure, c'è un assunto che sarebbe validissimo ancora oggi, in questa nazione così demotivata.

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Il ragioniere più sfigato del globo torna sotto mentite spoglie.Si scrive Berardinelli(il nome del personaggio interpretato da Villaggio),si legge Fantozzi.L'introduzione è un classico bignami della comicità fantozziana a suon di botte,cadute da altezze paurose e sfighe colossali.Poi la situazione cambia quando il nostro lavoratore sulla piattaforma petrolifera ritorna dopo otto anni nella sua Milano.E scopre che è un covo di rapinatori,rapitori,forze dell'ordine che non sono in grado di fare nulla ecc ecc.Anzi all'inizio non si accorge di un bel niente,comincia a avere qualche leggerissimo sospetto quando i suoi parenti per andare al ristorante si travestono da morti di fame e lui viene rapinato.Cerca di ribellarsi alla situazione ma non c'è verso:è l'entropia del mondo che ha messo a ferro e fuoco le coscenze popolari e ha determinato lo stato di caos.Il suo negozio di orologiaio diviene subito preda del racket e quando anche lui cerca di fare il furbetto del quartierino ritorna in auge la sfiga cosmica del succitato ragioniere.E se una cosa gli deve andare male sicuramente gli andrà anche peggio.FInale hippy con tutti che si aggregano e mettono da parte le rispettive paure imparando nuovamente a fidarsi degli altri.La sceneggiatura di Castellano e Pipolo più che affondare nella melma di un discorso politico si addentra nei territori a loro più consoni della farsaccia da bar o da caserma,come volte voi.Ne esce un film ibrido che aaccanto a notazioni di costume su quello che stava succedendo nel 1977 scivola spesso nel qualunquismo e nella cagnara pura e semplice.E Villaggio ci mette del suo non facendo nulla per distaccarsi dal personaggio di Fantozzi di cui aveva appena svestito i panni.Innavvertibile la regia di Salce,forse solo nel finale si vede la sua mano....

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