un colpo grosso alla metropolitana di New York, un convoglio sequestrato, il Pelham 123, 17 ostaggi, il rilascia in cambio di un milione di dollari.
sceneggiatura ad orologeria, quando tutto sembra andare bene per i ladri sequestratori le cose si complicano, per colpa/merito dell'ispettore Garber (Walter Matthau).
non mancano i morti, il sequestro non è uno scherzo, il piano è perfetto, ma l'ispettore Garber è più che perfetto, per intuito più che per astratta logica.
una corsa contro il tempo che non deluderà nessuno, promesso.
buona (milionesca) visione - Ismaele
QUI il film completo, in italiano
… Molto probabilmente è un thriller
poliziesco con qualcosa in più: una feroce satira sociale e anche politica che
si mescola con un gusto grottesco per i dialoghi e soprattutto in alcune scene.
Questo rende il film non solo un semplice noir ma un’evoluzione di
quest’ultimo. Il colpo della metropolitana è una
commistione di generi che sfilano immagine dopo immagine. Robert
Shaw e Walter Matthau,
i protagonisti dell’opera di Sargent, rappresentano appunto questo mix di
categorie. Da una parte c’è il freddo e spietato criminale e dall’altra il
poliziotto cinico e pigro che comunque riesce ad avere la meglio sulla
malavita.
E tutto il film è un continuo
andirivieni dal dramma all’action movie, dalla commedia nera al thriller fino a
quel finale tanto ironico quanto monumentale che si prende gioco dei classici,
seriosi e a volte anche lagnosi film della stessa matrice. Una rivoluzione del
genere crime e anche dei film d’azioni che da quel momento si avrà su
moltissime altre opere. Tuttavia Il colpo della metropolitana si burla della
stessa società americana che prende di mira tutti, dalle alte sfere fino agli
stessi poliziotti lasciando i poveri ostaggi a fare da simbolo ad una società
omogenea ma solo sulla carta: multiforme e classista…
Ricordato spesso dai più giovani
unicamente per essere stato una delle tante fonti di “ispirazione” (termine
gentile) per Quentin Tarantino al momento della scrittura de Le iene, il film di Sargent merita di essere rivisto per motivi
più validi dello stratagemma dei nomi dei criminali, a partire da una regia
solida e potente come la storia richiede, perfettamente nel solco tracciato da
Don Siegel.
Dopo un’ottima partenza, con il
silenzioso sequestro del treno da parte dei quattro uomini, il film procede in
crescendo, rendendo benissimo la costante presenza della scadenza fissata per
l’esecuzione degli ostaggi e gli infiniti inconvenienti di percorso cui tutti
quelli impegnati nella trattativa o nelle azioni di forza devono far fronte. In
particolare il personaggio di Garber (Walter Matthau), inizialmente distratto e
svogliato, acquisisce sempre più peso all’interno dell’operazione e diventa il
principale referente dell’autorità per i sequestratori e il vero “eroe” del
film, contro figure teoricamente più titolate di lui (sindaco, capo della
polizia) ma di minore valore morale. Il ritrarre Garber come un uomo comune,
forse solo un poco più intelligente della media, ma che in realtà risolve la
situazione facendo affidamento principalmente sul proprio buon senso mentre
tanti intorno a lui non sanno che fare nel contesto di elevata tensione in cui
si trovano, è un altro punto a favore della scrittura del film…
Un thriller come pochi, capace di alternare sapientemente scene
di alta tensione con diversivi di alleggerimento, tipo la carrellata iniziale
di Walter Matthau con i colleghi giapponesi e la signora che nel finale si
risveglia da un bel sonnellino, inconscia di tutto ciò che le è capitato. Tutto
avvincente ed emozionante, ottime interpretazioni e finale perfettamente in
linea con la vena sarcastica del film. Sicuramente sottovalutato.
Un ottimo film sotto ogni punto di vista, ma è la sceneggiatura
che lo fa emergere rispetto ad altri dello stesso genere. Il divertente incipit
prepara il terreno illustrandoci (assieme ai "babbuini" giapponesi)
la sede operativa della metropolitana di NY, piuttosto scarna per la verità,
con personaggi di ogni tipo (dai nervosi direttori ai rilassati membri della
sicurezza); poi il fattaccio che coglie tutti di sorpresa e suscita le reazioni
più diverse, dove primeggiano la calma e la
razionalità di Matthau. Buon sviluppo fino al perfetto finale.
E' una vergogna che questo splendido film venga classificato
sul Mereghetti con due palle e mezzo.
La trama è un gioiellino ingegnoso, i dialoghi
sono meravigliosi, oscillano tra il comico e il drammatico, e così le
situazioni, tutti gli attori, comparse comprese, sono bravissimi.
Matthau eccezionale, Martin Balsam
straordinario, regia eccellente. Girato nel '74, è un film pressoché perfetto,
che come tutti i veri capolavori mantiene immutata la sua forza.
Grande film, un poliziesco anni 70 come ormai non se ne fanno
piu':veloce,senza fronzoli con un gruppo di rapinatori che non esita ad usare
la violenza, un ritmo indiavolato e protagonisti affiatatissimi.I 4 rapinatori
fanno veramente paura e nonostante l'ambientazione claustrofobica e
sostanzialmente rispettando l'unita' di spazio,c'è una suspense che si taglia
col coltello.il finale è assolutamente memorabile come la faccia di Matthau.
Una vera delizia per gli amanti del genere...
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