un film universale, tutto il mondo lo capisce, anche se non sa la lingua gaelica irlandese.
una bambina povera, in una famiglia numerosa e problematica, viene data in affido, senza troppe formalità, a dei lontani parenti che se ne possono e vogliono prendere cura.
i rapporti sono freddi, all'inizio, poi quell'estate di Cait sarà la più bella della sua vita.
un film di poche parole, per certe cose le parole possono essere addirittura di troppo.
Cait e i suoi genitori adottivi sono davvero convincenti.
buona (gaelica) visione - Ismaele
ps: un paio d'anni fa una storia simile, mutatis mutandis, era lo sfondo di un bel film italiano, L'arminuta.
…Già dal titolo, molto diretto e sincero nella sua rappresentazione
di un microcosmo ad altezza bambina, è chiaro l’intento del regista, che
costruisce un piccolo universo rurale dove le parole, che siano in gaelico o
(talvolta) in inglese, sono perfettamente misurate per non appesantire troppo
un equilibrio famigliare che, per forza di cose, è fatto di sottintesi e non
detti.
È tutto molto semplice, schietto, e tramite quella semplicità la storia di
Cáit arriva dritta al cuore con un quantitativo inatteso di tenerezza, perché
“semplice” non è sinonimo di “banale”, e l’assenza di fronzoli narrativi o
stilistici non fa che sottolineare la sincerità di un’operazione che, adattando
una novella della scrittrice Claire Keegan, guarda al passato senza cadere in trappole
nostalgiche e affronta il tema della maturazione interiore con onesta
asciuttezza. Fino a che, come la giovanissima protagonista, anche noi ci
ritroviamo a sperare che questa estate in campagna possa durare in eterno.
…quella narrata da Colm Bairéad è una storia di carattere universale, e lo
scenario in cui si svolge l'estate della piccola Cáit risulta privo di
riferimenti cronologici precisi, collocandosi piuttosto in un tempo sospeso,
interiore. Così come è una prospettiva interiore, del resto, quella assunta dal
film stesso, che sposa appieno il punto di vista di Cáit, ruolo affidato
all'espressività dell'esordiente Catherine Clinch. Inserendosi nella lunga tradizione dei coming of age sui piccoli terremoti emotivi dell'infanzia, The Quiet Girl ci fa penetrare nella quotidiana solitudine
di Cáit, nel senso di inadeguatezza che la opprime tanto a scuola, quanto fra
le pareti di casa…
…in The Quiet Girl il silenzio diventa l’innesco perfetto per sprigionare
l’esplosività delle immagini del cinema più puro, privo di retorica o artifici
tecnici ma capace di emozionare nella sua sbalorditiva semplicità. Il formato tre quarti concentra l’attenzione sui primi piani della
piccola Cáit che con i suoi grandissimi occhi celesti osserva, quasi stranita,
gli inconsueti gesti di amore nei suoi confronti da parte dei suoi nuovi
genitori. Il loro rapporto si sviluppa attraverso sguardi, carezze, gesti
semplici, caricati del giusto significato, mai eccessivo, mai sopra le righe.
Il regista irlandese gestisce con grande perizia il ritmo del suo film che
cresce progressivamente fino a sfociare in un bellissimo finale denso di
emozioni. Il fitto legame tra perdita e incontro impreziosisce ulteriormente il
paradigma narrativo intrapreso da The Quiet Girl, che riflette proprio su questo meccanismo secondo cui ad
una mancanza corrisponde la sua rievocazione, il suo controcampo ideale. Da una
parte la coppia che ospita la bambina sostituisce l’assenza (fisica ed emotiva)
dei suoi genitori, dall’altra, è la stessa Cáit a vestire i panni del passato
tragico dei coniugi.
…The Quiet Girl es una película que
merece mucha la pena. La historia de una niña, en la Irlanda de 1981, que
desconoce el amor. Una niña que sabrá lo que es el afecto gracias a unos
familiares lejanos. Un matrimonio que la acogerá durante las semanas previas al
nacimiento de un nuevo hermano. Entre naturaleza, silencios y atención. Una
atención conmovedora desde el primer instante, que el realizador sabe trasmitir
con muy pocos elementos. Eso sí, desde una emoción única y que te alcanza el
corazón. Ya sea el primer baño que recibe la niña, una carrera en busca del
correo o ese final tan precioso como triste.
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