venerdì 16 dicembre 2022

Landscapers - Un Crimine Quasi Perfetto - Will Sharpe

creata da Ed Sinclair (marito di Olivia Colman), Landscapers è una miniserie, cioè un film lungo.

una storia assurda, come a volte lo è la vita.

Olivia Colman e David Thewlis, i protagonisti, sono bravissimi, non da meno è Kate O'Flynn (spesso attrice nei film di Mike Leigh).

un assassinio di quindici anni prima riemerge dall'oblio, la soluzione è facile, il come e il perché meno, e questo è l'oggetto del film, che cerca di entrare nel mondo di Susan e Chris, nella "normalità" della loro "pazzia".

una bella sorpresa, non sarà un capolavoro,di sicuro è roba buona.

buona (senza soldi) visione - Ismaele

 

 

La sceneggiatura di Landscapers – Un crimine quasi perfetto è scritta da Ed Sinclair, che sapientemente decostruisce il genere spostando l’attenzione non più sulla ricerca del criminale ma sulla comprensione dei motivi di tali efferati omicidi. Dialoghi incredibili ed una perfetta costruzione della tensione attraverso una narrazione sperimentale che rompe più volte la quarta parete, punti forti di una sceneggiatura che tentenna solo nel momento in cui tutte le carte sono state scoperte. Arriva un po’ lunga sul finale, divagando tra universi metacinematografici come per cercare di coprire il tempo mancante, riuscendo però, nell’arco delle quattro puntate, a mantenere un’elevata qualità di insieme…

… Ricchezza anche visiva, grazie ad un’ottima regia di Will Sharpe: comprende il racconto ed aumenta il senso di astrazione e sperimentazione, vaga nella storia del cinema e porta la serie a sconfinare in mondi inattesi. Man mano che la narrazione prosegue questa astrazione diventerà sempre più preponderante, a tratti diventando troppo pomposa ma al tempo stesso rimanendo visivamente appagante ed originale. Il vero merito è proprio da ricercare in questa originalità e freschezza del racconto. A tratti teatrale, come a voler spiazzare lo spettatore e renderlo partecipe della recita.

Si entra nella mente della coppia, protagonisti di una storia tutta loro. Fonte di fuga necessaria per alimentare il loro amore; amore epico come le storie dei classici Western. Landscapers riesce dove molte serie falliscono, vivere in un suo spazio personalissimo ed innovativo, proprio come Susan e Chris

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La serie original de HBO y Sky Atlantic ha pasado desapercibida. Una más entre las múltiples producciones de “true crime” de la última década. Un género en tendencia que aborda distintos crímenes reales, y los trae a la actualidad. No obstante, Cómo meterse en un jardín merece una especial atención. La teleserie es una pieza genuina entre las demás obras audiovisuales

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Alejándose de las historias criminales al uso, Cómo meterse en un jardín (Landscapers) explora los asesinatos de Mansfield de una forma muy original. Mediante el amor por el cine clásico de los protagonistas, la serie ofrece una interesante visión de lo que ocurrió alrededor del matrimonio Edwards. 

Además, cuenta con las excelentes interpretaciones de Olivia Colman y David Thewlis que hacen de la serie una de las más destacadas de 2021.

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In soli quattro episodi si assiste quindi agli Edwards che si costituiscono alla polizia, ai loro lunghi interrogatori e infine al processo, tutte fasi in cui il rapporto tra i due viene sempre più messo sotto pressione. Se a volte gli espedienti stilistici a cui si ricorre risultano eccessivi e sono una distrazione, il più delle volte queste rotture sono efficaci nel distanziare il pubblico dai protagonisti perché osservino la macchina dall'alto.
Come tutti i true crime, Landscapers è tanto uno studio psicologico quanto un'analisi del funzionamento del sistema, dei suoi cavilli burocratici e delle costrizioni che impone agli agenti. Questi ultimi sono inizialmente presentati come una coppia quasi comica e solo nel corso della serie la loro buffoneria si vena di elementi più umani. In particolare è la detective Emma Lancing a essere sia la più efficiente nell'incastrare i due sia la più toccata dalla loro sorte. Tanto che alla fine il suo non è vissuto come un trionfo ma piuttosto come una rassegnazione verso l'implicita crudeltà del proprio lavoro, che la porta in fondo a condannare alla galera due anziani ormai del tutto innocui e più innamorati di quanto lei probabilmente sarà mai

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 un capolavoro di recitazione tesissima e magistrale. Colman si conferma con tutta probabilità la più grande attrice vivente, capace di passare dalla modestia dimessa di una casalinga suburbana al lirismo di una maschera drammatica universale, il tutto con degli impercettibili movimenti del viso, microscopici tic della bocca, minimali balbettii. Thewlis è un suo degno compare, anche lui straordinario nel modulare emozioni dalla semplicità apparente che si liberano poi in deflagrazioni emotive strazianti. Anche qui il gioco dei due attori (talmente potente da annullare qualsiasi comprimario) verte su una continua “consapevolezza inconsapevole”, assieme vittime e carnefici, cinici calcolatori e prede in balia del destino, pragmatici approfittatori e inesausti sognatori. Landscapers è in fondo un tributo massimo alle risorse straordinarie della recitazione, dell'immaginazione, del sogno della settima arte, ma soprattutto all'inesauribile fonte di storie e sorprese che è la realtà.

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