lunedì 27 settembre 2021

Supernova - Harry Macqueen

due persone che si amano da molti anni fanno in viaggio, per rivedere i luoghi e le persone conosciute da quando si sono innamorati, senza sapere che è l’ultimo viaggio, una delle due persone non lo sa ancora.

chi sta morendo piano piano, perdendo progressivamente il controllo di se stesso, ha deciso che non vuole essere preda della malattia, ma scegliere quando dire basta.

non è una scelta facile, ma nessuno può farlo per te.

Sam e Tusker sono al momento della verità, accettarla non è mai facile.

un film di attori (bravissimi), senza parole di troppo, senza troppi discorsi e proclami, un film sulla decisione della scelta finale.


buona visione - Ismaele 


 

 

 

 

 

Supernova è una delicata e malinconica poesiaun racconto di vita che attraversa terre fisiche e umane in modo da capire bene l’intimità alla base del rapporto dei protagonisti ma senza rompere quell’alchimia. Macqueen sceglie la via della grazia e della semplicità, non corre mai per narrare questa storia, resta sempre un passo indietro lasciando a Tusker e a Sam la dignità dei sentimenti. Tutto ciò si costruisce sugli schemi e con l’impostazione del road movie; uno dei punti forti della storia è la tensione struggente che si legge nei piccoli gesti, negli sguardi disperati, nei silenzi assordanti dei due, di chi non è pronto a lasciare andare e di chi vuole ancora avere il controllo sulla propria vita. Supernova è un film solido, commuovente e recitato magnificamente, non si ha mai la sensazione, la supponenza di poter giudicare, esprimere un giudizio, non si invade il cerchio d’amore, di stima che lega i due, ci si tiene a distanza pur partecipi.

da qui

 

…A dare spessore alla pellicola contribuiscono una bella fotografia, che – pur senza particolari guizzi – ci immerge a pieno nella calma della campagna inglese e nel calore intimo degli ambienti familiari, e la prova attoriale dei due protagonisti. Firth e Tucci disegnano alla perfezione la complicità e la tenerezza di un amore di lunga data, ma è in particolare Tucci che colpisce per la sua interpretazione di una fierezza dolorosa e commovente.

In Supernova non ci sono pillole, ospedali o medici, non c’è pietismo o commiserazione, e il racconto della malattia diventa quasi un pretesto per portarci dentro alle dinamiche più vere e dure della vita e dell’amore. La pellicola è a tutti gli effetti un road movie che percorre un breve tratto della vita di una coppia qualsiasi. Un tratto così breve che il film a un certo punto viene quasi troncato, accompagnandoci ai titoli di coda con le ultime note di un piano, e lasciandoci – volutamente –  un senso di vuoto e incompiutezza.

da qui

 

Grossomodo ogni dialogo inizia con la constatazione dello stato di salute di Tusker/Tucci, che sta peggio di ieri e meglio di domani. Il giorno dopo, con le variazioni del caso, si replica il medesimo canovaccio. A un certo punto, inevitabilmente si parla anche della “morte dignitosa”, ma nemmeno questo rappresenta in fondo il vero climax drammatico di Supernova. L’autore non vuole d’altronde climax né lacrime e così finisce per confondere l’equilibrio emotivo del film con una sostanziale piattezza. Non resta che ammirare i due attori, ma allo stesso tempo si prova l’insopprimibile desiderio di ascoltarli pronunciare altro, magari un testo di Pinter o un qualsiasi brano di Thomas Bernhard. Tucci e Firth recitano come se lo stessero facendo, ma sfortunatamente non è cosi.

da qui


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