da un po' di anni le multinazionali (o corporations) nella loro opera di accaparramento delle risorse naturali accelerano sullo sfruttamento dell'acqua, da noi fottendosene dei referendum, complice un sistema politico, economico e giudiziario corrotto nell'anima, strumenti del neoliberismo, vale a dire la faccia odierna del Capitalismo, che trascina il pianeta alla rovina.
nei paesi di quello che viene chiamato Terzo e Quarto Mondo il comportamento delle multinazionali (o corporations) non finge di essere "gentile" nella forma, ma si scatena la violenza più terribile, ai nativi gli si ruba tutto, con la complicità del sistema politico, economico e giudiziario.
e centinaia, in America Latina, sono gli attivisti assassinati (leggi qui).
tutto questo si vede nel documentario, dove persone di cui vediamo le facce e ascoltiamo le parole provano a raccontare quello che succede, gente ritenuta arretrata e ignorante viene colpita ogni giorno, da quelle imprese criminali, che stanno nelle Borse Valori dei paesi civili, che fanno le pubblicità nei media dei paesi civili, che comprano le squadre di calcio, gli ospedali, i porti, le imprese dei paesi civili.
buona (sofferta) visione - Ismaele
QUI il documentario completo, con sottotitoli in
italiano
Montagne, fiumi e terre sono sacri per le popolazioni indigene e
contadine del Messico e dell’America centrale. Sono l’eredità degli antenati,
ricchezza naturale e fonte di vita che li ha sostenuti per secoli. L’abbondanza
di questi territori ha attratto l’ambizione di grandi aziende che in nome del
progresso rapinano e minacciano coloro che si oppongono ai loro piani
estrattivi ed espansivi. La costruzione di impianti idroelettrici chiamati
energia pulita si unisce all’elenco delle industrie che distruggono e lasciano
un segno nel cuore della resistenza della comunità. In Messico e in America
Centrale ogni anno vengono uccisi tra i 50 e i 60 difensori ambientali per aver
combattuto contro il saccheggio delle terre ancestrali delle loro comunità.
Con la costruzione di centrali idroelettriche, anche i fiumi e l’acqua sono
oggetto di espropriazione e hanno alimentato la violenza e la
criminalizzazione.
Cada territorio se encuentra en una fase del proceso de lucha: desde que se
conoce la existencia del proyecto, hasta la oposición a la propia construcción
de la represa, que conlleva en muchas ocasiones la criminalización de líderes y
lideresas.
La meta del documental es desmentir la imagen de que las hidroeléctricas son
únicamente productoras de energía limpia, poniendo la mirada en los efectos
negativos que su construcción provoca sobre las comunidades (en su mayoría
indígenas) y los territorios afectados. El documental quiere mostrar y llamar
la atención sobre las repercusiones sociales, económicas y ambientales que
tienen estos proyectos, sobre la falta de consulta previa, libre e informada a
la que obliga el Convenio 169 de la OIT y sobre la inexistencia de supuestos
“beneficios” para las comunidades, ya que la energía producida se destina a la
exportación.
“En México, Honduras y Guatemala cada año son asesinadas entre 50 y 60
personas defensoras del medio ambiente por luchar contra el saqueo de las
tierras ancestrales de sus comunidades.
Con la construcción de centrales hidroeléctricas, los ríos y el agua también
se han convertido en objeto de despojo y han disparado la violencia y la
criminalización.
En esta guerra no declarada, son muchos los ejemplos de resistencia que
muestran como esa mal llamada energía limpia también se puede teñir de sangre”
“En la cosmovisión de muchos pueblos indígenas, los ríos son la sangre de
la tierra. Por defender esos ríos y evitar que sean secuestrados por
megaproyectos hidroeléctricos, cientos de personas son criminalizadas o
asesinadas cada año. Prueba de cómo la mal llamada energía limpia se puede
teñir de sangre”
Nessun commento:
Posta un commento