sabato 1 maggio 2021

Black Mirror – 2011

si tratta di un film a episodi (adesso, anche i film a episodi li chiamano serie, mah!), il primo di Otto Bathurst, il secondo di Eoros Lyn e il terzo di Brian Welsh.

a me i tre episodi sono piaciuti moltissimo (il secondo di più), secondo me anche Guy Debord avrebbe apprezzato (ne La società dello spettacolo aveva già scritto tutto).

se siete fra i venticinque che non l'hanno ancora visto, cercatelo, non ve ne pentirete di sicuro - Ismaele


 

The National Anthem - Otto Bathurst

 

Il primo episodio, "National Anthem" (o "Messaggio al Primo Ministro"), tiene letteralmente incollati allo schermo, col fiato sospeso e il becero (è l'aggettivo adatto) desiderio di scoprire come andrà a finire: lungi da rovinarvi l'episodio con anche solo il minimo spoiler, il tema è quello del giornalismo e dell'iper-informazione, dell'opinione pubblica, dei mass media, del bisogno smodato di scoop e, soprattutto, del terrorismo… "suino". Si tratta di un episodio crudo, intenso, scritto, diretto e recitato in maniera ineccepibile, doloroso nei suoi risvolti e nelle implicazioni etiche, che mette al centro non tanto il dramma del protagonista, quanto il voyeurismo di noi spettatori, cronici consumatori di tragedie e morte, in maniera pur sempre vicaria.

da qui

 

 

Il primo episodio di Black Mirror è anche il più reale: non cerca rifugio in nuove tecnologie, in distopie futuristiche, in altri mondi. È qui, è oggi e ciò che racconta potrebbe accadere da un momento all’altro. Il che è anche un bellissimo modo per prendere lo spettatore per mano e condurlo lentamente in questo mondo oscuro che è Black Mirror. A oggi, The National Anthem resta il solo episodio ancorato in tutto e per tutto alla nostra realtà.

da qui

 

¿Dominar a toda la gente

coaccionando a un presidente?

¿Zoofilia en Gran Bretaña de repente?

La información se extiende rápidamente.

Una cerdada imponente.

Interpretada magníficamente.

Un comienzo de serie sorprendente.

da qui

 


Fifteen Million Merits – Eoros Lyn

 

Attraverso questa distopia, Brooker ci parla di noi, della nostra società, della costante ricerca di popolarità (il titolo è un richiamo ai famosi 15 minuti di celebrità profetizzati da Andy Warhol), del consumismo imperante che -  come si dice nell'episodio - ci obbligano «a comprare cose che nemmeno esistono!».

 

I rapporti umani sono a zero ma, come il protagonista (Daniel Kaluuya, quello di Scappa - Get Out) imparerà a sue spese, sono anche la sola cosa che conta.

da qui

 

Il secondo episodio, "15 milioni di celebrità" è di gran lunga il più distopico, un inasprimento futuristico della sovraesposizione al mercimonio dei talent show e alla vacuità di una (e altre cento, mille, milioni…) vita costantemente sotto i riflettori. Si tratta, probabilmente, del più "futuristico" della serie, una sorta di 1984 hi-tech in cui la matrice orwelliana domina l'intera scena. Il risultato è che non guarderete mai più un talent show (uno fra i tantissimi) con gli stessi occhi, oppure non lo guarderete affatto (in tal caso, buon per voi).

da qui

 

Música para mis oídos

este capítulo colorido.

Ficción con todo su arte

y metáfora interesante.

El protagonista en la trama se crece

y la rubia sabe más de lo que parece.

Para el ojo es adictivo.

Terrorífica propuesta.

Un mundo que es un timo.

Se digiere tras la ingesta.

da qui

 


 

The Entire History of You – Brian Welsh

Questa volta i bersagli sono in parte i social: la roba che postiamo, i like che mettiano, le persone virtuali con cui interagiamo che si scontrano con la vita reale, con amici e cari che ci circondano. Il confine di cosa sia vero e cosa realtà virtuale (costruita nella e dalla nostra mente) si sfoca, facendoci perdere la percezione di quello che è importante. Ma non solo. Ricordi pericolosi ci mette faccia a faccia anche con un altro interrogativo, ben più umano e amaro: quanto possiamo fidarci delle altre persone? Del nostro compagno di vita? Delle sue promesse e dei suoi giuramenti?

da qui

 

 

E ancora, a proposito di occhi, la prima stagione si conclude con "Ricordi pericolosi" ("The Entire History of You"), esempio emblematico del modo in cui la tecnologia potrebbe letteralmente distruggere un rapporto sessuale o, peggio ancora, l'amore. Che ne direste di poter rivivere ogni ricordo, analizzandolo fotogramma per fotogramma? Non è così bello come sembra...

da qui

 

Abusar de los recuerdos

puede ser muy problemático.

Pocos acabarían cuerdos

de un análisis maniático.

Revivir cada experiencia

es levantar alfombra pisada.

La mierda escondida a conciencia

ahogará como gran meada.

Terrible pesadilla memorística.

En el amor hay que olvidar pasados.

Cualquier fallo de lingüística

puede llevar a enfados.

El final de temporada,

recordando el otro par,

realza esta gozada

que no te deben contar.

Degustar un futuro cruel

ayuda a evitar traumas.

No convirtamos ciencia en burdel.

Prevenir hace buenas sumas.

da qui

 

Nessun commento:

Posta un commento