si tratta di un film a episodi (adesso, anche i film a episodi li chiamano serie, mah!), il primo di Otto Bathurst, il secondo di Eoros Lyn e il terzo di Brian Welsh.
a me i tre episodi sono piaciuti moltissimo (il secondo di più), secondo me anche Guy Debord avrebbe apprezzato (ne La società dello spettacolo aveva già scritto tutto).
se siete fra i venticinque che non l'hanno ancora visto, cercatelo, non ve ne pentirete di sicuro - Ismaele
The National Anthem - Otto
Bathurst
Il primo episodio, "National Anthem" (o
"Messaggio al Primo Ministro"), tiene letteralmente incollati allo
schermo, col fiato sospeso e il becero (è l'aggettivo adatto) desiderio di
scoprire come andrà a finire: lungi da rovinarvi l'episodio con anche solo il
minimo spoiler, il tema è quello del giornalismo e dell'iper-informazione,
dell'opinione pubblica, dei mass media, del bisogno smodato di scoop e,
soprattutto, del terrorismo… "suino". Si tratta di un episodio crudo,
intenso, scritto, diretto e recitato in maniera ineccepibile, doloroso nei suoi
risvolti e nelle implicazioni etiche, che mette al centro non tanto il dramma
del protagonista, quanto il voyeurismo di noi spettatori, cronici consumatori
di tragedie e morte, in maniera pur sempre vicaria.
Il primo episodio di Black
Mirror è anche il più reale: non cerca rifugio in nuove tecnologie, in distopie
futuristiche, in altri mondi. È qui, è oggi e ciò che racconta potrebbe
accadere da un momento all’altro. Il che è anche un bellissimo modo per
prendere lo spettatore per mano e condurlo lentamente in questo mondo oscuro
che è Black Mirror. A oggi, The National Anthem resta il solo episodio
ancorato in tutto e per tutto alla nostra realtà.
¿Dominar
a toda la gente
coaccionando
a un presidente?
¿Zoofilia
en Gran Bretaña de repente?
La
información se extiende rápidamente.
Una
cerdada imponente.
Interpretada
magníficamente.
Un
comienzo de serie sorprendente.
Fifteen Million Merits – Eoros
Lyn
Attraverso questa distopia,
Brooker ci parla di noi, della nostra società, della costante ricerca di
popolarità (il titolo è un richiamo ai famosi 15 minuti di celebrità profetizzati da Andy Warhol), del consumismo imperante che - come si dice
nell'episodio - ci obbligano «a
comprare cose che nemmeno esistono!».
I rapporti umani sono a zero
ma, come il protagonista (Daniel
Kaluuya,
quello di Scappa - Get Out) imparerà a sue spese,
sono anche la sola cosa che conta.
Il secondo episodio, "15 milioni di celebrità" è di
gran lunga il più distopico, un inasprimento futuristico della sovraesposizione
al mercimonio dei talent show e alla vacuità di una (e altre cento, mille,
milioni…) vita costantemente sotto i riflettori. Si tratta, probabilmente, del
più "futuristico" della serie, una sorta di 1984 hi-tech in cui la
matrice orwelliana domina l'intera scena. Il risultato è che non guarderete mai
più un talent show (uno fra i tantissimi) con gli stessi occhi, oppure non lo guarderete
affatto (in tal caso, buon per voi).
Música
para mis oídos
este
capítulo colorido.
Ficción
con todo su arte
y
metáfora interesante.
El protagonista
en la trama se crece
y la
rubia sabe más de lo que parece.
Para el
ojo es adictivo.
Terrorífica
propuesta.
Un mundo
que es un timo.
Se
digiere tras la ingesta.
da qui
The
Entire History of You – Brian Welsh
Questa volta i bersagli sono in parte i social: la roba che postiamo, i like che mettiano, le persone virtuali con cui interagiamo che si scontrano con la vita reale, con amici e cari che ci circondano. Il confine di cosa sia vero e cosa realtà virtuale (costruita nella e dalla nostra mente) si sfoca, facendoci perdere la percezione di quello che è importante. Ma non solo. Ricordi pericolosi ci mette faccia a faccia anche con un altro interrogativo, ben più umano e amaro: quanto possiamo fidarci delle altre persone? Del nostro compagno di vita? Delle sue promesse e dei suoi giuramenti?
E
ancora, a proposito di occhi, la prima stagione si conclude con "Ricordi
pericolosi" ("The Entire History of You"), esempio emblematico
del modo in cui la tecnologia potrebbe letteralmente distruggere un rapporto
sessuale o, peggio ancora, l'amore. Che ne direste di poter rivivere ogni
ricordo, analizzandolo fotogramma per fotogramma? Non è così bello come
sembra...
Abusar de
los recuerdos
puede ser
muy problemático.
Pocos
acabarían cuerdos
de un
análisis maniático.
Revivir
cada experiencia
es
levantar alfombra pisada.
La mierda
escondida a conciencia
ahogará
como gran meada.
Terrible
pesadilla memorística.
En el
amor hay que olvidar pasados.
Cualquier
fallo de lingüística
puede
llevar a enfados.
El final
de temporada,
recordando
el otro par,
realza
esta gozada
que no te
deben contar.
Degustar
un futuro cruel
ayuda a
evitar traumas.
No
convirtamos ciencia en burdel.
Prevenir
hace buenas sumas.
da qui
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