Secondo me Colossal è un lungometraggio abbastanza interessante. Parla di una parte della vita di Gloria, una ragazza alcolista che, lasciata dal suo ragazzo e perso il suo lavoro di scrittrice, ritorna alla sua città natale dove un sacco di flashback della sua infanzia l’accompagnano.
Un giorno incontra casualmente un vecchio compagno di classe, che si scopre essere l’origine di tutti i suoi mali.
Il film è pieno di emozioni: rabbia, allegria, tristezza e delusione, dubbio e perplessità.
Questa storia ti fa vedere come anche la più piccola e innocente ferita può infettarsi e diventare sempre più grave con il passare degli anni e trasformarsi in rabbia e rancore.
Quindi, per il tuo bene, guariscila il prima possibile, prima che sia troppo tardi e non potrai più fermare la infezione - Giulia
Premessa: non guardo film con sottotitoli, non mi concentro e non vivo il film, quindi non mi é rimasta altra opzione se non quella di ascoltare in lingua originale (miglior opzione) e con una comprensione vicina al 55%....
Lo definirei un percorso terapeutico di grande effetto (speciale), il trauma dell’infanzia che ti accompagna negli anni é risaputo ma ho trovato geniale la modalità per guarirlo.
La scelta di solito è tra una sessione infinita di psicoterapia e un viaggio in Amazzonia a cercare lo Sciamano che accompagna con l’ayahuasca, ma una diversa opzione è possibile. Lei la ricordo in Les Miserables e Il diavolo veste Prada, bravvvva!
Un film da non perdere - Antonella
Nacho Vigalondo gira negli Usa, per la prima volta, senza perdere un grammo del suo stile e della sua forza.
guardatelo e godetene tutti - Ismaele
guardatelo e godetene tutti - Ismaele
…Colossal è
semplice ma dannatamente efficace: in nessun punto della pellicola vedrete dei
giochi di camera particolarmente arzigogolati o sinuosi nè delle scene d’azione
in stile blockbuster Marvel o DC (persino con la comparsa dei mostri le scene
di distruzione si aggirano più intorno allo standard del primo Godzilla
americano). Nonostante questo la regia del film risulta ottima proprio per la
sua semplicità e si lega perfettamente alla storia che sta raccontando, oltre
che regalare una Anne Hathaway ed un Jason Sudekis in evidente stato di grazia,
tanto da far sembrare che il film fosse stato creato apposta per loro.
Definire
Colossal è un impresa, forse l’unica definizione possibile è
esperimento. Infatti colossal all’inizio è una commedia, poi diventa un monster
movie, un drammatico, un thriller, un fantasy ed in fine si butta anche nel
genere super-eroistico nelle ultime battute del film. Il tutto mantentendo una
sceneggiatura limpida e semplice che si evolve velocemente e costantemente ma
senza sforzi e senza tirature. Il fatto che questo punto di forza è allo stesso
tempo un possibile punto debole, non tutti gli spettatori sono disposti a
guardare un film che cambia di continuo genere, anche se questo lo fà nel modo
più pulito possibile. Alcuni perdono l’interesse, altri purtroppo non lo
capiscono, come è accaduto con i pubblicitari che si sono occupati di questo
film: se andaste a cercare il trailer di Colossal o qualche immagine
pubblicitaria, trovereste che tutte sono fatte in stile commedia comica, cosa
che questo film è per un ventesimo del suo tempo. Quindi al posto che proporre
i film come la ventata d’aria fresca che rappresenta, è stato promosso come un
mash up tra un film comico ed un monster movie cosa che ha ucciso l’interesse
intorno a questo film e i dati lo dimostrano: chi lo ha visto al cinema lo ha
in media ampiamente apprezzato, ma sono stati quattro gatti purtroppo…
…Contrariamente a
molti dei suoi connazionali, Nacho Vigalondo non ha
mai abboccato ai richiami delle sirene hollywoodiane, rimanendo ben piantato
nella sua idea di cinema trasversale e di nicchia. Originario di Cabezón
de la Sal, in Spagna, Vigalondo si è laureato in comunicazione visiva
all’Università dei Paesi Baschi. Ha esordito nel 2007 con Timecrimes,
a cui sono seguiti Extraterrestre (2011) e Open
Windows (2014), il primo film da lui girato negli Stati Uniti.
Confessiamo che il suo cinema sghembo non ci ha mai convinto più di tanto, ma è
arrivato il momento di chiedergli scusa, perché Colossal è
una delle sorprese più piacevoli degli ultimi anni.
Con un’idea di
partenza così folle si poteva facilmente finire nel ridicolo, ma qui il regista
opera un piccolo miracolo: non solo riesce a trovare un ottimo equilibrio tra
componenti in apparenza incompatibili (commedia, dramma e monster movie), ma
con pochi mezzi a disposizione, e un cast azzeccatissimo, ci fa realmente
credere in questa favola agrodolce. Poi va da sé che gran parte del merito
spetta alla splendida Anne Hathaway (una che ti fa innamorare anche quando
è di spalle), ma bisogna avere fegato e talento per proporre quella che
potremmo definire come una versione romantica, stralunata e minimalista
di Pacific Rim. In un mondo ideale, questo dovrebbe essere il
film per far sognare e riflettere sull’amore. Nel mondo reale, ahimè, tocca
sorbirci Bridget Jones. Dategli una chance e Colossal vi
incanterà.
… Lo femenino y lo masculino se miden en Colossal de
una manera original e inteligente a la hora de manejar los géneros, con una
película que muta muy bien durante el relato, con dinamismo y convicción,
aunque al final quizá le salga un tono de discurso demasiado obvio. Pero
Vigalondo ha cumplido: ha rodado una película curiosa, capaz de hacernos
reflexionar, y aunque tenga cierto tono de cortometraje en algunos momentos,
ese tono no molesta, antes al contrario: creo que le proporciona un aire de
mayor proximidad al espectador. Me interesa sea fusión del ritmo y el tono de
corto en el largo.
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