I traduttori che
lavorano ai sottotitoli dei film, serie e documentari per Netflix non
conoscono il Swahili, almeno non come dovrebbero. Il servizio
di sottotitolazione in una delle principali lingue parlate in
Africa, è stato introdotto da poco, ma si presta già a critiche.
Nairobi News scrive che tali sottotitoli sono “in
gran parte penosi, se non addirittura ridicoli” e informa che molti
abbonati africani sono insorti sui social media chiedendo
maggiore attenzione alla traduzione e, ridicolizzando la resa dei dialoghi
nella loro lingua madre.
Quelli che
seguono sono alcuni tweet o post su Facebook pubblicati dal giornale kenyota.
Con
oltre 148 milioni di iscritti a pagamento in più di 190 Paesi, la
società californiana che opera nella distribuzione via Internet di film, serie
televisive e altri contenuti d’intrattenimento non può certo perdere colpi,
soprattutto in un mercato, come quello africano in continua espansione.
La lingua
Swahili, diffusa soprattutto in Africa orientale, centrale e meridionale è
parlata da almeno 80 milioni di persone.
Ma non è che le traduzioni le aveva fatte Gualtiero Cannarsi? XD
RispondiEliminaMoz-
ma tu spari sulla Croce Rossa :)
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=h7hfeVvZIXY