la sorpresa è che l'intellettuale del paese, un povero professore, e Antonio scelgono da che parte stare, il nemico diventa il ricco e non i poveracci che sostengono i cangaceiros.
la musica cambia, dovranno intervenire le squadracce di assassini prezzolati a ristabilire l'ordine.
grande cinema, sembra un western di quei tempi, mutatis mutandis, la rivoluzione è nell'aria, e la reazione pure.
vogliatevi bene, amate il cinema di Glauber Rocha - Ismaele
QUI il film completo con sottotitoli in italiano
…Premiato
a Cannes nel 1969 per la regia, quello di Glauber Rocha è un film sovversivo
incentrato sulla vendetta e sulla sete di giustizia, in un contesto
assolutamente unico: “Antonio Das Mortes” ha dalla sua un’anima western che
fonde un substrato mitologico (allegorico) a una deriva popolare molto
insistita (i costumi e le canzoni del folklore locale). Quando l’asticella
della violenza si alza inesorabilmente, l’opera mette in mostra un delirio
collettivo a tratti realmente allucinante, un dramma che affonda i suoi artigli
nella potenza delle immagini e nella possente iconografia dei personaggi
principali. Lontano anni luce dal cinema hollywoodiano (di cui Rocha fu strenuo
oppositore), questo lavoro offre allo spettatore uno spaccato antropologico di
un Brasile cupo e primordiale, un pezzo di terra spazzato via dal terrore e
dall’oppressione dei più deboli. Martin Scorsese lo considera uno dei suoi film
preferiti: in effetti si tratta di una visione importante (sicuramente non per
tutti), capace di ipnotizzare i nostri occhi per quasi cento minuti. “Dio ha creato la terra. Satana le recinzioni”.
… La realizzazione dunque, seppur degna
di stima e di menzione, è estremamente peculiare e tende ad una resa
assolutamente e completamente veritiera, contraddistinta dunque da un forte
accento calato su usi, costumi e tradizioni brasiliane del luogo. Le musiche
sono parte integrante dello svolgimento e accompagnano le azioni con le loro
tipiche note popolari passando da tonalità più o meno drammatiche a seconda del
momento in atto, probabilmente ostiche ad orecchie musicalmente
occidentalizzate. La regia è buona ma non spicca per grande né particolare
abilità, mentre degni di nota sono gli aspetti puramente tecnici come
scenografia e costumi. Un film che, a conti fatti, vanta un’idea di fondo di
una forza e di un’incisività a livello tematico unica, la ripresa incisiva e
scottante di una verità sociale e soprattutto di un passato storico ben
precisi.
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