mercoledì 17 luglio 2019

Rapina a Stoccolma (Stockholm) - Robert Budreau

Noomi Rapace e Ethan Hawke sono bravissimi, tra gli altri, che non lo sono da meno.
la storia è quella di un colpo in banca, a Stoccolma, una rapina speciale, che non potete capire se non vedete il film.
Lars è un tipo speciale, illuso, romantico, un ladro come ce ne sono pochi, attento agli ostaggi come pochi.
non andrà bene, si sa che è quasi impossibile, ma qualcuno ci prova.
è davvere un bel film, non perdetevelo - Ismaele






Il film ha l’andamento e la struttura del thriller; è infarcito, però, di dialoghi spesso surreali che donano un tocco di comicità che non stona e, al contrario, permette di rendere ancora più stupefacente una vicenda che mostra forti caratteri di peculiarità. A partire dal protagonista Lars, il quale viene raffigurato come un personaggio intriso di una certa cultura americana alla Easy Rider, passando, ovviamente, attraverso la strabiliante reazione psicologica dei prigionieri.
Il film ha l’andamento e la struttura del thriller; è infarcito, però, di dialoghi spesso surreali che donano un tocco di comicità che non stona e, al contrario, permette di rendere ancora più stupefacente una vicenda che mostra forti caratteri di peculiarità. 
Ma, se dal punto di vista dell’azione il film di Budreau – autore anche della sceneggiatura - regge, non altrettanto si può dire del lato psicologico della vicenda. Nella scena iniziale osserviamo Bianca ricordare la sua drammatica avventura, che ci verrà poi raccontata in un lungo flash-back che durerà per tutta la durata della pellicola e che si chiuderà nel finale: la donna, osservando la propria famiglia giocare spensierata su una spiaggia, andrà con la mente a quei momenti che la hanno profondamente turbata. Purtroppo Budreau non ha saputo evidenziare sufficientemente il profondo tormento psicologico dei personaggi, rinunciando ad affrontare la complessità del trauma accusato dai sequestrati, in quella che viene considerata una fra le sindromi psicologiche più complesse e inspiegabili. Per questo motivo, alla fine della visione, si esce dalla sala con una leggera sensazione di incompiutezza, pur avendo trascorso un’ora e mezza piacevole e divertente.

In disguise (a wig and leather pants) and with a Dylan song in the background, the Swede Lars Nystrom (Ethan Hawke) walks into a central Stockholm bank talking like an American cowboy and takes three bank clerks hostage.  He demands that the police release his best friend, Gunnar Sorensson (Mark Strong), from prison. One of the hostages is Bianca (Noomi Rapace), a wife and mother of two.

The mean-spirited chief of police (Christopher Heyerdahl) refuses to give into his demands of leaving in a getaway car (a mustang like the one used by Steve McQueen in Bullitt) with the hostages. The police are given their marching orders from the Swedish prime minister (Shanti Roney), who orders no aid for the robber. Days roll by with no change, as the jittery robber veers between threatening his hostages and trying to be a decent bloke. Somehow the hostage Bianca, despite developing a tense relationship with him also bonds with him.

The cops are viewed as pigs rather than the villains, while the bumbling robber gets all the sympathy. Problem is the movie falsifies too many details about the caper to have much meaning, as it's meant to only be goofy. But the nostalgia for 1970s atmosphere created and great comic performance by Hawke and serious one by Rapace keep this one loopy, enticing and worth seeing.



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