uno degli ultimi film di Arthur Penn, certo non dei migliori.
una storia di spie e di vendette spietate, Gene Hackman e Matt Dillon sono i protagonisti del film, padre e figlio che nel momento del pericolo finalmente si parlano e si vogliono bene, per la salvezza della madre.
in anticipo su Frantic, lotte e rese dei conti di spie della CIA in Europa.
niente di straordinario, ma Arthur Penn e Gene Hackman meritano sempre.
buona (spionistica) visione - Ismaele
QUI si può vedere il film completo
…Il più rilevante motivo di
interesse di Target è l'ambientazione
europea vista attraverso gli occhi dell'America. Parigi, Amburgo, Berlino sono
le città attraversate dal carrozzone yankee, e le città del vecchio continente
vissute da uomini di azione americani sono sempre rese con una certa meraviglia.
Le auto sono troppo piccole per loro, tutto è fuori scala, fuori misura per il
popolo che crede fermamente che bigger sia sempre better. Tra tanti attori di
oltreoceano però Hackman è
uno di quelli con il profilo più adatto per riciclarsi sul mercato europeo. La
storia affonda profondamente le radici nel periodo della Guerra Fredda, del
resto il muro di Berlino è ancora in piedi nell'85 e gli scampoli di spionaggio
e controspionaggio tra Usa e Urss sono ovunque. La sceneggiatura (scritta
addirittura a sei mani) non è troppo di sostanza, scorre alquanto lineare ed
orizzontale ma è il buon lavoro di regia, montaggio e recitazione a tenere in
piedi la pellicola che comunque migliora sensibilmente nella seconda parte,
quella un po' più densa. Ci sono vari elementi ma tutti poco approfonditi, il
rapporto opaco tra moglie e marito, quello blando tra padre e figlio, il
passato di Hackman, le oscure trame
politiche, il menù ci viene offerto al minimo sindacale e a Target sembra proprio mancare un po' di
benzina per acquisire maggior vitalità e pregnanza rispetto anche a molti
titoli coevi. Al botteghino non andò benissimo e fece suppergiù pari con i
costi di realizzazione. Hackman si
mangia un po' tutti, vuoi per la statura dell'attore vuoi per una relativa
consistenza degli altri personaggi. A scuola si direbbe che Target strappa una sufficienza rotonda ma non
arriva al sette, solido ma tutto sommato ordinario.
Dopo qualche anno di inattività,Arthur Penn,che aveva svolto
brillanti lavori nelle decadi precedenti,tornò a dirigere un film con questa
spy-story che dovrebbe includere anche uno scontro generazional-familiare tra
un padre ed un figlio che non se la sono mai detta un granchè:Gene
Hackman,veterano dello schermo,già a suo agio per due volte col regista di
"Piccolo grande uomo",si confronta con il divo allora rampante ma già
in fase di discesa Matt Dillon,però tra i due attori il feeling non sembra
svilupparsi moltissimo.D'altra parte lo script non è superlativo,da parte della
regia si nota mestiere e piglio sicuro,ma relativa ispirazione,con una
soluzione finale che smorza la suspence e spinge ad una ricomposizione
familiare assolutoria che convince fino ad un certo punto,anche perchè gli
attriti tra i due personaggi principali si risolvono frettolosamente,e il gioco
di trappole tra vecchi spioni è fin troppo arzigogolato per essere credibile
davvero.Tutto sommato film non spiacevole, ma considerati i nomi presenti,è
lecito un minimo senso di delusione.
…Target è un altro film su commissione che tuttavia ci far ritrovare
un Arthur Penn in piena forma, impegnato a costruire una spy story che, per una
volta, risulta lineare e comprensibile e si fa seguire con grande suspence e
scene di inseguimento davvero notevoli (le peripezie sulla Peugeot 295 e poi
sulla Fiat Uno rossa sono fantastiche!).
Gene Hackman è strepitoso e Matt Dillon ideale nella parte del figlio
ribelle che si ritrova un padre dalle risorse inaspettate e dall'animo
intrepido come mai si sarebbe potuto supporre. Certo il film non raggiunge
l'apice del gioiello polanskiano di tre anni successivo a questo, ovvero il
meraviglioso Frantic, di cui possiede tuttavia qualche aspetto e spunto in
comune (l'estorsione dopo il rapimento, una famiglia coinvolta in un complotto
apparentemente più grande di loro), ma sa difendersi bene fino a risultare un
thriller molto riuscito.
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