domenica 15 aprile 2018

Pluto - Suwon Shin

il film parte da un omicidio, filmato da un telefonino, lasciato sul luogo del delitto.
la polizia, pur volenterosa, sembra non capirci niente, tocca a un ragazzo, presunto colpevole, o presunto innocente, dipende dal punto di vista, scoprire la logica spietata, costi quel che costi, della competizione nella scuola, senza esclusione di colpi.
bravi gli attori, anche i ragazzi cattivi.
un film che merita, anche se non sai se è un film del passato, di attualità, o di anticipazione, il tempo lo dirà - Ismaele






QUI il film completo, con sottotitoli in italiano  


Basandosi su scrupolose ricerche e ambientato all'interno di tre prestigiosi licei, Pluto inizia in modo esplosivo con una sequenza che mischia realtà e finzione in una caccia all'uomo/coniglio che toglie il fiato. Purtroppo con il proseguire della pellicola si fanno più consistenti i buchi della trama (i “soliti” poliziotti coreani che non riuscirebbero a trovare il colpevole di un omicidio nemmeno se questo gli stesse di fronte) e l'eccessiva prolissità diventa problematica. Nelle sue due ore di durata scopriamo i vari segreti di questo gruppo di super-privilegiati che fa di tutto pur di rimanere coeso ma che al contempo vede i suoi membri pronti a tutto pur di arrivare al primo posto. Alcune situazioni risultano difficilmente comprensibili, soprattutto a livello di trama, lasciandoci perplessi di fronte ad alcune scelte di scrittura (perché costruire una rinomata scuola sopra un rifugio segreto dei Servizi Segreti Coreani, lasciando inoltre libero l'accesso ai sotterranei?). 
La recitazione sopra gli schemi, così tipica quando si lavora con i giovani attori, e la grande lontananza culturale della situazione che viene raccontata (anche qui sono i primi della classe ad essere i bulli) rende difficile empatizzare con i suoi protagonisti. Ciononostante il film funziona e, dopo alcuni sbadigli nella parte centrale, si riprende sul finale riuscendo a concludere egregiamente la sua storia nel buio di un'eclissi solare completa, catartica e purificatrice.
L'assunto del film è semplice e sconfortante: l'istituzione scolastica in un paese come la Corea del Sud serve unicamente a riprodurre e preservare il sistema sociale; chi è ricco rimarrà ricco e possibilmente diverrà sempre più ricco, chi è povero rimarrà povero e potrà persino divenire più povero. L'enfasi sulla competizione, gli esami d'accesso, gli istituti d'élite e le ripetizioni con tutor costosissimi celano malamente la prevaricazione pervasiva che il sistema avvalla e di cui la classe insegnante si fa guardiana (e pure i professori che trasgrediscono vengono puniti...). Fa quasi tremare (e molto riflettere), in tal senso, lo scambio di battute tra il commissario e l'assistente quando visitano l'istituto: durante gli anni della dittatura, l'edificio era stato infatti sede della CIA coreana e in un oscuro e temuto sotterraneo si torturavano i dissidenti. Proprio da quel sotterraneo muovono oggi le nefande trame del gruppo degli 'eletti' della scuola: un parallelo tracciato in maniera tutt'altro che casuale...

l’abile regista Shin Su-won, fino ad oggi a me sconosciuto, dimostra stile ed un utilizzo molto accattivante della mdp, che ci porta con se nelle ellissi e nei voli leggeri e contorti con cui raggiunge i suoi perversi irriducibili protagonisti dentro il cortile circondato da pareti come prigioni del college, e con inquadrature molto affascinanti di pioggia su alberi e piante nella foresta del delitto: riprese a cui peraltro ci hanno ormai ampiamente abituato gli standard altissimi della cinematografia sudcoreana. E mentre la polizia rimane quasi inerte a guardare, sin troppo passiva ed inetta, intanto dai preparatissimi e maniacali approfondimenti dei primi della classe veniamo a sapere che "i pianeti cantano, ma noi non possiamo sentire la loro voce se non lasciandoci trascinare nei vortici di un buco nero che ci inghiotte insieme ad ogni cosa". Affascinante, un po' presuntuoso certo, ma godibile alla vista e genericamente superiore alla media dei thriller/horror giovanili che più facilmente di questo acquisiscono diritti di accesso alle sale.

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