mercoledì 4 aprile 2018

L’Aquarium (Geneenet El Asmak) - Yusry Nasrallah

allievo di Youssef Chahine, Yusry Nasrallah racconta una storia di non amore, solitudini e senza troppe speranze.
il Cairo è sempre pieno di polizia, il medico Youssef ha paura di stare in casa, lavora in ospedale di giorno e in un ambulatorio per aborti di notte. Laila vive ancora con la mamma, anche se dà i consigli della vita ai solitari che telefonano alla radio dove lavora,
non c'è mai il sole, se non per quei poveri polli destinati a morire nel deserto.
un film che merita, un altro mondo, un grande regista - Ismaele







..Siamo nella Cairo tormentata dei giorni nostri, tra silenziose manifestazioni antigovernative e paure legate all’Aids e all’aviaria. C’è nell’aria il bisogno di confessare ansie e blocchi profondi, legati alla sessualità e magari confrontarsi, senza però mettersi davvero in gioco: I segreti della notte, la trasmissione radiofonica notturna che conduce la trentenne Laila (Hend Sabri) è lo spazio giusto per portare avanti un dialogo tanto più diretto quanto anonimo o coperto da pseudonimi. La stessa giornalista, che vive ancora con la madre e il fratello e non riesce ad avere una storia importante, è presa in questa impasse dei sentimenti che blocca la sua generazione. Come lo è uno dei suoi ascoltatori più affezionati, l’anestetista Youssef (Amr Waked), che di giorno lavora in un rispettato ospedale e cura il padre malato terminale (Gamil Rateb), e di notte arrotonda lo stipendio in una clinica dove si praticano aborti clandestini.
In tre giorni di arco narrativo, Nasrallah ci accompagna a scoprire una pletora di personaggi di contorno che Laila e Youssef incontrano ogni giorno oppure per caso, a partire dal giovane regista radiofonico Zakki, innamorato di Leila ma da lei considerato come un fratello. Figure che galleggiano in una città notturna, onirica e magmatica, come i pesci dell’acquario pubblico che Youssef scopre essere il suo luogo d’elezione, dove guardar scorrere le vite degli altri senza essere coinvolti, come fa in clinica, ascoltando le parole pronunciate dai malati sotto anestesia. Da una conversazione notturna con Leila, i due capiscono di essere simili, e per un gioco del destino finiscono per incrociarsi nella clinica clandestina. Un incontro che forse sbloccherà le loro vite, spingendo l’una a lasciare la casa familiare, e l’altro a lasciare la macchina dove passa inspiegabilmente le notti, adattandosi al nuovo appartamento dove da mesi lo aspettano le sue cose ancora impacchettate…

Le film se déroule sur 48 heures. Au Caire. De nos jours. Laila (la trentaine) travaille à la radio. Elle y anime l’émission "Secrets de Nuit" où les auditeurs l'appellent pour lui parler de leurs vies amoureuses. Elle pratique le squash et la natation. Elle écrit des petits contes pour enfants. Parfois elle emmène les enfants de sa meilleure amie au cirque, et parfois elle retrouve ses amis dans une discothèque branchée au Caire. Elle vit avec sa mère et son frère. Youssef (la trentaine lui aussi) est anesthésiste. Le matin, il travaille dans un respectable hôpital privé. Le soir, dans une clinique clandestine où l’on pratique l’avortement. Son père souffre d'un cancer en phase terminale et se trouve hospitalisé. Youssef aime écouter les délires de ses patients, juste avant qu'ils ne s'endorment. Et il aime leur raconter en détail ce qu'ils ont dit. Il aime aussi écouter l'émission de Laila. Parfois, il passe une partie de la nuit chez une femme qu'il aime bien, mais pas au point de passer toute la nuit chez elle. Il vit beaucoup dans sa voiture. Deux personnages qui ne se connaissent pas, et qui finiront par  se rencontrer. Leurs vies ne vont pas changer. Mais peut-être réaliseront-ils à quel point ils sont seuls.

…the metaphor of the aquarium is only one of Nasrallah's narrative strategies in this poetic and multilayered film. Brechtian interstitials break up the action, with actors stepping out of incidental roles to give context to their characters and hypothesize Laila or Youssef's true motivations. A fairy tale Laila makes up gets its own stylized depiction. And Nasrallah shoots The Aquarium in long and glacial takes, imbuing the movie with a stillness that borders on the inert. Only in the final frames does this aesthetic choice reveal a political intent: The Aquarium closes on a claustrophobic shot of protesters, the camera poised, for once, in the middle of the action.

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