mercoledì 17 maggio 2017

Borgman - Alex van Warmerdam

un film misterioso, alcune persone cacciate fino alla morte, come se fossero di un'altra specie, ma uguali a noi, difficili da riconoscere, sono una minaccia per la brava gente.
i fuorilegge, loro sono furbi, hanno poche risorse, ma se le giocano bene, e i muri della brava gente, costruiti contro di loro, hanno molti buchi.
degli esseri misteriosi non si sa niente, da dove arrivano, dove vanno, perché sono odiati, ognuno si spieghi quello che può.
mi ha ricordato, mutatis mutandis, La zona.
comunque la pensiate, quello di Alex van Warmerdam è cinema da non trascurare - Ismaele








Borgman è una specie di barbone che vive sottoterra.
Una mattina lui e i suoi due amici devono scappare, qualcuno vuole ucciderli.
Borgman arriva in un quartiere di ricchi benestanti e chiede solo di poter fare un bagno caldo.
Uno di questi ricconi gli risponde in malo modo e quando Borgman insiste nelle sue richieste viene barbaramente picchiato.
La moglie dell'uomo si vergogna di quello che è appena successo e, di nascosto, fa entrare il barbone in casa, lo fa lavare, gli dà da mangiare.
Niente sarà più come prima.
Mentre guardavo il film mi venivano in mente tantissimi film su questo filone dell'intruso che entra in casa e sconvolge (nel bene o nel male) il microcosmo famigliare, lo status quo, l'equilibrio…

E’ indicativo che il commentatore medio di IMDB si ponga domande sull’interpretazione del film e che lo osanni/distrugga anche se o proprio perché non l’ha compreso.
È indicativo del talento di van Warmerdam di saper creare un’atmosfera onirica per metà del film che lascia spazio a molteplici letture o sviluppi narrativi.
È indicativo anche della buona sorte di non essere nati in un paese intriso di cultura cristiana in conseguenza della quale forse non deve essere così immediato cogliere la manciata di simbolismi di grana grossa sparsi lunga la trama (o forse della necessità delle didascalie per chi non ha occhi preparati per riconoscere riferimenti letterari e artistici).
Il film esordisce con ritmo concitato: un gruppo di mercenari al soldo di preti scovano sottoterra Camiel Borgman che fuggirà attraverso cunicoli e il bosco soprastante risvegliando altri suoi amici degli inferi, comodamente attrezzati nei loro nascondigli sotterranei con un materasso e un cellulare…

Il regista ha dato prova della straordinaria abilità di riuscire a realizzare un film tanto interessante partendo da una sceneggiatura surreale. Un buon risultato non era affatto scontato: gli aspetti del surreale e del fantastico, talvolta, riportati sullo schermo perdono credibilità.Alex van Warmerdam, invece, riesce a mantenere alta la curiosità dello spettatore, che accetta le situazioni che vede rappresentate e partecipa divertito alle paradossali scelte di Borgman.
La finzione filmica prende il sopravvento sulla logica narrativa, dando vita ad un film accattivante, originale e divertente, che potrebbe ottenere qualche riconoscimento al Festival di Cannes.
Grazie al coraggio di registi come van Warmerdam, che, sicuri del proprio talento, corrono il rischio di realizzare pellicole sperimentali, la cinematografia europea continua ad essere viva.

Témoignant d’une réelle acuité dans ses choix de mise en scène – notamment photographiques – le réalisateur compose un film à la fois angoissant et amusant. Il dirige brillamment une brochette d’excellents comédiens dont il transmet l’émoi ou qu’il rend bien inquiétant. En recourant à très peu d’effets tant visuels que sonores, le réalisateur leur confèrent-ils plus de sens et de force à l’instar des rares ponctuations musicales ou de la focalisation de notre attention par le biais de quelques mouvements de zoom bien habiles. Une sublime expérience.

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