ancora
una storia di Koreeda, nella quale non succede niente, pare, ma succede
tutto.
Ryota è
un figlio che rapina un po' a casa della madre, un marito fallito, un drogato
delle scommesse, e per sua fortuna anche un padre, che non può deludere il
figlio.
Ryota è
come un sughero nella tempesta, poche certezze, un passato dietro le spalle e
un avvenire che non si sa come arriverà.
non è il
miglior film di Koreeda, secondo me, ma solo perché molti degli altri suoi
film sono davvero straordinari.
e però
resta un film da vedere, attori bravissimi e una tempesta che poi arriva, e
l'indomani è un altro giorno - Ismaele
...Com’è cambiato nel tempo la
maniera in cui scrive i film dalla fantasia di Air Doll al naturalismo degli
ultimi film?
“Non posso dare una risposta per
tutto perché dipende da film a film, quindi parlerò nella fattispecie di Ritratto di Famiglia con Tempesta.
Quando avevo finito le riprese di Still Walking con protagonisti sempre Kiki Kirin e Abe Hiroshi, avevo iniziato a pensare di voler fare un altro film con loro due come protagonisti sempre con il tema della famiglia. Ho così cominciato a tenere un quaderno in cui appuntavo episodi possibili. Ed era il 2009. Per la sceneggiatura vera propria invece sono partito dalla scena in cui viene tolto l’incenso da un altare buddista e con i bastoncini viene preso quello non bruciato, che mi è davvero capitato ed è ciò che accade nei funerali giapponesi in cui dopo la cremazione le ossa del morto vengono prese con dei bastoncini appositi e messe in un’urna. Da qui è partito tutto”.
Quando avevo finito le riprese di Still Walking con protagonisti sempre Kiki Kirin e Abe Hiroshi, avevo iniziato a pensare di voler fare un altro film con loro due come protagonisti sempre con il tema della famiglia. Ho così cominciato a tenere un quaderno in cui appuntavo episodi possibili. Ed era il 2009. Per la sceneggiatura vera propria invece sono partito dalla scena in cui viene tolto l’incenso da un altare buddista e con i bastoncini viene preso quello non bruciato, che mi è davvero capitato ed è ciò che accade nei funerali giapponesi in cui dopo la cremazione le ossa del morto vengono prese con dei bastoncini appositi e messe in un’urna. Da qui è partito tutto”.
E’ partito da un suo ricordo ma
il film ha a che vedere con la sua vita e i suoi ricordi?
“Sì assolutamente, in questo
film la percentuale di ricordi e vita vissuta è estremamente alta”.
Gli ambienti del film non sono molto
particolari ma ordinari, non sono luoghi memorabili o parti iconiche della
città ma posti che potrebbero trovarsi ovunque. E’ frutto di una grande ricerca
o del suo contrario, del girare vicino casa?
“Come dicevo in Ritratto di Famiglia con Tempesta ci sono molti
elementi autobiografici, le case popolare che si vedono sono il luogo in cui
sono cresciuto. Però è molto complesso avere permessi per riprenderle e caso ha
voluto che sia riuscito ad avere i permessi solo per le case in cui
effettivamente sono cresciuto io. Questo dettaglio ha fatto sì che per la prima
volta nella mia carriera, l’idea originale e il luogo abbiano combaciato del
tutto…
…La
famiglia, il radunarsi dopo la scomparsa di un proprio caro, il rapporto col
coniuge e con i figli: il grande cineasta giapponese, prolifico e presente
quasi ogni anno a Cannes, continua il suo percorso quasi privato, e comunque
senz'altro intimo, all'interno della famiglia o di quel che ne è rimasto.
Bei dialoghi, una certa ironia più
accentuata di fondo che anima il comportamento maldestro di un protagonista a
cui non si riesce a non volere almeno un po' di bene; ed un personaggio di
anziana madre davvero brillante e decisivo, il vero trait-d'union di rapporti
familiari altrimenti completamente allo sbando. Forse non il Kore-eda più
intenso e felice, ma un altro importante tassello di un percorso intimo che ci
continua a piacere molto.
…La
tempesta non è affatto temuta, ma diviene invece una scusa per riunire la
famiglia “disgregata” sotto uno stesso tetto, quello della nonna. E’ un
ritratto di famiglia malinconico, che fotografa forse un rimpianto, ma non è
per questo privo di speranza. “La tempesta mi piace perché è capace di spazzare
via ogni cosa” dice la nonna in una scena del film, anticipando l’accettazione
che ognuno dei protagonisti sarà costretto a fare. Una tabula rasa che è anche
un nuovo inizio…
…Ritratto
di famiglia con tempesta sa
parlare della vita con le giuste parole, è intriso di profonda saggezza, e
mantiene la famigliarità delle sillabe che potremmo ritrovare sulle labbra di
una nonna intelligente e con un ottimo senso dell’umorismo (guarda caso, il
sale della vita). È un’opera piccola e perfetta e per questo grandiosa.
Dolcissima. Che racconta con pacata, ma viva rassegnazione, la vita, la morte,
l’amore, i sogni e le mille passioni che muovono l’umanità, sottolineando, al
contempo, l’inesauribile incapacità degli uomini di viversi il proprio presente
in santa pace, romanticamente, così com’è, sempre presi invece dalla smania di
recuperare il passato, o di pianificare il futuro…
…Kore-eda firma también el guión y el
montaje de su película y este dominio sobre la estructura formal se convierte
en un estallido de libertad creativa y de empatía para con los personajes. Las
réplicas son oro puro y el autor es capaz de captar y transmitir toda la
entidad de cada sílaba y cada silencio con una endereza y espontaneidad tan
apabullante como alegórica del mundo interior de todos ellos. Las comparaciones
y los símiles son constantes pero lejos de saturar por acumulación, rezuman
inteligencia y conmiseración a raudales. El trabajo con los cuatro personajes
protagonistas (y con la mayoría de secundarios) es impecable y la fabulación o
reformulación de las ideas tradicionales se ve transgredida por una finísima
pero potente destilación irónica de mitos, creencias y constructos sociales…
…la quotidianità e l'universalità dei temi trattati fanno
del regista giapponese uno dei più empatici autori, perchè chiunque può
riconoscersi nei suoi personaggi come fossero nostre proiezioni; in effetti il
saper raccontare temi così vasti e in fondo semplici, ma ricchi di
coinvolgimento, è la vera forza delle storie di Kore-eda.
Dalla famiglia in crisi nasce la solitudine, il senso di
sconfitta personale e la difficoltà ad affrontare la vita di tutti i giorni (
frequentemente nel film sentiamo racconti di gente scomparsa ); ma nella
famiglia stessa, attraverso una analisi della propria personalità , dei propri
tratti caratteriali, delle scelte effettuate è possibile tornare a sentire un
calore umano perso.
After the Storm , pur nella sua semplicità, ci offre ancora
una volta una lettura delle relazioni umane lucida, pacata ma intellegibile e,
in un paio di circostanze, addirittura commovente, da parte del regista
giapponese che per l'occasione si avvale di nuovo di un bravissimo Abe Hiroshi
, di una etera Maki Yoko e di una straordinaria Kiki Kirin, altra presenza
consolidata nelle pellicole del regista.
…Maestro en humanidad, Koreeda teje su historia con
pasmosa naturalidad, y los personajes, a pesar de sus debilidades, se hacen
querer, porque su lado bueno pugna siempre con la inclinación egoísta, y esa
lucha, donde hay victorias y derrotas, es la vida misma. Sorprende el
equilibro, el dibujo atinado de cada uno y las razones que les mueven. No hay
torpeza grosera en mostrar al protagonista apostando, y buscando algún objeto
que vender de su difunto padre, para conseguir algún dinero. O a la madre y
abuela –inspirada en la madre de Koreeda, que vive con su familia–, apoyando
las tretas de su hijo, cuyos defectos conoce mejor que nadie, como tampoco le
eran desconocidos los de su esposo.
Un director hollywoodiense, en el peor sentido del
adjetivo, habría cargado de efectismo la noche tormentosa, un aguacero
tremendo, con padre e hijo en el parque infantil, y la madre saliendo a
buscarles bajo la lluvia. Koreeda sabe imprimir emoción a este pasaje, como a
todo lo demás, sin artificios ni trucos baratos, sencillamente dando las
indicaciones precisas a sus estupendos actores, y dejando que sean ellos y la
historia los que conmuevan, como debe ser. "Después de la tormenta, viene
la calma", asegura el dicho, y así debiera ser aquí también el caso, la
tormenta adquiere entonces un preciso sentido simbólico, de cómo las relaciones
familiares pueden y deben atemperarse, pese a las dificultades.
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