sabato 15 settembre 2012

Zozo - Josef Fares

Josef Fares dopo "Jalla Jalla" e "Kops", due bellissimi film, gira "Zozo", nel 2005, la storia di un bambino che riesce a fuggire dalla guerra del Libano, ed è un piccolo capolavoro.
un peccato non vederlo, Zozo è uno dei bambini indimenticabili (non pochi, per fortuna) della storia del cinema - Ismaele



Vari elementi accomunano il terzo film di Josef Fares all’ultimo lavoro di Radu Mihaileanu, Vai e vivrai, uscito lo scorso anno. Come il regista rumeno, naturalizzato francese, Fares è un regista ‘migrante’, nato in Libano e cresciuto nella fredda Svezia dopo essere scappato con la famiglia dai bombardamenti di Beirut. Dopo una serie di film comici (Jalla!Jalla! e Kops), il giovane regista libanese approda, come il suo ‘compagno migrante’ Mihaileanu a un film che tratta dello shock dell’emigrazione forzata, analizzata attraverso piccoli episodi fortemente biografici dei loro stessi autori. Nel film del regista rumeno la vicenda trattava, non priva di una certa retorica, la vita di un bambino eritreo profugo in Israele. In Zozo, presentato in anteprima italiana al Medfilm festival, cambiano i luoghi (Libano e Svezia), ma non gli effetti scioccanti e devastanti della nuova vita in un mondo che spesso non sa accogliere…

What can i say. Joseph Fares has managed to capture on film the experience of what it meant to be Lebanese and to be in Lebanon during the war. Away from any and all politicization, away from the savagery and brutality the film is able to project the "Human" face of what anyone of us would go through given the circumstances. I left in 1989 as well, but i was one of the fortunate ones and my family remained safe. What Joseph and Zozo (actor) were able to produce together was beyond remarkable. Beauty indeed is found in simplicity, so is power. Carmen Lebbos who plays zozo's mother in this unfolding story is also able to bring the best of her game and i wouldn't be surprised if the film is able to capture more than one home run at the Oscars.


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