domenica 2 settembre 2012

Collateral – Michael Mann

attori bravissimi, sceneggiatura a orologeria, tensione che non molla mai, immagini splendide,  non ti annoi un secondo.
un po'  "Non è un paese per vecchi", un po' altro, molto "Collateral".
un capolavoro, secondo me - Ismaele



Los Angeles, atmosfera sincopata. Max, tassista modello, compie una corsa con un procuratore donna che avrebbe dovuto discutere un caso in tribunale la mattina successiva. Immediatamente dopo, un nuovo cliente, Vincent, che gli fa una proposta allettante, accompagnarlo per l'intera notte in cambio di 700 dollari. Max si fa convincere, senza sapere che da quel momento avrebbe iniziato un viaggio allucinante. Vincent è infatti un killer di professione che deve regolare i conti con cinque persone, una delle quali, a sua insaputa, sta a cuore al conducente di taxi. 
Difficile dichiarare se l'elemento più coinvolgente di questo riuscito action movie sia quello visivo o quello della sceneggiatura. I primi piani strettissimi, la notte losangelina, il montaggio serrato (spettacolare la scena della discoteca con un incessante e ipnotica musica martellante) e l'uso del digitale che rende le immagini notturne più nitide con un conseguente iperrealismo, si fondono con i dialoghi ironici, a volte tarantiniani, fra Vincent e Max, e che lentamente assurgono a una sfida sulle orme delle regole dell'arte della guerra di Sun Tzu…

Après Heat (et Révélations), Michael Mann nous offre une nouvelle vision personnelle de Los Angeles. Filmé de nuit, presque entièrement en extérieurs, son film ne pénètre que dans quelques lieux couverts, lieux branchés, aux couleurs électriques, au bruit envahissant, contrastant avec les ruelles désertes et les rues se vidant de manière progressive. L'image vidéo, peu engageant au début, contribue à magnifier le côté étincelant de cette cité des anges aux milles néons. Les couleurs sont chaudes et offrent un formidable contraste avec l'action.

Le brillant scénario de Collateral nous permet de découvrir un Tom Cruise imposant comme jamais, dont la placidité s'estompe peu à peu au contact de ce chauffeur de taxi qui ignore sa force. Mis en situation de tension extrême, il sera capable de maîtriser ses émotions, et de surpasser ses propres ressources. Et Jamie Foxx, véritable révélation du film, s'avère un partenaire crédible et percutant, dans ce suspens haletant tout droit sorti des cauchemars urbains dont Michael Mann a le secret.

Oltre alla sontuosa interpretazione di Jamie Foxx (per la quale ha ottenuto una nomination all'Oscar come attore non protagonista), un plauso spetta di diritto ad un Tom Cruise irriconoscibile negli inediti panni del cattivo. Un parallelo si potrebbe azzardare con l'Anton Chigurh di Javier Bardem in "Non è un paese per vecchi" dei fratelli Coen. Certo il personaggio di Cruise è colto, di classe e ammaliante, al contrario del personaggio di Bardem, ma è vero anche che i due condividono la stessa visione cinica delle cose, la stessa freddezza nel finire le rispettive vittime e la concretezza nel perseguire il proprio scopo. Ogni centimetro della loro pelle sprizza indifferenza verso la sorte altrui, quasi come se le loro vite viaggiassero su di un binario parallelo a quello delle vite degli altri, con le quali si sfiorano solamente senza però mai incontrarsi. Il pensiero corre anche al Joker di Heat Ledger, la cui morale ricorda molto quella esibita dal killer di Cruise…
…Oltre ai personaggi cardine di Cruise e Foxx, meritano un plauso anche gli ottimi "comprimari" Jada Pinkett Smith, Mark Ruffalo, Barry Shabaka Henley e Javier Bardem, tasselli pregiati di un mosaico di pura bellezza, impreziosito da una splendida fotografia. A riguardo occorre notare come l'avvicendamento in corso d'opera tra i due direttori della fotografia (Paul Cameron prima e Dion Beeb dopo), non abbia in alcun modo scalfito il risultato definitivo, con Dion Beep capace di armonizzare il proprio lavoro con quello del suo predecessore. Anche sul piano della colonna sonora Michael Mann ci ha visto giusto, donando alla pellicola un commento alla sua altezza. Come già avvenuto per altre sue opere, anche per "Collateral" Mann si è servito dell'apporto di celebrità musicali quali Audioslave, Groove Armada, The Roots o Miles Davis, il tutto nobilitato dalla presenza di grandi compositori quali James Newton Howard, Antonio Pinto e Tom Rothrock.
"Collateral" è, insomma, un capolavoro dei nostri tempi. Un road movie esistenziale, quasi onirico, a tratti surreale, permeato da un senso di deriva permanente che disorienta ed incanta al tempo stesso, un film di classe, sperimentale e rigoroso per coloro che amano il cinema da uno che il cinema lo sa fare.

…Max è una persona gentile, discreta, con un sogno che aspetta di realizzare da ormai dodici anni. Le sue risposte sono caute, sempre improntate ad un ponderato equilibrio. Tutto il contrario di Vincent, che invece ha una risposta per tutto, forte di una ferrea filosofia che non ammette dubbi di sorta e che fa del "Tutto subito e ad ogni costo" il suo caposaldo.
Mann usa la macchina da presa come una sonda. I suoi primi piani dicono molto di più di mille parole grazie anche alla sua capacità di ottenere il meglio dai suoi attori. Sia quando è alle prese con un cavallo di razza come Tom Cruise (colpisce all'inizio del film vederlo con i capelli brizzolati ed un sorriso ferino), sia quando lavora con attori meno conosciuti come Jamie Foxx (bravissimo nel cambio di registro quando da mite tassista deve improvvisarsi sanguinario killer). Tutto ciò è frutto dello scrupolo e della meticolosità con la quale il regista lavora (la brava e bella Jada Pinkett Smith - nel ruolo dell'avvocato della pubblica accusa - ha affiancato per mesi un vero procuratore) e della capacità di trasmettere il proprio pensiero agli interpreti che lo assecondano magnificamente.

"Collateral" is essentially a long conversation between a killer and a man who fears for his life. Mann punctuates the conversation with what happens at each of the five stops, where he uses detailed character roles and convincing dialogue by writer Stuart Beattie to create, essentially, more short films that could be free-standing. Look at the heartbreaking scene where Vincent takes Max along with him into a nightclub, where they have a late-night talk with Daniel (Barry Shabaka Henley), the owner. Daniel remembers a night Miles Davis came into the club, recalling it with such warmth and wonder, such regret for his own missed opportunities as a musician, that we're looking into the window of his life…

Rigoroso e sperimentale, sporco e sublime, Collateral ci accompagna per due ore nel più incredibile “tutto in una notte” che si ricordi: Jamie Foxx e soprattutto Tom Cruise offrono il meglio delle loro capacità nel riempire due personaggi già di per sé pieni di sfaccettature, che esprimono la loro vita interiore in maniera istintiva, quasi animalesca, reagendo così alle leggi della giungla cittadina che vengono loro imposte. Michael Mann per certi versi ha davvero sfornato il suo capolavoro, trovando il punto più alto raggiungibile da ogni componente della macchina-cinema. La sua capacità di costruire l’opera in modo da elevare la tensione fino al climax viene riproposta in questo film al suo massimo; ed infatti gli ultimi venti minuti di Collateral rappresentano una sinfonia visiva, cromatica, sonora e soprattutto emozionale che davvero non verrà dimenticata.

4 commenti:

  1. Bello, bellissimo niente da dire. Mann è risuscito a far recitare persino Tom Cruise!Un vero capolavoro

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  2. Tom Cruise alterna(va) fimetti a capolavori, e il film lascia senza fiato

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  3. Concordo.... grande, grande lavoro. Il miglior Mann insieme a The Heat...

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  4. meglio regista che presidente di giuria:)

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