domenica 22 settembre 2024

Il sasso in bocca – Giuseppe Ferrara

un documentario/film sulla storia della mafia in Italia.

la mafia nasce come sicario di chi sta in alto, potere politico, e statiunitense.

un film denso di informazioni e suspence.

buona (mafiosa) visione - Ismaele


 

 

QUI si può vedere il film completo

 

 

Eccezionale, da visione obbligatoria per un italiano. Si tratta, e bene, della mafia: uno di quegli argomenti che non si devono mai trattare in modo competente, per interesse della classe dirigente politica ed economica italiana. E qua se ne offre una tesi che apparirebbe forse la più convincente: la mafia avrebbe ottenuto potere grazie all'impunità che sarebbe stata garantita dagli Usa. Gli Usa non potevano fare a meno della mafia per passare in Europa e vincere la seconda guerra mondiale, e così controllare la maggioranza del mondo di 70 anni fa, e anche di oggi: e allora hanno concesso ogni potere locale, anche politico oltrechè economico, alla criminalità organizzata. Con le conseguenze nefaste per lo stato italiano che poi si sono verificate, tipiche di uno stato servo, privo di reale sovranità. Il legame fortissimo tra mafia e capitalismo è poi reso con chiarezza, anche con il suo passaggio tramite il fascismo, ma non solo. Tale studio della mafia è auspicabile che venga esteso anche alle università e ancora di più alle scuole, affinchè divenga parte imprescindibile del bagaglio culturale di ogni elettore italiano. Se poi le tesi contenute in questo film siano veritiere o no, lo si può giudicare solo da parte di persone competenti: che hanno appunto approfondito la questione senza dare aprioristicamente precedenza a nessuna tesi in particolare, fosse essa legata al potere reale o no. Insomma, su cose così fondamentali non conviene nè essere ignoranti, nè distorcere la realtà: ne va della propria dignità di persone libere e aspiranti alla felicità.

da qui

 

Spesso criticato all'eccesso, il primo lungometraggio di Giuseppe Ferrara è un esperimento insolito e coraggioso, specialmente se si considera il periodo in cui fu realizzato. Bollato come regista schematico e didascalico anche nei suoi film successivi, qui l'autore toscano lo è volutamente, poiché gli interessa lanciare un messaggio, che nel 1970 non è per niente scontato: basti pensare ai collegamenti che Ferrara fa tra la mafia e gli omicidi, molto ravvicinati nel tempo di Enrico Mattei e J. F. Kennedy.

da qui

 

Cinema stilisticamente rozzo ed inattendibile. È da questa opera prima che si originano tutti i problemi del cinema ferrariano: tutti i pregi e tutti i difetti sono già ben ravvisabili, e le contaminazioni in campo (realtà e finzione, analisi e sintesi, documentario e fiction…) non sempre funzionano. A conti fatti, Il sasso in bocca manca di rigore, fors’anche di passione (ma non civile) e soprattutto di linearità. Semplicistico e complicato, artefatto e schematico, il primo opus della carriera di Ferrara risente certamente del suo sperimentalismo ardito e quasi eroico, ma non basta.

da qui

 

Pseudo mondo movie a tema mafia, che ti entra dentro come una lama di coltello affilata sin dall'incipit con i bulbi oculari asportati e ben esibiti alla mdp (tipico del Ferrara esasperare l'aspetto grandguignolesco della vicenda di sangue). Da Costello a Giuliano, dalla borsa a Scelba, un susseguirsi di codici e infrazioni ai medesimi, di uomini d'onore e relative punizioni (per tutte la morte del capo di Cosa Nostra sol perché calabrese e non siculo). Stupendo!

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