Bill è l'ultimo sopravissuto allo sterminio della sua famiglia e cresce pensando di vendicarsi.
trova un alleato decisivo in Ryan, anche lui, dopo 15 anni di prigione, desideroso di vendicarsi.
un western come si deve (distrutto da Roger Ebert e amato da Quentin Tarantino, ognuno ha i suoi gusti).
buona (vendicativa) visione - Ismaele
QUI si può vedere il film completo
Bel western, giudicato da Tarantino come il film modello per
i revenge movie all'italiana. L'opera si apre con un inizio dilatatissimo dalle
scenografie horror (notte, pioggia e vento che ulula continuo), prosegue con
una sequenza da poliziottesco in cui vediamo il protagonista esercitarsi con la
pistola e rientra poi nei binari del western all'italiana alla Leone (da cui
vengono ereditati anche gli attori feticcio Luigi Pistilli e Mario Brega).
Molte le citazioni da "Per qualche dollaro in più"
(parte finale in cui Van Cleef e un giovane Law che - anche se sbarbato - si
atteggia alla Clint Eastwood collaborano tra loro in un villaggio fantasma dopo
essersi boicottati a vicenda per tutto il resto del film, facendo fuori uno a
uno tutta la banda contro cui si schierano) a "I giorni
dell'ira" (Van Cleef che da lezioni al protagonista) e "Un dollaro bucato" (protagonista legato e
costretto a restare al sole dopo avergli fatto ingerire una manata di sale),
proseguendo per un finale in cui viene richiamato anche "Sette dollari sul rosso" (Van Cleef che rifiuta il
duello con Law dandogli le spalle mentre l'altro lo invita a difendersi).
Spassoso e tipicamente da b-movie lo spiazzo deserto dove compaiono teschi e
volti mummificati che anticipano la tortura prediletta dai messicani del posto:
sotterrare fino al collo le vittime e lasciarle cuocere dal sole…
Una banda di fuorilegge assalta una fattoria, uccidendo e
violentando gli abitanti della stessa. Si salva il piccolo Bill, passerà il
resto della vita ad attendere la sua vendetta. Western spaghetti di discreta
fattura, consigliato a chi ama il genere.
Spaghetti
western condito con tutti gli ingredienti del caso, alcol, vendetta, machismo.
L'attore protagonista è abbastanza scialbo e forza il suo personaggio, privo di
un suo fascino naturale ma compensano i co-protagonisti ed il buon Lee Van
Cleef. Discreta la sceneggiatura e non male anche la colonna sonora a firma di
Morricone; nel complesso un prodotto apprezzabile.
… Alas, it generally takes
two hours for these connections to be established. But in the meantime, sitting
there in the dark, watching this bad Western on a Saturday afternoon, you get
an autobiographical feedback. You reestablish contact with yourself at the age
of 10, when you sat through dozens of exactly such bad Westerns (only not so
violent, although they seemed violent enough). And contemplation of this sort,
the mystics assure us, is necessary for psychic well-being.
You can
also reflect upon the fates of Lee Van Cleef and John Phillip Law. It is one
thing to hurtle into stardom as a result of spaghetti Westerns, as Clint Eastwood did. But
it is another thing to remain stuck in them. Van Cleef’s face, in closeup, has
the lean, hardened, embittered expression of a man who has either (a) been
pursuing his lonely vengeance across the plains of the West for 30 years, or
(b) realizes he will be making spaghetti Westerns the rest of his life. These
two feelings are nearly indiscernible.
But Law
still retains a certain innocence. His eyes are blue, his face unlined, his
cheekbones the sort we expect on a young and stubborn hero. He usually wears
suspenders in these movies (just as Eastwood smokes cigars and Van Cleef a
pipe), and they give him a naive earnestness. We feel that he will doggedly
obtain revenge, wipe out the bad guys and return to Hollywood some day. We are
on his side. No wonder. He needs us.
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