il dr. Hichcock è un bravo dottore, ma gioca col fuoco, le sue mogli non se la passano bene.
il film è ambientato in una villa piena di mistero e segreti, con una governante "gotica" come la casa.
musica d'autore, di Roman Vlad.
un film che non lascia tranquillo, da non perdere.
buona visione - Ismaele
QUI si può vedere il film completo
…Il genere gotico in Italia nacque
intorno agli anni '60 grazie ai contributi di Mario Bava e di film come questo,
di Riccardo Freda, col comune denominatore costituito da mezzi e fondi
risibili, sceneggiature non impeccabili e compensate da un certo gusto per la
scenografia e talento registico, doti purtroppo misconosciute in Italia e
invece molto apprezzate all'estero; qui, inoltre, gli attori offrono prove
convincenti, con l'icona del genere Barbara Steele e Robert Flemyng nei panni
di Hichcock. Se da un lato è comprensibile che 50 anni dopo L'orribile segreto del dottor Hichcock e altri
film congeneri del periodo non facciano più davvero paura, dall'altro sono da
apprezzare la visionarietà e le innovazioni apportate da queste opere; da
riscoprire, se non altro per capire che l'horror italiano non è stato solo
Dario Argento...
Nell’ambito dell’operazione di recupero del cinema popolare
all’italiana di cosiddetta serie B (se non altro per impegno produttivo e
circuito commerciale), L’orribile segreto del dr.
Hichcock ha un posto d’onore e ha guadagnato nel corso degli
anni un invidiabile stato di culto. Sarà forse perché il seme del culto è
piantato sin dal titolo, così sfacciatamente allusivo ad una certa idea del
cinema di tensione (molti omaggi al maestro inglese), sarà per le condizioni di
lavoro che hanno un qualcosa di epico se non grottesco (girato in una villa ai
Parioli, praticamente distrutta, in dodici giorni), sarà per il proverbiale
talento di Freda sta nel fare di necessità virtù e di realizzare grandi effetti
con due soldi.
Il film ha una sua splendida rozza efficacia per tre ragioni
sostanziali: il tema della necrofilia, quantomeno inconsueto se non proprio tabù
tuttora; il gusto gotico-horror che fa dell’assurdo la propria cifra
essenziale; gli effetti visivi che di speciale hanno solo la maestria tecnica
di consumati artigiani (giochi di luci e carrellate in prevalenza). Con,
oltretutto, approfondimenti psicologici inseriti in una cornice tetra e
raffinata, resta una tappa fondamentale del cinema dell’orrore all’italiana,
seminale per almeno due generazioni di cinefili. Visto in una disgraziata copia
35mm disperatamente affascinante, come in un drive in della provincia americana
degli anni sessanta.
Tenebroso,
sofisticato ed allucinato (le espressioni dipinte sul volto del professore),
prodotto dell'epoca creativa italiana. Accompagnato da un tema musicale che sa
di morte/o, come una serenata al defunto e al suo odore. È una sottile nenia
malata e oscura che conduce alla maledizione ed al trapasso; ma quest'ultimo
viene vissuto come una esperienza eccitante e seducente. Non è esplicito (per
le risapute ragioni) e per questo non trova il podio tra le pellicole antiche e
disturbanti: per qualcuno un pregio, per altri un limite. Genio e sregolatezza.
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