Milano è una protagonista del film, e tutti sono bravissimi.
io preferisco Rocco (Mario Adorf), ma è un dettaglio.
la sceneggiatura è perfetta, vendetta, amore, tradimento, amicizia, colpi di scena, non manca niente, e tutto al posto giusto.
ci sono dentro anche i turbamenti di quegli anni, nelle parole del poliziotto che vede e dice che la polizia è al servizio del capitale, dei ricchi.
in sintesi, è un gioiellino da non perdere - Ismaele
…Gastone Moschin, sfruttato al di fuori
del genere comico, è perfetto per la faccia granitica (un po’ da duro un po’ da
buono) di Ugo Piazza. Un “uomo del Nord”, freddo, calcolatore, imprevedibile,
con un’unica debolezza, in cui il destino farà breccia. Mario Adorf è il suo
controcanto mediterraneo e sudista, la forza in movimento, bruta e irriflessa,
tanto quanto Piazza ne incarna la potenza statica. Al di là delle
considerazioni sulla giustezza dell’ethos criminale che di Leo rappresenta in
Rocco e dell’istrionismo di Adorf (doppiato da Stefano Satta Flores, al quale
va reso quanto che gli spetta nella caratterizzazione), il suo personaggio
emerge come nessun altro in Milano calibro 9, tant’è che
il regista gli lascia il grande assolo dell’inizio e chiude il film su di lui,
custode del codice morale che non permette di lasciare invendicata la morte di
un “giusto”. Poi la grande messa in luce di Barbara Bouchet,
nello sguardo della quale brillavano – disse di Leo – come delle “cattiverie”;
poi Philippe Leroy, Chino nervoso e incanottierato; poi il nostalgico boss
cieco, Ivo Garrani, poi Lionel Standler, che pare una chioccia più che un
mastino; poi l’opposizione dei due poliziotti, Frank Wolff il fascista, e Luigi
Pistilli il progressista; poi i picciotti, colti ciascuno in un vezzo, in uno
schizzo espressivo, in un tic, tutti veri e pregnanti; poi Milano, azzurracea e
nebbiosa, stessa che entra come personaggio nella storia. E Fernando di Leo in
quella del cinema.
… Divenuto film cult del genere già al
momento della sua uscita nelle sale, Milano Calibro 9 presenta
tutti i punti di forza che sono presenti in tutte le migliori pellicole del
regista: innanzitutto un’azione serrata ed avvincente, quindi una fotografia
limpida ed originale grazie all’uso spesso intelligente e mai banale della mpd
(spesso dal basso verso l’altro), inoltre una colonna sonora tra le migliori
del filone poliziesco. Il film presenta alcune situazioni che poi detteranno la
strada da seguire a molti registi che si cimenteranno nel genere: un uomo
ricercato per uno sgarro, la sua vendetta, varie azioni punitive e
intimidatorie, un finale a sorpresa…
…En Milán Calibre 9 Di Leo logra
conjugar con mano maestra la sensación de desconfianza, neurosis y atropellos
superpuestos que reinaba en una época que ya había dejado atrás aquel Milagro
Económico Italiano de la posguerra, recuperación acelerada de la nación
producto del desvío de recursos del campo a las metrópolis y la modernización
en infraestructura y comunicaciones, y definitivamente entraba en ese ciclo
insoportable de crisis financieras del nuevo capitalismo posmoderno que
reemplaza al trabajo como fuente de riquezas con la especulación, las
corruptelas estructurales, los oligopolios multinacionales, la ponderación del
aparato represivo antipopular y el repliegue y desmantelamiento total del
Estado de Bienestar, garante de antaño de una protección social que muchas
veces era claustrofóbica aunque también mitigaba los efectos más nocivos de la
explotación y estaba orientada a posponer la llegada de unas pobreza y miseria
que vienen inundando todo el globo desde que en los 70 se impuso de a poco esa
mentalidad de “cada uno por su cuenta” que se extiende hasta nuestros días…
inizia così:
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