un piccolo film per un regista che ha fatto quasi solo televisione.
attori alle prime armi, sarebbero diventati famosi.
la storia è piccolissima, ma non per i personaggi del film.
una ragazza e un ragazzo, rimandati in fisica, vanno a lezione da un laureato ancora senza lavoro.
in quelle poche settimane i tre imparano a conoscersi e a volersi anche bene.
un film sincero, onesto, delicato, sull'adolescenza, che per qualcuno non era mai passata.
merita, merita - Ismaele
QUI il film completo
Discreta prova d'esordio di Massimo Martella. Ha vinto un premio al Festival d'Annecy. Matteo, un giovane sulla trentina, dà ripetizioni a Elsa e a Giulio che frequentano il liceo. È in un momento di crisi esistenziale e la sua vita è pronta per un cambiamento. Un party in pieno agosto lo aiuta a riflettere sui suoi dilemmi.
Un film di ottima fattura ma che purtroppo non ebbe alcun successo. Martella riesce ad evitare quasi tutte le ovvie trappole dell'irritante cinema intimista all'italiana, donando vita vera ai suoi personaggi e rifuggendo da simbolismi fastidiosi. Soprattutto crea un'atmosfera che rende espliciti i sentimenti dei suoi 3 attori protagonisti, anche con qualche silenzio di troppo; è un'opera da riscoprire, a mio avviso. Salemme misuratissimo.
ho rivisto il film dopo tanto tempo e devo dire che l'impressione altamente positiva che mi fece allora si e' ripetuta. la cosa che mi lascia perplesso e' il silenzio di critica ,di media ma soprattutto dallo stesso salemme che nelle sue interviste non ha mai parlato del "tuffo" unico vero film degno di nota di cui e' stato protagonista.il film, secondo me, fotografa perfettamente la fase adolescenziale collocata nell'ambiente scolastico dove spesso puo' essere coinvolto anche chi quel tempo lo ha passato da un po'in questo caso un professore giovane. ottima l'ambientazione la fotografia e la regia in generale rimane il mistero di un film quasi mai trasmesso in tv e di cui non si parla mai. strano.
Nel film, comunque, c'è un'indubbia freschezza, di piglio, di intenzioni, e qualche speranza per l'avvenire dei suoi autori consente di formularla; non fosse altro per il modo felice con cui si tende a rappresentarne l'intensità di quei confronti tra adolescenti. Nel panni di Elsa c'è Carlotta Natoli, figlia del regista Piero e già con dei film seri alle spalle ('Gli assassini vanno in coppia', 'Le amiche del cuore'): anche qui mostra di saper unire la sensibilità alla disinvoltura; spesso con garbo. Matteo è Vincenzo Salemme, Giulio è Arturo Paglia; entrambi con modi attenti". (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 25 aprile 1994) "Il film segna il debutto di Massimo Martella, regista tarantino che mostra un buon talento nell'innestare in un tema arcinoto - la solitudine adolescenziale, sia quella dei teen-ager propriamente detti sia quella dei trentenni che hanno sprecato l'età felice - echi che sfuggono all'inevitabile banalità del soggetto per scavare più a fondo nella psiche dei personaggi. (...) Al di là dei troppi stereotipi e di qualche scena pretenziosa nel voler risultare simbolica ad ogni costo, 'Il tuffo' gode di felici intuizioni quali il parallelo tra le leggi della fisica e gli stadi del comportamento umano (inerzia, trasmissione del calore, moto perpetuo e campi magnetici, ovvero l'attrazione dell'amore) o l'ombrosità del ragazzo che si traduce in una costante telecronaca interiore. Suggestivo il finale tronco." (Alessio Guzzano, 'L'Indipendente', 5 maggio 1994)
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