lunedì 25 novembre 2019

Light of My Life - Casey Affleck

è scoppiata una pandemia, che fa morire le donne, ma non gli uomini, per cui le donne sono rare e richieste, a qualsiasi costo.
un padre e una figlia sono in fuga, per salvare la vita a Reg, che si traveste da ragazzino.
e il rapporto fra padre e figlia è davvero bello, lui racconta storia a lei, poi tocca a lei raccontare storie, e proteggere e curare il padre quando è necessario.
sembra una scopiazzatura di altre storie, e film, ma non lo è per niente, la sceneggiatura ha una sua forza e originalità, in un crescendo di tensione e violenza.
sembra anche un omaggio alle donne e un accenno al futuro, dove violenza e prevaricazione non avranno ostacoli.
un film che merita molto, Anna Pniowsky e Casey Affleck sono bravissimi.
buona visione - Ismaele

ps: mi è venuto in mente Anatomia umana (pubblicato da Fanucci nel 1993), di Carlos Chernov, scrittore e psichiatra argentino (qui una recensione)





Papà e figlia vivono i postumi di una doppia catastrofe, personale e planetaria, tanto che l'infanzia nella quale s'è trovato ad educarla - costretto a conciarla come un maschietto perché in quanto femmina è merce rara quindi in pericolo - non è altro che un'infanzia votata alla sopravvivenza: lui vive per proteggerla faticando a trovare le parole per definire la crudeltà umana, lei vorrebbe sempre agire d'impulso, ma il rischio è la vita. Lui dovrà iniziare a credere nelle capacità di una ragazzina, che ha pur sempre il vantaggio di non aver mai conosciuto altra realtà che quella, di aver appreso come dominarla in situazioni critiche, e lei dimostrare di esserne in grado, sì da poter esser lei, in caso di necessità, a rassicurarlo che è tutto ok e che quella che stanno vivendo, in fondo, «It's a love adventure»: è un'avventura d'amore.

…Casey Affleck, nel triplice ruolo di sceneggiatore-regista-attore riconferma il suo talento davanti alla macchina da presa. Proprio come la fotografia del film, anche la sua recitazione è studiata per essere naturale e mai sopra le righe. Il premio Oscar per Manchester by the Sea si riconferma un attore sensibile che come in altri ruoli della sua carriera interpreta un personaggio dolorante ma deciso a combattere le avversità.
Affleck però funziona anche come sceneggiatore e insieme all’interprete Anna Pniowsky rende molto credibile il personaggio di Rag: dolce e pratica essa è il centro di tutto, la luce della vita che dà il titolo al film. Speciale in quanto sopravvissuta cerca semplicemente di essere se stessa in un mondo che non glielo concede, come testimoniano le due scene chiave in cui vuole indossare una giacca chiaramente femminile e subito dopo imita il padre in una camminata maschile. I due di fatto sono delle prede per i feroci predatori, ma, un po’ come le volpi, hanno dalla loro parte l’intelligenza e la furbizia.
Alla sua seconda regia, Affleck confeziona un’opera sicuramente imperfetta e dal ritmo incostante, ma che riesce a regalare allo spettatore 120 minuti riflessivi in cui viene messo in scena il più puro legame tra un padre ed una figlia.

potrebbe sembrare che Light of my life sia un prodotto molto derivato... ma non è così. In un sottogenere così stringente è ovvio che molte situazioni abbiano il sapore di “già visto”, ma è solo contorno. Il vero cuore emotivo del film risiede tutto nel rapporto padre e figlia che viene costruito con pazienza e perizia di dettagli, anche grazie ai (pochi) flashback che mostrano la madre/compagna di Affleck. Per questo motivo il film è un’ottima prova di scrittura, regia e recitazione dell’attore. Ora non ci resta che aspettare con curiosità il suo prossimo progetto.

Casey Affleck disarticola e arricchisce una storia non originalissima attraverso una propria e personale visione del cinema e del mondo: insegnandoci che non serve inseguire modelli cinematografici se poi non si è capaci di far parlare le emozioni. E allora, a differenza di tanti altri attori dietro la macchina da presa, Affleck accelera sulla via dell’impressionismo, lasciando per strada vanità e virtuosismi non richiesti. Fino ad un finale amaro ma dolcissimo, che ci accompagna, con una sola battuta, dentro ad un ribaltamento dei ruoli uomo-donna capace perfino di commuovere. Ne siamo certi: se questo Light of my life è il primo assaggio della sua poetica, di Affleck autore sentiremo parlare ancora molto in futuro.

…In the wonderful opening scene of Light of My Life, Rag and Dad are getting ready to go to sleep in their tent. He tells her a beautifully improvised, playful, and humorous Noah's Ark tale which is designed to give her the courage to carry on despite the dangers which may lie ahead. She asks him questions as he goes along, revealing that she is growing up to be an inquisitive, reflective, and intelligent woman. In other scenes, the two discuss ethics and morality and how they are played out in history. And he tells her stories about the way things used to be and how much she is loved. All this is important knowledge to have in their desperate, unbalanced, dystopian world…

La ópera prima de Casey Affleck es una película de hermosa manufactura, dirigida con tacto y calidez, decide centrarse en un espacio distópico, pero enfocar la mirada en una de las relaciones más humanas y llenas de luz que pueden ser concebidas, la de un padre con su hija. La luz de mi vida es oscura y crítica con lo que la sociedad hace a la inocencia, pero como su título lo indica, no deja caer la figura de la esperanza y mantiene un rincón reservado para la luz de un nuevo inicio para la humanidad.

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