un padre e una figlia sono in fuga, per salvare la vita a Reg, che si traveste da ragazzino.
e il rapporto fra padre e figlia è davvero bello, lui racconta storia a lei, poi tocca a lei raccontare storie, e proteggere e curare il padre quando è necessario.
sembra una scopiazzatura di altre storie, e film, ma non lo è per niente, la sceneggiatura ha una sua forza e originalità, in un crescendo di tensione e violenza.
sembra anche un omaggio alle donne e un accenno al futuro, dove violenza e prevaricazione non avranno ostacoli.
un film che merita molto, Anna Pniowsky e Casey Affleck sono bravissimi.
buona visione - Ismaele
ps: mi è venuto in mente Anatomia umana (pubblicato da Fanucci nel 1993), di Carlos
Chernov, scrittore e psichiatra argentino (qui una recensione)
…Papà e figlia vivono i postumi di una doppia
catastrofe, personale e planetaria, tanto che l'infanzia nella quale s'è
trovato ad educarla - costretto a conciarla come un maschietto perché in quanto
femmina è merce rara quindi in pericolo - non è altro che un'infanzia votata
alla sopravvivenza: lui vive per proteggerla faticando a trovare le parole per
definire la crudeltà umana, lei vorrebbe sempre agire d'impulso, ma il rischio
è la vita. Lui dovrà iniziare a credere nelle capacità di una ragazzina, che ha
pur sempre il vantaggio di non aver mai conosciuto altra realtà che quella, di
aver appreso come dominarla in situazioni critiche, e lei dimostrare di esserne
in grado, sì da poter esser lei, in caso di necessità, a rassicurarlo che è
tutto ok e che quella che stanno vivendo, in fondo, «It's a love adventure»: è
un'avventura d'amore.
…Casey
Affleck, nel triplice ruolo di sceneggiatore-regista-attore riconferma
il suo talento davanti alla macchina da presa. Proprio come la fotografia del
film, anche la sua recitazione è studiata per essere naturale e mai sopra le
righe. Il premio Oscar per Manchester by the Sea si
riconferma un attore sensibile che come in altri ruoli della sua carriera
interpreta un personaggio dolorante ma deciso a combattere le avversità.
Affleck però
funziona anche come sceneggiatore e insieme all’interprete Anna
Pniowsky rende molto credibile il personaggio di Rag: dolce e
pratica essa è il centro di tutto, la luce della vita che dà il titolo al film.
Speciale in quanto sopravvissuta cerca semplicemente di essere se stessa in un
mondo che non glielo concede, come testimoniano le due scene chiave in cui
vuole indossare una giacca chiaramente femminile e subito dopo imita il padre
in una camminata maschile. I due di fatto sono delle prede per i feroci
predatori, ma, un po’ come le volpi, hanno dalla loro parte l’intelligenza e la
furbizia.
Alla sua seconda
regia, Affleck confeziona un’opera sicuramente imperfetta e dal ritmo
incostante, ma che riesce a regalare allo spettatore 120 minuti riflessivi in
cui viene messo in scena il più puro legame tra un padre ed una figlia.
…potrebbe sembrare che Light of my life sia un prodotto molto derivato... ma non è così.
In un sottogenere così stringente è ovvio che molte situazioni abbiano il
sapore di “già visto”, ma è solo contorno. Il vero cuore emotivo del film
risiede tutto nel rapporto padre e figlia che viene costruito con pazienza e
perizia di dettagli, anche grazie ai (pochi) flashback che mostrano la
madre/compagna di Affleck. Per questo motivo il film è un’ottima prova di
scrittura, regia e recitazione dell’attore. Ora non ci resta che aspettare con
curiosità il suo prossimo progetto.
…Casey Affleck disarticola e arricchisce una storia non
originalissima attraverso una propria e personale visione del cinema e del
mondo: insegnandoci che non serve inseguire modelli cinematografici se poi non
si è capaci di far parlare le emozioni. E allora, a differenza di tanti altri
attori dietro la macchina da presa, Affleck accelera sulla via
dell’impressionismo, lasciando per strada vanità e virtuosismi non richiesti.
Fino ad un finale amaro ma dolcissimo, che ci accompagna, con una sola battuta,
dentro ad un ribaltamento dei ruoli uomo-donna capace perfino di commuovere. Ne
siamo certi: se questo Light of my life è il primo
assaggio della sua poetica, di Affleck autore sentiremo parlare ancora molto in
futuro.
…In the wonderful opening scene of Light of My Life,
Rag and Dad are getting ready to go to sleep in their tent. He tells her a
beautifully improvised, playful, and humorous Noah's Ark tale which is designed
to give her the courage to carry on despite the dangers which may lie ahead.
She asks him questions as he goes along, revealing that she is growing up to be
an inquisitive, reflective, and intelligent woman. In other scenes, the two
discuss ethics and morality and how they are played out in history. And he
tells her stories about the way things used to be and how much she is loved.
All this is important knowledge to have in their desperate, unbalanced,
dystopian world…
…La ópera prima de Casey Affleck es
una película de hermosa manufactura, dirigida con tacto y calidez,
decide centrarse en un espacio distópico, pero enfocar la mirada en una de las
relaciones más humanas y llenas de luz que pueden ser concebidas, la de un
padre con su hija. La luz de mi vida es oscura y crítica con
lo que la sociedad hace a la inocencia, pero como su título lo
indica, no deja caer la figura de la esperanza y
mantiene un rincón reservado para la luz de un nuevo inicio para la humanidad.
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