sabato 8 settembre 2018

Lucky - John Carroll Lynch


un vecchietto di 90 anni fa la sua vita tranquilla, vive solo, a casa, nel paese tutti lo conoscono, la mattina passa alla tavola calda, le sera al bar.
ha sempre con sé i cruciverba, perché le parole sono importanti, e tutti hanno qualcosa da raccontare, parole da regalare.
un giorno, all'improvviso, comincia ad avere paura della morte, del vuoto, del niente, e un abbraccio aiuta.
e quando lo invitano alla festa di un bambino sembra fuori posto, ma poi canta canzoni messicane, che sa così bene (vedi qui)
e quando Harry sorride niente gli (ci) fa più paura.
un film omaggio a Harry Dean Stanton, anche David Lynch partecipa, alla ricerca di Roosevelt.
non un necrologio, è proprio un film film.
e se vi volete male evitate questo film come la peste, non saprete cosa vi perdete, e non saprete di quella tartaruga, e di quella bambina - Ismaele





In Lucky, non succede niente, o quasi. Un vecchio ateo che vive da solo e non si è mai sposato è messo alla prova dalla realizzazione improvvisa che non vivrà per sempre, e comincia a interagire diversamente col mondo attorno a lui; o, perlomeno, ci prova. Finché non deve confrontarsi con la realtà, e nel farlo si ritrova a empatizzare di più con gli altri ma soprattutto ad accettare il proprio destino. Non c’è molto più di ciò, nella morale del film, ma ci si può girare attorno leggendone i simbolismi; c’è la necessità di riconciliazione tra Lucky e i suoi amici del bar, con cui litiga a causa del suo pregnante nichilismo, ma ci sono anche le sue amicizie con una donna nera e una messicana, che ristabiliscono un po’ di ordine, di affetto e di bellezza nella sua quotidianità facendogli fumare una canna o invitandolo a una festa di compleanno. Le abbraccia e canta per loro, trovando brevi parentesi di catarsi. Riesce anche a stringere un nuovo rapporto significativo facendo amicizia con un suo quasi coetaneo al bar, condividendo con lui brutali e deprimenti esperienze belliche del lontano passato – e anche il racconto della violenza diventa opportunità per una purificazione e una riconnessione con la potenziale bellezza della vita. Ma tra gli amici di Lucky il più importante è Howard, interpretato da David Lynch (che non ha nessuna relazione col regista di questo film), in particolare nel momento in cui questi comincia a sentirsi solo e depresso quando scappa la sua tartaruga, di nome Presidente Roosevelt. Il rettile disperso è una parabola del percorso spirituale di Lucky, sono coetanei, entrambi che scappano dalla vita per vivere. Si crea tra loro un empatia che non ha mai modo di sfociare in un dialogo né in un confronto neanche quando si trovano nello stesso spazio. Ma Lucky alla fine riesce a fare quello che non è riuscito a fare per tutto il resto del film: sorridere con piacere...

…Lucky es una película de personajes y por ello todos y cada uno de ellos están perfectamente retratados y empatizas con todos desde el primero hasta el ultimo. Lloras, ríes y te pone los sentimientos a flor de piel  ante las vivencias de Lucky, un personaje que admiras desde ese inicio con música de tango hasta el final de la película. Una película que a pesar de ser un homenaje póstumo se ve de forma amable debido a como el director cuenta las cosas de una manera sencilla y directa afrontando la vida tal y como es. 
Lucky es hermosa, vitalista donde vemos una historia de amistad y amor por vivir como pocas películas lo hacen, por eso Lucky es una película que cautivará a todo aquel que se acerque a verla.

…“Lucky” potrebbe essere considerato il canto del cigno, per quest’attore che ha fatto la storia del cinema americano. Regalando ai suoi ammiratori un’interpretazione, come sempre, sincera ed immensa. Vestendo i panni di un uomo vecchio che si dirige inevitabilmente verso la morte. E per Lynch, Stanont si mette a nudo, metaforicamente e letteralmente, si sveste. Scoprendo la propria fragilità interiore ed emotiva, ma anche fisica. Mostrando i cedimenti del suo corpo, con tutti i segni della vecchiaia che porta su di esso.
Ma guardando a queste cose col sorriso. “Lucky” è un’opera estremamente intima, delicata e crepuscolare, ma senza risultare malinconica o nostalgica. Numerosissimi poi sono i momenti riflessivi e spunti filosoficamente esistenzialisti, che inneggiano appunta all’acquisizione di questa consapevolezza. Ancora una volta, si invecchia. Il dialogismo può sembrare, ed è, totalmente sopra le righe, mancando in alcuni punto di sottotesto, diventando diretto e affascinante. Alcuni dei personaggi sembrano parlare per citazioni e aforismi.
Lynch in tal modo sembra strizzare l’occhio al cinema classico hollywoodiano, costruito di personaggi indimenticabili e portatori di valori. Ma anche al cinema di Lynch David, attraverso quegli scambi di battute che in alcuni momenti sembrano assolutamente surreali e inverosimili. Lo si potrebbe supporre data anche la presenza dello stesso Lynch all’interno del film, come uno dei personaggi, Howard. Innegabili anche i riferimenti stilistici e visivi allo stesso cinema di David Lynch, il quale potrebbe aver coadiuvato dietro la macchina da presa…

Harry Dean Stanton, al igual que su alter ego Lucky, no son de esos personajes que tienen las vitrinas llenas de premios, pero son aquellos que siempre te alegras de ver y que te hacen esbozar una sonrisa por la naturalidad y desparpajo que impregnan a cada momento.
Lucky es en definitiva una comedia dramática sobre la concienciación de alguien que sabe de su final cercano y que decide valientemente afrontarlo con un humor ácido manteniéndose fiel a sí mismo desde el principio. La película Lucky es un maravilloso testamento para culminar la carrera de un actor que lejos de interpretar, nos muestra cómo vive esos últimos instantes en su propia piel.

…Col suo fisico fragile ma saldo e la sua voce flebile ma severa, Lucky-Stanton regge il peso dell’intera opera e, permettendo alla macchina da presa di seguire il suo passo incerto ma incessante, ci introduce in una toccante parabola di vita.
Tra una sigaretta ed un bicchiere di latte, l’ex marinaio che ha combattuto per l’America, ma che cita il Che, che fuma erba guardando un quiz televisivo, che difronte alla possibilità di prendere un pet da compagnia, sceglie dei grilli, può finalmente varcare quella porta con su scritto EXIT con un sorriso sereno e, ovviamente, con gli stivali e il cappello da Cowboy.
da qui

...Il film ha il passo del novantenne ma non annoia mai, grazie specialmente a dei volti che ti fanno restare incollato, dei dialoghi perfetti e una costruzione narrativa solo apparentemente banale (penso ad esempio a quel "coglioni" che dice sempre Lucky a quell'insegna, solo il controcampo finale ci svelerà perché)...
El guion presenta unas historias paralelas interesantes y que están bastante bien desarrolladas, y en ese bar, propiedad de Joe, en medio del desierto, se reunen unos personajes variopintos que tienen una visión diferente de la vida, y que dialogan mientras toman unas copas. Entre ellos destacan nombres como los del director y artista David Lynch ( no tiene ninguna relación familiar con el director, pese a compartir su apellido, lo que explicó John en el FICX diciendo que era una de las cosas que más le preguntaban en la presentación de esta película ) en el papel de Howard, Tom Skerritt en el de Fred y Barry Shabaka Henley como el propietario del local, mientras que Ed Begley Jr. es el doctor de cabecera del protagonista y el que le atiende cuando sufre un desmayo. La película termina de manera perfecta, y poco antes hay una escena con el propio Harry Dean Stanton cantando unas rancheras lo que se repite en otros momentos de la cinta, y otro de los elementos característicos, además de escuchar cantar al protagonista, es la banda sonora compuesta por Elvis Kuehn, que fue premiada en Gijón, al igual que el actor protagonista ( este último de manera póstuma, ya que había fallecido 2 meses antes de que comenzara el festival que tiene ligar en la localidad asturiana ). 
Una película fácil de recomendar al público medio, y sobre todo a los que les gusta el cine de autor a los aficionados a las películas en donde intervino el actor norteamericano, y en general a todos los que quieran ver una historia sencilla que muestra la vida diaria de una persona mayor con buen estado de salud.

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