il film è una corsa a ostacoli, tutto si deve svolgere in una sera, con una preparazione e un'organizzazione perfetta.
tutti sembrano schegge impazzite, tenute insieme da Max, uno splendido Jean-Pierre Bacri (che qui parla del film).
succede di tutto, e Max, il deus ex machina di quella serata, si consuma per non far sgonfiare un'opera così (im)perfetta.
si ride molto, e i ritmi comici sono implacabili.
un piccolo gioiellino da non perdere - Ismaele
QUI il film completo, in italiano, su Raiplay
…Il principio di piacere è dunque al cuore
del film, più leggero, più risolutamente umoristico che i loro precedenti, più
convincente. Se il soggetto (il banchetto di nozze) e il suo sviluppo (i
fusibili saltano, il piatto principale si guasta, le suocere incanagliscono)
sono convenzionali, il punto di vista è originale.
Sottraendosi al regolamento di conti familiari, Éric Toledano
e Olivier Nakache seguono l'attività frenetica agita dietro le quinte da una
piccola impresa di personaggi mal assortiti e affannati intorno a una cena
pomposa che emerge progressivamente le tensioni, i non detti e i disaccordi in
seno al gruppo. Commedia corale, che richiama le commedie affollate dei loro
debutti…
…Il film racconta di Max: un wedding planner meticoloso e diligente, costretto a tenere
le redini, per garantire la riuscita dei festeggiamenti, di una brigata
casinista e confusionaria fatta di personalità eterogenee e stridenti. Ognuno
pensa ai propri problemi e a se stesso e solo Max sembra aver chiara la visione
d'insieme. Sta dunque a lui l'arduo compito di trarre da quell'orchestra
scordata il miglior suono possibile e di far sì che ogni parte proceda in
accordo con le altre. Ovviamente, nel pieno spirito della farsa, il tutto
degenererà in una serie di situazioni assurde e spassose, ma senza impedire
all'opera di mantenere una propria struttura ed evitando di farla naufragare in
un brodaglia di battute fini a sé stesse.
Il duo francese, che oltre a dirigere il film ne ha anche
concepito la sceneggiatura, dimostra invece un'ottima capacità di scrittura
(qui di più ancora rispetto a "Quasi amici"), riuscendo in primis a tratteggiare un nutrito numero di personaggi ognuno
secondo una personalità ben definita e una precisa caratterizzazione:
dall'ex-professore di lettere costretto a lavorare come cameriere a seguito di
una crisi depressiva, ma ancora fissato con la grammatica e con la letteratura
francese, al cantante-animatore megalomane ostinato nel cantare hit spagnole
senza conoscere la lingua, fino ad arrivare al fotografo costretto ad assistere
al declino della proprio professione in seguito all'avvento degli smartphone.
Ma l'abilità di Toledano e Nakache sta soprattutto nel far incontrare questi
caratteri e nel registrarne il risultato, nel farli muovere sulla stessa
scacchiera e nel prevedere l'esito (disastroso) della partita. La conseguenza è
un climax di imprevisti e di incomprensioni nel quale il ritmo comico è
mantenuto alla perfezione fino al gran finale, con tanto di fuochi artificiali…
…Il film procede velocemente con un sostenuto e
vivacissimo ritmo narrativo, pieno di sorprese e di svolte imprevedibili,
offrendoci uno spettacolo molto bello anche dal punto di vista visivo, senza
scivolare nella faciloneria degli effetti comici a buon mercato. Proprio per
rispettare questa sua comicità lieve, ho voluto riprodurre, su questa mia
pagina il trailer originale. Ricordando che il titolo originale è: Le sens
de La Fete, sottolineo che C’est la vie è un titolo grottesco per un film in cui la
casualità è per quanto possibile controllata dalla volontà e dallo spirito
collaborativo di tutti, proprio per evitare di “prendere come viene” la vita.
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