martedì 20 aprile 2021

C'est la vie - Prendila come viene - Olivier Nakache, Éric Toledano

il film è una corsa a ostacoli, tutto si deve svolgere in una sera, con una preparazione e un'organizzazione perfetta.

tutti sembrano schegge impazzite, tenute insieme da Max, uno splendido Jean-Pierre Bacri (che qui parla del film).

succede di tutto, e Max, il deus ex machina di quella serata, si consuma per non far sgonfiare un'opera così (im)perfetta.

si ride molto, e i ritmi comici sono implacabili.

un piccolo gioiellino da non perdere - Ismaele

 

QUI il film completo, in italiano, su Raiplay 

 

 

  

…Il principio di piacere è dunque al cuore del film, più leggero, più risolutamente umoristico che i loro precedenti, più convincente. Se il soggetto (il banchetto di nozze) e il suo sviluppo (i fusibili saltano, il piatto principale si guasta, le suocere incanagliscono) sono convenzionali, il punto di vista è originale.

Sottraendosi al regolamento di conti familiari, Éric Toledano e Olivier Nakache seguono l'attività frenetica agita dietro le quinte da una piccola impresa di personaggi mal assortiti e affannati intorno a una cena pomposa che emerge progressivamente le tensioni, i non detti e i disaccordi in seno al gruppo. Commedia corale, che richiama le commedie affollate dei loro debutti

da qui

 

Il film racconta di Max: un wedding planner meticoloso e diligente, costretto a tenere le redini, per garantire la riuscita dei festeggiamenti, di una brigata casinista e confusionaria fatta di personalità eterogenee e stridenti. Ognuno pensa ai propri problemi e a se stesso e solo Max sembra aver chiara la visione d'insieme. Sta dunque a lui l'arduo compito di trarre da quell'orchestra scordata il miglior suono possibile e di far sì che ogni parte proceda in accordo con le altre. Ovviamente, nel pieno spirito della farsa, il tutto degenererà in una serie di situazioni assurde e spassose, ma senza impedire all'opera di mantenere una propria struttura ed evitando di farla naufragare in un brodaglia di battute fini a sé stesse.
Il duo francese, che oltre a dirigere il film ne ha anche concepito la sceneggiatura, dimostra invece un'ottima capacità di scrittura (qui di più ancora rispetto a "Quasi amici"), riuscendo in primis a tratteggiare un nutrito numero di personaggi ognuno secondo una personalità ben definita e una precisa caratterizzazione: dall'ex-professore di lettere costretto a lavorare come cameriere a seguito di una crisi depressiva, ma ancora fissato con la grammatica e con la letteratura francese, al cantante-animatore megalomane ostinato nel cantare hit spagnole senza conoscere la lingua, fino ad arrivare al fotografo costretto ad assistere al declino della proprio professione in seguito all'avvento degli smartphone. Ma l'abilità di Toledano e Nakache sta soprattutto nel far incontrare questi caratteri e nel registrarne il risultato, nel farli muovere sulla stessa scacchiera e nel prevedere l'esito (disastroso) della partita. La conseguenza è un climax di imprevisti e di incomprensioni nel quale il ritmo comico è mantenuto alla perfezione fino al gran finale, con tanto di fuochi artificiali…

da qui


Il film procede velocemente con un sostenuto e vivacissimo ritmo narrativo, pieno di sorprese e di svolte imprevedibili, offrendoci uno spettacolo molto bello anche dal punto di vista visivo, senza scivolare nella faciloneria degli effetti comici a buon mercato. Proprio per rispettare questa sua comicità lieve, ho voluto riprodurre, su questa mia pagina il trailer originale. Ricordando che il titolo originale è: Le sens de La Fete, sottolineo che C’est la vie è un titolo grottesco per un film in cui la casualità è per quanto possibile controllata dalla volontà e dallo spirito collaborativo di tutti, proprio per evitare di “prendere come viene” la vita.

da qui 



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