giovedì 18 giugno 2020

Il domani tra di noi (The Mountain Between Us) - Hany Abu-Assad

un tranquillo viaggetto in aereo si trasforma in un incubo glaciale, fra la vita e la morte.
Hany Abu-Assad fa il suo debutto negli Usa, con attori di serie A e mezzi finanziari che non ha avuto mai.
lui è bravo, come sempre, ma il salto dalla Palestina alla Mecca del cinema gli ha fatto perdere quell'anima povera ma bella, per un'anima ricca e patinata.
attori bravissimi, compreso il cane, per una storia come tante, con un lieto fine, anche per il cane.
speriamo nel prossimo film - Ismaele




Film di genere survivor che non aggiunge nulla al genere, tranne che per la buona interpretazione della Winslet e Idris Elba. Inoltre il legame che si instaura tra i due protagonisti nella seconda parte è il collante per sviluppare la trama. Certo può essere un pò stucchevole ma è comunque una buona storia, il regista fà un ottimo lavoro, anche dal punto di vista visivo. Da manuale la sequenza dell'atterraggio d'emergenza, girato in continuità, ruotando la mdp per riprendere il tutto. Buona colonna sonora, insomma un film che non sarà un capolavoro ma intrattiene, da non perdere.

Il film è soprattutto un tentativo di contaminare un survival movie con la profondità sentimentale e psicologica richiesta ad un film melò, un piano che è però quasi del tutto assente nel delinearsi della storia e dei caratteri dei due: sin dall’inizio si apprende la levatura di Ben, importante neurologo atteso per un’operazione delicata, e il lavoro di Alex, coraggiosa foto-reporter di guerra e prossima sposina; ben poco altro ci viene svelato nel corso della loro avventura, facendo sì che lo spessore dei personaggi si regga in sostanza sulla bravura indiscussa dei due attori protagonisti. L’introspezione psicologica è infatti troncata da alcuni catastrofici avvenimenti che mettono alla prova i due, senza che mai si riscopra una condivisione di dolore o sconforto, preferendo la costruzione di ritmi diversi a cui i due obbediscono, di stati d’animo opposti e contraddittori: coraggiosa e intraprendente lei, cauto e disilluso l’altro.
Così, con rari e insufficienti accenni alla nascita di un’alchimia, il regista accelera sul coronamento di un amore le cui fasi sfuggono completamente allo spettatore: i due si ritrovano innamorati senza che alcuna intimità o affinità psicologica sia stata mostrata a giustificare tale passione. Nonostante la frettolosità del sentimento, l’idea di far nascere un’intesa tra i due permette di risollevare momentaneamente le sorti del film, che si mantiene mediamente credibile attraverso la cura di un amore che diventa spinta alla sopravvivenza e domanda sulla possibilità di un “domani” al di là delle montagne. Ma quel domani senza le vette e la neve di mezzo è debole, e il film precipita a picco quando i personaggi, fin lì focalizzati su un’eroica sopravvivenza, si calano in una realtà comune e piatta come lo sono le loro personalità, coinvolgendosi in situazioni e dialoghi melensi e francamente insignificanti. Quel precipizio verso il quale ci si dirige a grandi passi è purtroppo raggiunto in un finale da soap opera, che taglia la possibilità di un approfondimento e condisce la storia di un sentimentalismo caldo e zuccheroso; questo nuovo equilibrio non può però reggere alla temperatura di un ambiente quotidiano, che avrebbe richiesto invece una consapevolezza di sé e dei propri rapporti più realistica e pragmatica per risultare credibile.

Kate Winslet si ritrova suo malgrado in una situazione di sopravvivenza e anche qua, dopo aver lasciato andare Leonardo DiCaprio e essersi presa tutto il posto sulla porta, dimostra una bella dose di egoismo misto a testardaggine, che mettono anche in quest’occasione il suo compagno di avventura in pericolo. Indubbia la sua bravura, ma questo non è di certo un film degno della carriera della Winslet, né tanto meno di quella di Idris Elba.
Il film funziona finché rimane una corsa alla sopravvivenza per Ben e Alex, ma il finale prende delle svolte inaspettate dove si cerca anche un po’ di forzare la mano su una storia d’amore quasi inesistente fino a poco prima.
Occasioni mancate e una sceneggiatura banale, rendono Il Domani Tra di Noi un film decisamente dimenticabile nella filmografia dei suoi talentuosi protagonisti.

La superficialità della scalata psicologica dei due protagonisti, alquanto approssimativa - quanto mai nell'ultimo atto, quello in cui dovremmo fare i conti con il ritorno alla vita reale e l'improvviso distacco di due individui che hanno condiviso ferite da non poco - sembra andare di pari passo con l'estrema facilità con cui prosegue la peripezia tra le minacce che si celano in quei territori raggelati. Eppure avrebbe potuto ispirarsi a quel The Edge, che fu scritto da David Mamet e interpretato da Anthony Hopkins e Alec Baldwin sul finire degli anni '90, quest'avventura a due con tanto di sosta in una baita abbandonata. Non è da chiunque poter fare sfoggio di capacità come quelle di Mamet, che non si risparmiava neppure i dettagli sulla caccia di uno scoiattolo: perché è nel quotidiano, nel doversi battere per le piccole ricompense che permettono la sopravvivenza, che il survival riesce ad appassionare e farsi credibile. Ed è ciò che, al di là di uno scarso spessore psicologico e di una mancata caratterizzazione della crescita dei due personaggi insieme, a film come Il domani tra di noi sembra mancare del tutto.

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