venerdì 23 marzo 2018

La ragazza più felice del mondo - Radu Jude

il film inizia con un viaggio in macchina, verso la capitale, due genitori amorevoli e una figlia coccolata, la destinazione è la capitale.
la ragazza, Delia,  ha vinto un concorso a premi e ha vinto un'automobile, per perfezionare la vincita Delia deve girare una pubblicità di un minuto per lo sponsor di bibite.
sarà una giornata, lunga, faticosa, con molti ciak fino a quello buono, e si consuma un dramma familiare.
Delia vuole la macchina, l'ha vinta lei, è sua, i genitori vorrebbero loro la macchina, servono soldi a casa, ma Delia è un'ingrata, le fanno notare continuamente, con sempre minore gentilezza, fino al grande freddo nei rapporti fra genitori e figlia.
le trappole del capitalismo in un mondo uscito dalla miseria in brevissimo tempo.
primo lungometraggio di Radu Jude, ottimo debutto, già allora di cinema ne sapeva molto - Ismaele








Il film racconta della lunghissima giornata di Delia, giovane romena che ha vinto un concorso bandito da una marca di bibite: girare una pubblicità e ritirare una costosa automobile. Parte quindi, con i genitori, a bordo di una Dacia e alla volta di Bucarest, dove la attende una giorno interminabile: tra il caldo estivo, i numerosi Ciak, le pretese del regista e dello sponsor e le discussioni con i genitori, che vogliono vendere l’auto per aprire un bed & breakfast. Il titolo deriva dalla banalissima frase che la ragazza è costretta a pronunciare (“Mi chiamo Fratila Delia Cristina e sono la ragazza più felice del mondo“) nello spot.
Dice il regista: “Nel film si parla di bugie e di compromessi, ma anche di felicità, tristezza e consumismo. Parlo di capitalismo anche quando racconto le mire di due genitori che approfittano dei figli per realizzare i propri sogni“.

Cea mai fericità fatà din lume (La ragazza più felice del mondo) di Radu Jude è un film su compromessi e bugie, su capitalismo e rapporti familiari, che porta anche ad una riflessione sull’ingannevole linguaggio del cinema…

resultó muy interesante The Happiest Girl in the World, debut de Radu Jude (asistente de Cristi Puiu en La noche del señor Lazarescu), que mantiene el espíritu tragicómico y la virtuosa puesta en escena de buena parte del nuevo cine rumano. Una adolescente pueblerina de clase media-baja llega con sus padres a Bucarest para participar de un comercial de una bebida gaseosa al que debe presentarse luego de haber ganado un automóvil en un concurso. Mientras protagoniza -no sin tropiezos- el rodaje de la publicidad en plena ciudad, sus padres tratan de convencerla de que firme un documento para vender el coche y así solucionar los problemas económicos de la familia. Ella, en cambio, quiere manejarlo para ostentar ante sus amigos y compañeros. La utilización de las locaciones reales (puro caos y ruido) de la capital rumana es un verdadero hallazgo de un film que describe de manera despiadada los profundos cambios socioeconómicos de un país que intenta olvidar su pasado comunista a fuerza de consumo (y de codicia).

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