si inizia piano piano,
poi Aronofsky preme l'acceleratore, poi rallenta e riparte a mille.
e tu, seduto sulla poltrona del cinema, resti a bocca aperta, senza capire troppo, ma folgorato da quelle immagini e quella storia.
poi leggi che il film è stato scritto in pochi giorni e che lo scrittore creatore senza ispirazione era Dio e la giovane moglie era Madre Terra, e che tutto è metafora, allegoria, citazione.
ma se non lo sai ancora non importa, il film ti ha già conquistato, con le sue esagerazioni che ne bastano la metà, è un fiume in piena incontrollabile.
poi penso a quella storia di Dio, e mi viene in mente un altro Dio recente al cinema.
in entrambi Dio è un incapace, uno sfigato, un semitonto, insomma fa una figura un po' da idiota.
la moglie, concreta, realista, deve sopportare, ma quando è troppo è troppo.
non lasciatevi sfuggire il film di Aronofsky, lui è uno così, prendere o lasciare, senza vie di mezzo, io prendo e così spero per voi.
buona visione - Ismaele
e tu, seduto sulla poltrona del cinema, resti a bocca aperta, senza capire troppo, ma folgorato da quelle immagini e quella storia.
poi leggi che il film è stato scritto in pochi giorni e che lo scrittore creatore senza ispirazione era Dio e la giovane moglie era Madre Terra, e che tutto è metafora, allegoria, citazione.
ma se non lo sai ancora non importa, il film ti ha già conquistato, con le sue esagerazioni che ne bastano la metà, è un fiume in piena incontrollabile.
poi penso a quella storia di Dio, e mi viene in mente un altro Dio recente al cinema.
in entrambi Dio è un incapace, uno sfigato, un semitonto, insomma fa una figura un po' da idiota.
la moglie, concreta, realista, deve sopportare, ma quando è troppo è troppo.
non lasciatevi sfuggire il film di Aronofsky, lui è uno così, prendere o lasciare, senza vie di mezzo, io prendo e così spero per voi.
buona visione - Ismaele
…La visione estrema di Aronofsky può
piacere o meno (chi scrive si pone nella prima categoria), il suo approccio al
tema può risultare efficace o superficiale, e la pellicola nel suo complesso
può spaventare o divertire, intrigare o respingere. Ma comunque la si pensi, non si può rinnegare l'intrinseca importanza
di un'operazione davvero singolarissima: l'idea di un film dal budget
medio/alto (trenta milioni di dollari), spalleggiato da una delle major di
Hollywood, che rifiuta le convenzioni e le barriere dei generi e non ha timore
di provocare lo spettatore. E Madre! non si
limita a provocarci: prende a schiaffi il suo pubblico, sfidandolo a un gioco
esegetico che ci richiede di essere parte attiva durante la visione. Per
questo, a prescindere dai giudizi specifici, il suo flop al botteghino
costituisce una sconfitta per tutti gli amanti della settima arte: perché, come
già accaduto di recente per altri titoli d'autore coraggiosi e dirompenti,
da The Neon Demon di Nicolas Winding Refn a Silence di Martin Scorsese, il suo
insuccesso rischia di condannare in partenza tanti futuri tentativi di
allontanarsi dalle regole hollywoodiane per percorrere strade inedite. Ragion
per cui, per quanto sbilanciato e imperfetto, Madre! è un film
che merita di raggiungere il suo pubblico e di essere difeso a spada tratta:
perché Dio non voglia che il cinema di domani rimanga privo di film sbilanciati
e imperfetti.
…Partiamo dal fatto che la comprensione esatta di un
film come Madre! può tranquillamente sfuggire alle menti più
acute, stiamo parlando di un’opera che porta con un se un significato astratto,
quasi psichedelico, dove ciò che viene mostrato in video è in realtà
completamente diverso dal messaggio volutamente lanciato al pubblico dal
regista. Ad una prima visione Madre! potrebbe
tranquillamente presentarsi come strano, privo di significato o addirittura
disturbante, ma ciò che si cela dietro l’opera dello stesso Darren Aronofsky è molto più profondo di quello che si
possa pensare. Ad aiutare una più semplice comprensione di Madre! in questi giorni sul web è giunta una
dichiarazione della protagonista (Jennifer Lawrence),
nella quale si descrive il film come la visione di Darren rispetto
al mistero della creazione, dove la corruzione umana non può che portare alla
distruzione della stessa umanità. Insomma un’opera allegorica mostrata con
forza e audacia che, ovviamente, non poteva non spaccare la critica, tra chi la
ha amata e chi proprio non è riuscita a digerirla. E noi? siamo li nel bel
mezzo!
Come non ammetterlo, Madre! ha avuto un
effetto disturbante anche su colui che al momento scrive per Universal Movies questa recensione, riuscendo a
lasciare nella testa più confusione che altro. Il modo in cui il regista
presenta la sua opera è sicuramente anticonformista, diverso da qualsiasi altra
cosa vista in sala finora, un esperimento cinematografico audace e per nulla
facile da commentare, ma è forse proprio questa la sua qualità migliore.
Insomma, Madre! non è di certo un film adatto a tutti, e
l’obiettivo del regista è sembrato proprio questo…
…Cosa è andato storto? La classica risposta del
regista casalingo maniacale è che è colpa delle persone: tutto era previsto e
curato nei minimi dettagli ma una volta che si entra in contatto con le persone
nella casa-set ci si espone al loro egoismo, alla loro noncuranza, alla loro
imprevedibilità. Ma tutto questo è anche inevitabile e, se si accetta, si può
provare allora a lasciarsi trascinare dal conseguente delirio, che può
diventare addirittura affascinante, se non liberatorio: niente più maniacalità
né regole, solo un immaginoso e insensato disarmonico fluire.
Nel caso di mother! di Aronosky, poi, l’angoscia maniacale è ammorbante sin dall’inizio, tant’è che è già un disastro anche il tentare di inscenare una piccola azione (come preparare la colazione o accendere una lampadina) e, alla lunga, senza la possibilità di pause e di respiro, all’angoscia non si fa più caso per assuefazione e diventa difficile sopportare il delirio cui si assiste sullo schermo senza annoiarsi. Ma quando si è già pronti a intonare un requiem for a film, ecco che si ha un lampo. Mentre la violenza in scena aumenta di grado in grado fino a superare, come accadrebbe in un film di Fantozzi, prima il verosimile e poi l’incredibile, ecco che ci si desta per un attimo dal torpore: la guerra entra in casa, irrompono dalle finestre soldati con elmetto e fucile, borghesi intellettuali si trasformano in spietati aguzzini, gli ospiti in vittime incaprettate e incappucciate e le belle mura in legno della villetta di campagna americana diventano simili alle rovine di una casa irachena o siriana. E ti assale la sensazione che il mondo è un posto orrendo per creare e procreare.
Nel caso di mother! di Aronosky, poi, l’angoscia maniacale è ammorbante sin dall’inizio, tant’è che è già un disastro anche il tentare di inscenare una piccola azione (come preparare la colazione o accendere una lampadina) e, alla lunga, senza la possibilità di pause e di respiro, all’angoscia non si fa più caso per assuefazione e diventa difficile sopportare il delirio cui si assiste sullo schermo senza annoiarsi. Ma quando si è già pronti a intonare un requiem for a film, ecco che si ha un lampo. Mentre la violenza in scena aumenta di grado in grado fino a superare, come accadrebbe in un film di Fantozzi, prima il verosimile e poi l’incredibile, ecco che ci si desta per un attimo dal torpore: la guerra entra in casa, irrompono dalle finestre soldati con elmetto e fucile, borghesi intellettuali si trasformano in spietati aguzzini, gli ospiti in vittime incaprettate e incappucciate e le belle mura in legno della villetta di campagna americana diventano simili alle rovine di una casa irachena o siriana. E ti assale la sensazione che il mondo è un posto orrendo per creare e procreare.
…La nostra amica ALLEGORIA è, col senno
di poi non c'era nemmeno da porsi dubbi, una storia in cui Javier Bardem è Dio,
Jennifer Lawrence è il pianeta Terra, la natura, questa cosa che Lui ci ha
regalato e noi, a cominciare da Adamo (Ed Harris) ed Eva (Michelle Pfeiffer),
poi via via con figli e discendenti, massacriamo, devastiamo, distruggiamo
senza alcun ritegno. Il senso del film sta tutto lì, in una parabola a sfondo
religioso che mette in scena in maniera brutale lo stato delle cose e si rende
completamente esplicita nell'ultimissima inquadratura, per non lasciare dubbi.
O magari ci sono altre dodicimila allegorie che non ho colto, ma insomma. Mother! è
un film ambizioso e fuori controllo, ben lontano dall'Aronofsky migliore,
quello di The Wrestlere Black Swan, ma affascinante nel
suo delirio e nella bravura di attori comunque da stimare per essersi imbarcati
in un progetto così assurdo. E alla fine, boh, come fai a non andare a vederlo?
Perché privarti di quella mezz'ora finale così incredibile?
…Lo positivo por aquí
es que el filme trasciende los límites del género del espanto, adoptando a
veces un aire surrealista que remite a Luis Buñuel vía “El ángel exterminador”,
pero con matices de esa rama de ‘invasión del hogar’ que es tan apreciada en el
cine hollywoodense actual, así como con crecientes ramalazos de ‘gore’ y de
violencia. Además, justo cuando parece que las cosas no pueden ponerse más
extrañas, hace su aparición una escena desquiciada y de portentosa factura
visual que hay que ver para creer, y que es uno de los momentos más alucinados
de la pantalla grande en los últimos tiempos, así como una fuente generosa de
especulaciones para los cinéfilos a los que les encanta obsesionarse con estas
cosas.
Con todos los reparos
que se le puedan tener y con lo excesiva que resulta -dudo que reciba demasiado
cariño en las ceremonias de premios del próximo año; es demasiado agresiva para
eso-, “mother!” despide la alicaída temporada veraniega con un certero puñetazo
y demuestra que, sin ser necesariamente uno de los realizadores más articulados
de su generación en el plano narrativo, Aronofsky es uno de los más arriesgados
y alucinados, sobre todo cuando se habla de cine comercial. Y eso es digno de
verse.
da qui
da qui
dice Darren
Aronofsky:
Ci sono elementi completamente biblici che
mi hanno sorpreso – alcune persone li hanno colti immediatamente, altre
non ne hanno avuto idea, e penso dipenda esclusivamente dal modo in cui siano
state educate. La struttura per il film è stata la Bibbia, utilizzandola
come un modo per discutere di come gli esseri umani hanno vissuto qui sulla
Terra. Ma doveva essere anche ambigua, perché non è una storia, è qualcosa di
più strutturale. Molte persone non stanno guardando il quadro completo, ci sono
molte piccole cose ed Easter Eggs e su come le cose si collegano tra di loro, e
penso che sia parte del divertimento di eviscerare il film. Ho iniziato
con le tematiche, l’allegoria; ho voluto raccontare la storia di Madre
Natura dal suo punto di vista. Mi sono anche reso conto che renderla una
persona che si occupa della sua casa e che si occupa del suo uomo creava un
legame, che c’era una connessione. Quindi, questo è il tema da cui sono
partito, ho scritto la storia, che è diventata una storia molto umana su questa
coppia che viene invasa da queste orde. E poi mentre giri un film ritorni
sempre a quei temi originari e inizi a capire: ‘Bene, come posso esprimere
questa cosa visivamente e acusticamente con tutti i diversi strumenti che ho a
disposizione come regista?’ Quindi è qualcosa di circolare più o meno.
sinceramente ero molto attratta da questo film, inizialmente.
RispondiEliminapoi ne ho letto in modo del tutto contraddittorio, e francamente anche il sillogismo sulla natura e le sue implicazioni, sulla divinità e la sua presenza... bah.. non mi convince
non sai cosa ti perdi, allora, anch'io ero dubbioso, ma il mio criterio è che quando un film lo distruggono tutti magari lo evito, ma se i voti vanno da 1 a 10 lo voglio vedere con i miei occhi, sopratutto per i grandi registi, e non ho sbagliato
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