lunedì 16 ottobre 2017

Desconocido - Resa dei conti (El desconocido) - Dani de la Torre

opera prima riuscita per Dani de la Torre.
una storia dei nostri tempi, vendetta bomba ostaggi bambini terrore e titoli tossici.
il bravo padre di famiglia mantiene la famiglia mandando in rovina qualcun altro, homo homini lupus, dicevano Plauto e Hobbes.
Luis Tosar è bravissimo come sempre, e bravissima è anche Paula del Río, che interpreta Sara, la figlia.
se non soffrite di cuore o di attacchi di panico questo film è per voi.
buona visione - Ismaele

ps: pare che sia in preparazione un remake con Liam Neeson




…Il film può essere improbabile quanto si vuole nello sviluppo narrativo quanto nelle svolte, ma non è questo che conta. Non è mai stato questo ciò che conta in un film. Ma qualcuno ancora lo crede. È il gioco simbolico, tematico, la narrazione per immagini, l’emotività anche intellettuale evocata dalle immagini e dal loro relazionarsi, dagli elementi filmici primari come attori e ambienti fino allo sguardo registico che non deve necessariamente essere quello di un poeta o di un politico morettiano. Il cinema è un’altra cosa e gli spagnoli, con buona pace dei detrattori, fanno il miglior cinema europeo del nuovo secolo. Sanno usare il genere, fanno commedie che battono anche quelle d’oltreoceano e sanno raccontare il contemporaneo con lucidità e con gusto estetico.

Desconocido coniuga bene il genere con una certa introspezione psicologica e il contesto posto sullo sfondo di uno scandalo bancario che in tempi recenti abbiamo conosciuto anche nel nostro paese. De la Torre è veramente a suo agio alla regia con un ritmo frenetico che non concede soste, grazie anche ad un montaggio molto serrato. Di pregio anche l'interpretazione di Tosar, alto funzionario bancario che durante il suo frenetico tragitto, dovrà confrontarsi non solo con un misterioso avversario, ma soprattutto con le proprie colpe e la propria coscienza sporca. Malgrado qualche incongruenza di sceneggiatura è un film che riesce a tenere con il fiato sospeso senza mai annoiare, cosa non da poco.

…L'opera impone insomma una serie di riflessioni non banali per lo spettatore medio spagnolo ed europeo, in un contesto temporale ancora gravemente afflitto da crisi economico-finanziarie turbolente per la tenuta sociale e psicologica delle frange più deboli della popolazione. Il tutto viene svolto in un intreccio costante con un solido impianto drammatico, una costante attenzione per l'evoluzione psicologica dei personaggi e una serie avvincente di colpi di scena inaspettati che garantiscono il mantenimento di una tensione elevata per tutta la durata dell'opera, nonostante qualche evidente calo e confusione sparsi qua e là.

Desconocido aggancia fin dal titolo la paura che oggi governa l’Occidente: quella inoculata da un nemico invisibile, da un terrorista senza volto che minaccia innocenti (i figli) per colpire colpevoli (i padri). Al netto di un finale ampiamente telefonato e di una fisiologica semplificazione delle molteplici questioni morali sottese a una drammaturgia così aperta, è un prodotto solido e incalzante, che utilizza il genere per superarlo e ampliarne le potenzialità. Desconocido rappresenta ciò che oggi manca al cinema italiano e che, invece, altrove è fortunatamente diffuso. E senza costi esorbitanti.

..El Desconocido es un estupendo thriller, que mezcla intriga, suspense y acción, en base a uno de los macguffins más elementales de este tipo de cine, que sabe cuáles son sus virtudes y cuáles son sus carencias. Que sabe jugar con la espectacularidad de los planos y el intimísimo de los espacios, sin que su ritmo decaiga en ningún momento, más allá de lo exigido por el director para que recuperemos el aliento como espectadores y apoyado por un estupendo elenco encabezado por Luís Tosar y con un genial Javier Gutierrez. Una estupenda carta de presentación de Dani de la Torre y en la que hay espacio para la crítica social. Sorprendente y estimulante, la verdad.

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