opera prima riuscita per Dani de la Torre.
una storia dei nostri tempi, vendetta bomba ostaggi bambini terrore e titoli tossici.
il bravo padre di famiglia mantiene la famiglia mandando in rovina qualcun altro, homo homini lupus, dicevano Plauto e Hobbes.
Luis Tosar è bravissimo come sempre, e bravissima è anche Paula del Río, che interpreta Sara, la figlia.
se non soffrite di cuore o di attacchi di panico questo film è per voi.
buona visione - Ismaele
ps: pare che sia in preparazione un remake con Liam Neeson
una storia dei nostri tempi, vendetta bomba ostaggi bambini terrore e titoli tossici.
il bravo padre di famiglia mantiene la famiglia mandando in rovina qualcun altro, homo homini lupus, dicevano Plauto e Hobbes.
Luis Tosar è bravissimo come sempre, e bravissima è anche Paula del Río, che interpreta Sara, la figlia.
se non soffrite di cuore o di attacchi di panico questo film è per voi.
buona visione - Ismaele
ps: pare che sia in preparazione un remake con Liam Neeson
…Il film può essere improbabile quanto si vuole nello
sviluppo narrativo quanto nelle svolte, ma non è questo che conta. Non è mai
stato questo ciò che conta in un film. Ma qualcuno ancora lo crede. È il gioco
simbolico, tematico, la narrazione per immagini, l’emotività anche
intellettuale evocata dalle immagini e dal loro relazionarsi, dagli elementi
filmici primari come attori e ambienti fino allo sguardo registico che non deve
necessariamente essere quello di un poeta o di un politico morettiano. Il
cinema è un’altra cosa e gli spagnoli, con buona pace dei detrattori, fanno il
miglior cinema europeo del nuovo secolo. Sanno usare il genere, fanno commedie
che battono anche quelle d’oltreoceano e sanno raccontare il contemporaneo con
lucidità e con gusto estetico.
Desconocido
coniuga bene il genere con una certa
introspezione psicologica e il contesto posto sullo sfondo di uno scandalo
bancario che in tempi recenti abbiamo conosciuto anche nel nostro paese. De la
Torre è veramente a suo agio alla regia con un ritmo frenetico che non concede
soste, grazie anche ad un montaggio molto serrato. Di pregio anche
l'interpretazione di Tosar, alto funzionario bancario che durante il suo
frenetico tragitto, dovrà confrontarsi non solo con un misterioso avversario,
ma soprattutto con le proprie colpe e la propria coscienza sporca. Malgrado qualche
incongruenza di sceneggiatura è un film che riesce a tenere con il fiato
sospeso senza mai annoiare, cosa non da poco.
…L'opera
impone insomma una serie di riflessioni non banali per lo spettatore medio
spagnolo ed europeo, in un contesto temporale ancora gravemente afflitto da
crisi economico-finanziarie turbolente per la tenuta sociale e psicologica
delle frange più deboli della popolazione. Il tutto viene svolto in un
intreccio costante con un solido impianto drammatico, una
costante attenzione per l'evoluzione psicologica dei personaggi e una serie
avvincente di colpi di scena inaspettati che garantiscono il mantenimento di
una tensione elevata per tutta la durata dell'opera, nonostante qualche
evidente calo e confusione sparsi qua e là.
…Desconocido aggancia fin dal titolo la paura che
oggi governa l’Occidente: quella inoculata da un nemico invisibile, da un
terrorista senza volto che minaccia innocenti (i figli) per colpire colpevoli
(i padri). Al netto di un finale ampiamente telefonato e di una fisiologica
semplificazione delle molteplici questioni morali sottese a una drammaturgia
così aperta, è un prodotto solido e incalzante, che utilizza il genere per
superarlo e ampliarne le potenzialità. Desconocido rappresenta
ciò che oggi manca al cinema italiano e che, invece, altrove è fortunatamente
diffuso. E senza costi esorbitanti.
..El
Desconocido
es un estupendo thriller, que mezcla intriga, suspense y acción, en base a uno
de los macguffins más elementales de este tipo de cine, que
sabe cuáles son sus virtudes y cuáles son sus carencias. Que sabe jugar con la
espectacularidad de los planos y el intimísimo de los espacios, sin que su
ritmo decaiga en ningún momento, más allá de lo exigido por el director para
que recuperemos el aliento como espectadores y apoyado por un estupendo elenco
encabezado por Luís Tosar y con un genial Javier Gutierrez. Una estupenda carta
de presentación de Dani de la Torre y en la que hay espacio para la crítica
social. Sorprendente y estimulante, la verdad.
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