altro tocco di palla, nel 1973, rispetto a quello che si vede oggi, altri stili, altri effetti.
Emma Stone e Steve Carell sono perfetti nei loro ruoli, il film non altrettanto, ma si lascia vedere davvero bene.
Billie Jean King è davvero determinata, con tutte le sue debolezze, ma sa che cosa è giusto e quanto bisogna combattere e soffrire per ottenerlo, Bobby Riggs è uno sbruffoncello, uno così divertente e simpatico che tutti vorremmo come amico.
comunque facevo il tifo per Billy Jean, al cinema.
è la storia epica di un combattimento per l'uguaglianza, a colpi di racchetta, senza morti e feriti, meno male, anche questa è civiltà.
buona visione - Ismaele
Emma Stone e Steve Carell sono perfetti nei loro ruoli, il film non altrettanto, ma si lascia vedere davvero bene.
Billie Jean King è davvero determinata, con tutte le sue debolezze, ma sa che cosa è giusto e quanto bisogna combattere e soffrire per ottenerlo, Bobby Riggs è uno sbruffoncello, uno così divertente e simpatico che tutti vorremmo come amico.
comunque facevo il tifo per Billy Jean, al cinema.
è la storia epica di un combattimento per l'uguaglianza, a colpi di racchetta, senza morti e feriti, meno male, anche questa è civiltà.
buona visione - Ismaele
…Assistiamo alla straordinaria storia di una
continua lotta per la rivendicazione di una parità di genere etero e
omosessuale, dove un’esponente dello sport ci mette la faccia, rendendosi
paladina di questa passionaria battaglia. Emma
Stone si impegna nel non sfigurare al fianco dell’istrionico Steve Carell che come Bobby Riggs
é uno showman che buca lo schermo, cercando di offuscare la campionessa
bruttina con gli occhiali. Eppure pur essendo nemici sul campo, i due sportivi
si sono sempre rispettati tanto da diventare amici fuori dai campi da gioco.
I
registi Jonathan Dayton e Valerie Faris sono stati in
grado di svolgere un lavoro elaborato nel saper dosare il tema sportivo con
quello sentimentale, tematiche che si intrecciano nelle vite dei due
protagonisti, iconici. Un’attenzione minuziosa é dedicata ad ogni piccola
caratteristica della pellicola che é stata girata su bobbine da 35mm con
ottiche tipiche degli anni settanta.
…realizzare
un prodotto dall’estetica raffinata e dal cuore militante non è sempre
semplicissimo. La commedia non è affatto uno scherzo. Il biopic forse ancora
meno. Il film invece ricostruisce con esattezza l’evento simbolo di questo
scontro tra sessi non dimenticando di far ridere con la dimensione eccessiva,
esagerata e da grande show, che accompagnò al tempo la manifestazione. Un tocco
kitsch che la pellicola fa suo giocando con la paradossale personalità di Bobby
Riggs (Steve
Carrel), noto manipolatore, eccentrico e giocatore d’azzardo
e divertendosi a mostrare tutte le stereotipizzazioni tipiche del grande
spettacolo americano. Una contrapposizione che sembra funzionare ieri come
oggi. Riggs è l’heel (il cattivo del wrestling ndr) del campo da tennis,
scorretto, esagerato, eppure estremamente divertente. King è la faccia buona e
corretta, l’eroina, il personaggio alla ricerca di se stessa e della propria
identità sessuale. Di lì a poco ci sarebbe stato persino il suo coming out.
...Appagante
sotto ogni punto di vista e capace di generare nello spettatore diversi spunti
di riflessione, La Battaglia dei Sessi riesce
con delicatezza e raffinatezza a trattare temi delicati, come la scoperta della
propria omosessualità, o la diseguaglianza tra uomini e donne. Temi universali,
che ancora, a distanza di quarant’anni, rimangono attuali e difficili da
abbattere. La pellicola è una lotta ideologica trasposta sul grande
schermo che riesce a mantenere la fedeltà grazie ad uno script che si sviluppa
sequenza per sequenza, catapultando lo spettatore negli anni ’70.
…L’approccio è snello, ricreare
la patina da anni settanta è un gioco da ragazzi, la battaglia per la parità
sessuale entra subito nel vivo lottando con il sorriso, accusando disfunzioni
nel ritmo, mitigate da un ricettacolo cadenzato su due traiettorie, in grado di
destreggiarsi tra pubblico e privato.
Nel primo caso è un crescendo di toni fino ad arrivare alla grande
sfida che sciorina cinque minuti di tennis senza bisogno di ricorrere a
elementi di sostegno. Nel secondo sfodera le sue armi migliori per avvalorare
la sua poetica, tratteggiando i due contendenti raffiguranti due modi di pensare
e agire…
l'ho visto qualche giorno fa al cinema, e mi è piaciuto
RispondiEliminame lo aspettavo più polemico, invece è tutto sommato garbato, e molto meno femminista e più tennista come film, comunque apprezzato, molto molto apprezzato
è un film col sorriso, e conquista chi lo vede
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