il
protagonista del film non c'è, è sparito, probabilmente è fuggito perché
ricercato per terrorismo.
la madre (Delphine
Seyrig) gli scrive sempre, lo aspetta, appare una ragazza (Mariangela
Melato) che ha conosciuto Michele, con un bambino forse suo, è sempre
presente un amico di Michele (Lou Castel), Osvaldo, che sa un po' di cose.
i protagonisti sono straordinari, grazie anche a Monicelli,
il film è ricco di episodi da ricordare, un piccolo gioiellino da non perdere -
Ismaele
…Un ragazzo di famiglia borghese, coinvolto nel
Sessantotto e in fatti e fattacci collegati, è costretto a lasciare l’Italia e
andarsene a Londra. Incomincia un dialogo a distanza, e in forma epistolare,
con la famiglia e altre persone vicine. Ma lui non tornerà più. Cos’abbia
attratto Monicelli in una materia simile, così lontana dalla sua sensibilità
corrosiva, non è dato sapere. Ma conviene guardarcelo, questo film anomalo così
poco monicelliano, anche perché porta con sè, come pochi, umori e dolori di
quegli anni balordi (il film è del 1976). Bellissimo cast: Mariangela Melato,
la mitologica Delphine Seyrig di Marienbad, Lou
Castel. Può bastare?
Caro Michele,
qui tutto bene, altrettanto sperasi di te.
Devo dire che il film dedicatoti (o, meglio, dedicato alle
belle donne che hanno costellato la tua vita) mi è piaciuto molto.
La Mara ("Castorelli? Pastorelli? Insomma, quell'amica
di Michele che ha tanto bisogno", come direbbe tua madre) interpretata
dalla Melato è un piccolo capolavoro di surreale pietas (ella stessa si
compatisce, in tristi momenti di lucidità) e la sua costanza nel perpetrare
innumerevoli errori è quasi commovente. Il suo (vostro?) bimbo, Ciccetto, è un
adorabile fagotto che, come tanti altri bambini di Monicelli, assiste, suo
malgrado, alle tragicomiche vicende imbastite dai grandi. Penso che Monicelli
avesse un occhio dolente ed affettuoso nei confronti dei "piccoli":
dall'infante di Brancaleone, al figlio di Tiberio ne I soliti ignoti,
fino ai nipotini di Parenti serpenti, emerge l'ineluttabilità della
loro condizione di inascoltati e di destinati all'emulazione pateticamente
negativa.
Tua sorella Angelica (Aurore Clément) è una delicata e un
po' sfiorita casalinga che, come vostra madre (Delphine Seyring), tanto
rimpiange la tua presenza. La scena, apparentemente inutile, della doccia (un
must altrove pruriginoso della commedia italiana) non è qui fine a sé stessa:
il corpo ancora bello e formoso di Angelica è prossimo all'oblio, nonostante la
giovane età, e Monicelli indulge con tenerezza sul biancore delle sue carni.
Osvaldo (Lou Castel) è l'amico (innamorato, come suppone
l'altra tua sorella, Viola) migliore che un uomo possa incontrare sul suo
cammino e la sua apparente distonìa, il suo incedere lentamente nella tua vita,
è molto toccante.
Come spesso accade nei lavori del regista viareggino, le
case hanno un'importanza fondamentale, sono lo specchio delle vicende che egli
decide di raccontare. Così, le case in cui si aggira Mara sono sconclusionate
come lei, quella di tua madre è un caldo nido medio-borghese traboccante di
persone, vettovaglie e libri, il tuo scantinato è privo di carattere perché
manchi tu.
Caro Michele,
che bel film.
…Caricature di uomini come Monicelli amava ideare e sempre
fin troppo veri.
L’ultimo atto di una borghesia stanca e decadente vista
attraverso il ritratto di una famiglia smembrata, (ri)composta da una
moltitudine di personaggi che il regista rende inafferrabili e aleatori. Buttati
addosso allo spettatore senza il tempo di capire nemmeno bene chi siano si
moltiplicano continuamente tra madri, padri, zie, figli, amici, amanti. Vediamo
il loro re morente, il capo famiglia, che agonizza dando le ultime
disposizioni dal suo letto/trono circondato da inutili ricchezze. Cerca
come conforto quel suo unico erede maschio ormai perduto dietro a moti
rivoluzionari, inghiottito da quel mondo che voleva cambiare. Volti
femminili di fine porcellana contrapposti a volti maschili unti e rozzi sprofondano
insieme in un liquame affettivo in cui ormai le emozioni si sono dissolte per
sempre ed è calato uno strano abbandono nel tempo andato…
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