poi non è la fine del mondo, ma i dialoghi sono spesso strepitosi e la storia è un meccanismo a orologeria, e i cattivi perdono, come un tempo.
se capita in zona non perdetelo - Ismaele
…"Jimmy Bobo - Bullet to the Head",
tratto da una graphic novel di Alexis Nolent, al contrario di film
come "I Mercenari",
ha infatti una solidità strutturale che gli conferisce una insperata dignità.
Pur restando pienamente nel solco del buddy movie anni Ottanta alla "48 Ore" (non a caso
film dello stesso Walter Hill), "Jimmy
Bobo" ha un ritmo e una freschezza sorprendenti.
La trama è piuttosto lineare, il finale
abbastanza scontato: il punto di forza del film è nei dialoghi e nell'umorismo,
ben dosato e mai veramente banale. Almeno, non ai livelli cui ci hanno abituato
gli action degli
ultimi anni. Soprattutto, non c'è mai alcun riferimento metacinematografico
(che spesso questi film si concedono, giocando con lo status di superstar dei
loro protagonisti)
Walter Hill sa
perfettamente di dirigere un film di puro intrattenimento, ma lo fa con la
massima serietà possibile…
…Leo Ortolani,
autore di "Rat-Man",
nella sua divertentissima recensione a fumetti di Jimmy Bobo pubblicata sul suo
blog, avanza un curioso (e azzeccato) paragone, sostenendo che Jimmy Bobo sia
il remake di "Altrimenti
ci arrabbiamo", celebre e riuscito film con Bud Spencer e
Terence Hill. Se l'obiettivo di Ortolani è in primis quello di far ridere il
lettore, l'accostamento al genere "birra e salsicce" della coppia Bud
Spencer/Terence Hill può essere utile a capire quale deve essere l'approccio ad
un film come Jimmy Bobo. Nessun sottotesto, nessuna pretesa di realismo,
nessuna logica, solo intrattenimento.
Un film divertente e riuscito, con un grande
Stallone in forma come ai bei tempi.
da qui
…Jimmy Bobo-Bullet to the head è il classico film visto e stravisto migliaia di volte però è una di quelle opere che è assolutamente godurioso riguardarsi fosse anche per l'ultima volta.
E' il classico film girato come il dio del cinema action comanda: sequenze
ariose e terribilmente vere, non di quella artificiosità plasticosa che
caratterizza l'action di questi tempi. Qui gli attori interagiscono tra di loro
e non con fondali neutri, le coreografie sono fatte dal vero e non ricostruite in
postproduzione davanti a un computer. E' un piacere vedere un action come
questo che sembra figlio di un altro tempo assai rimpianto.
Ed è lo stesso rimpianto con cui vediamo tornare all'opera dopo tanti
anni un maestro come Walter Hill tenuto vergognosamente lontano da un set
cinematografico per dieci anni...
da qui
…tutto funziona così come
dovrebbe, non ci si fanno troppe domande - se non dove andare a recuperare una
cassa del bourbon preferito di Jimmy Bobo, introvabile in qualsiasi locale - e
tutto è giocato sull'equilibrio tra gli scambi di battute tra i due
protagonisti e le sequenze action, dalla prima all'ultima ben gestite, tamarre
il giusto e non troppo eccessive, tanto da conservare quasi un'aura di realismo
- se di realismo si può parlare, in questi casi -. Unico appunto il twist
finale legato al personaggio di Keegan, insolito per il ruolo di gorilla
spaccaculi normalmente asservito al boss di turno, perfetto a fare da
anticamera allo scontro decisivo con il nostro amico Bobo…
da qui
…“Una bala en la cabeza” puede no
ser una de las mejores películas del director, pero sigue siendo eficaz como
producto de evasión en el seno del cine policíaco, es muy seria en su
planteamiento visual, no cae en la trampa tan habitual del cine actual de
acción de hinchar el perro para prolongar el metraje innecesariamente, sino que
siguiendo la pauta de honestidad que siempre ha aplicado a sus obras Walter
Hill va al grano sin inventarse personajes innecesarios ni subtramas totalmente
artificiales y ajenas al relato principal…
da qui
…Il punto
di forza del film sono infatti i dialoghi, a metà fra ficcanti e brillanti
scambi veloci e l'immancabile battuta "da applausi" che chiama il
boato della platea. Per le scene d'azione e il dipanarsi della storia fino
all'immancabile finale da tradizione, ci pensa appunto Hill, con il suo gusto
per lo scontro fisico, le sparatorie roboanti e un virtuosismo mai fine a se
stesso aggiornato alle tecniche di ripresa delle pellicole di genere del nuovo
millennio.
Il fascino vero di questa
operazione sta, insomma, tutta nel suo essere completamente fuori dal tempo: la
semplicità della macchina da presa del suo autore, tanto quanto l'immobile
ghigno di Stallone, sono catapultati entrambi direttamente da un'altra epoca,
con accorgimenti collaterali dovuti alle novità tecnologiche, certo, ma con uno
spirito votato a un divertimento artigianale e genuino. Proprio come se fossimo
ancora nel 1982.
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