a 94 anni Clint Eastwood gira un altro film.
leggendo qui e là il film è piaciuto molto, anche a me è piaciuto, ma niente di speciale.
Giurato Numero 2 è un'ottima lezione di stile, ma non dice niente di nuovo, tutto è prevedibile, ci sono i buoni e i cattivi, la giustizia in un'aula di tribunale condanna il colpevole ideale, brutto, sporco e cattivo, peccato che il colpevole non sia lui.
ottimi attori, ottima confezione, ma sulla soglia del cinema, all'uscita, ti stai gia dimenticando della nuova opera di Clint Eastwood.
Beato chi non si aspetta nulla, perché non resterà mai deluso - Ismaele
…Insomma, una specie di Delitto e Castigo screziato
di alcolismo – su cui, per dire, un Woody Allen ci
ha ricamato per anni le sue non proprio tarde motivate fortune – viene
amalgamato dallo sceneggiatore Jonathan Abrams tra
echi spettacolari alla Grisham e sottotrame socio-politiche più affini ai
rovelli eastwoodiani.
Prendete l’avvocatessa dell’accusa – Toni
Collette in tailleur tiratissimo – candidata al ruolo di
procuratore generale che grazie a una leggera politicizzazione della sentenza
del processo verrà eletta, ma rimarrà titubante nel riconoscere l’evidente
colpevolezza di Justin. Perché è su questo latente senso di colpa individuale,
su questa etica pubblica sfuggente in cui bene e male sembrano continuamente
confondersi, che Giurato Numero 2 si libra cristallino tra
il più classico impianto da thriller processuale e una sofisticata chicca
autoriale del più grande vecchio autore della vecchia Hollywood…
…In
conclusione Giurato Numero 2 è un film
eccellente con un cast in totale stato di grazia guidato da un monumento della
Settima Arte che non si stanca di veicolare i messaggi in cui crede attraverso
il cinema nonostante le molte primavere sulle spalle. I legal drama sono un
genere difficile da realizzare nel 2024, in quanto la loro natura spesso
statica ed estremamente verbosa cozza con la frenesia e di una società sempre
più iper cinetica. Eppure Clint riesce a stupire rendendo assolutamente
godibile anche un’opera del genere. Se questo dovesse essere il suo ultimo
film, di sicuro potremmo dire serenamente che avrebbe concluso la sua carriera
con una nota altissima.
Ma ogni
amante del cinema spera di vedere ancora un altro film. Perchè Clint è Clint.
…Hollywood conosce da sempre due soli
modi di regolare i conti: a suon di pistolettate o all’interno di un’aula di
tribunale. Vecchi cowboy e brillanti avvocati sono i due volti, le due più
consuete manifestazioni, di una giustizia per lo più polverosa, ma efficace.
Anime complementari della medesima astrazione che, forse inevitabilmente,
convivono anche in quest’ultima creatura di Clint Eastwood.
Segno di un cinema che, vissuto davanti e dietro la macchina da presa, prosegue
fin dagli albori a fagocitare e rielaborare immaginari. A incarnare valori e
significati alti, puntualmente offerti alla rigorosa rilettura poetica del suo
autore. Implacabile, eppure immancabilmente lucida…
Nessun commento:
Posta un commento