Sherlock Holmes è proprio un tonto, si fa fregare da tutti, il suo fiuto è solo per la cocaina, meno male che c'è il dottor Watson, uno che ne capisce, non si fa fregare dalle moine delle donne, né dalla cocaina.
entrano in gioco le spie, e un'arma segreta in un lago scozzese.
alla fine tutto va bene, non per merito di Sherlock Holmes
QUI il film completo
Come demolire il mito e l'iconografia di Sherlock Holmes in
un solo film.Il titolo allude alla vita privata dell'investigatore creata da
Arthur Conan Doyle.In realtà qui di privato c'è ben poco:non si intuisce la
vera essenza privata di Holmes,c'è solo la destrutturazione dell'iconografia a
partire dall'assurda palandrana che è costretto a indossare(parole
sue),passando per la sua tendenza a drogarsi con cocaina nei momenti di
depressione(e qui tra Holmes e il fido dottor Watson c'è la diatriba sulla
diluizione della soluzione ,il primo dice che è al 5 %perchè il secondo la
diluisce),per la sua neanche troppo nascosta omosessualità(tace quando deve
rispondere a Watson sulle sue conquiste femminili ma si intuisce,forse,che la
spia poteva essere il suo grande amore),fino ad arrivare a minare alle
fondamenta il mito della sua infallibilità e intelligenza(in questa indagine
proposta dal film di Wilder gli sfuggono troppe cose e alcune le capisce col
classico attimo di ritardo).Questa strutturazione così atipica del personaggio
già protagonista di innumerevoli altre riduzioni cinematografiche,rende il film
un opera assai originale,dal tono malinconico ma con spruzzate di ironia
velenosa come solo Wilder e il suo fido sceneggiatore I.A.L.Diamond sanno
fare.Eppure è un film anomalo anche nella filmografia di Wilder,meno cattivo di
altri e più incline a una sorta di meditabonda malinconia con un protagonista
non così cristallino,uno Sherlock Holmes di questa guisa non si era mai visto
al cinema,a metà tra l'interpretazione classica della sua figura e la
parodia.Però ad avercene perchè questo secondo me è uno dei migliori film di
Wilder pur essendo estraneo per tematiche e per costruzione alla sua vasta
filmografia....
…Incredibilmente sottovalutata alla sua uscita e poco
considerata ancora oggi, Vita privata di Sherlock Holmes è una delle opere più preziose e originali dell’intera
filmografia di Billy Wilder. Il grande regista di origine austriaca dirige con
gran classe, affidandosi ad una maestosa scenografia, ad una puntigliosa
ricostruzione d’epoca e ad un cast di attori poco celebri ma essenziali per i
ruoli. Il copione di Wilder e Diamond è perfetto e calibrato al millimetro, e
mescola il raffinato tocco umoristico tipico della coppia con un ironia di
stampo british. Ma Vita privata di Sherlock Holmes si differenzia dall’ultima produzione di Wilder,
avvicinandolo per temi ai drammi più cupi realizzati nella prima parte della
sua carriera. L’intenzione è quella di demistificare il personaggio leggendario
Holmes, riconducendolo ad una dimensione più umana e comune. Il celebre e
infallibile detective viene sconfitto sul suo stesso campo, ma soprattutto
rivela una fragilità che non credeva di avere o che forse teneva solo nascosta
da una maschera di cinismo. Soltanto per non fare del male al suo cuore già
malato, sensibile come quello di chiunque altro. E se le battute taglienti ed
alcune gag riuscite ci avevano fatto credere di assistere ad un divertissement
ironico e smaliziato, il finale anticonsolatorio e struggente ci lascia con un
freddo addosso che non si dimentica.
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