martedì 9 ottobre 2018

#IoStoConBakri




Tutto comincia nel 2002 quando il governo israeliano invade e devasta il campo profughi palestinese di Jenin per oltre dieci giorni. L’assalto era parte dell’operazione «Scudo Protettivo» durante la quale Israele ha attaccato sei delle principali città della Cisgiordania occupata, i villaggi e i campi profughi vicini, che erano sotto il controllo dell’Autorità Nazionale Palestinese. Case, strade , l’intero campo viene raso al suolo con feroce brutalità, centinaia di morti e di feriti, tutto di nascosto agli occhi del mondo visto che in quei giorni – tra marzo e aprile – nessuno aveva accesso a Jenin, e in seguito Israele ha impedito alla commissione di inchiesta dell’Onu di condurre un’indagine. Però a Jenin qualcuno è riuscito a entrare e a filmare, a dare voce alle vittime e a mostrare al mondo l’atrocità compiute.
Quelle immagini diventeranno un film, Jenin Jenin, il suo autore è Mohammed Bakri,attore e regista palestinese ma con cittadinanza israeliana (tra i suoi film in Italia Private di Saverio Costanzo, La masseria delle allodole dei Taviani…) , allora una star del cinema anche di Israele che mai gli ha perdonato questo «tradimento».
Bakri è stato messo sotto accusa dagli israeliani, governo e estremisti, appena il film, vietato in Israele, ha cominciato a circolare, e ha dovuto subite un processo per vilpendio e diffamazione istruito sulla base delle denunce dei militari israeliani che chiedevano una grossa somma di risarcimento. Nel 2006 Bakri è stato assolto, ma nel 2016 è stato di nuovo denunciato da un militare, e il prossimi gennaio dovrà affrontare una ulteriore udienza con la richiesta di pagare oltre 600mila euro.
Ma cosa c’è dentro questo film da provocare anche a distanza di molti anni tale persecuzione? Nulla di più di una «paesaggio dopo il massacro», volti, parole, dolore e rabbia per una devastazione che si ripeterà negli anni successivi, la prova di una violenza sistematica e pianificata.
In sostegno di Bakri è stata lanciata da attori e registi italiani una nuova campagna: #IoStoConBakri (per aderire: conbakri@gmail.com), sottoscritta tra gli altri da Bertolucci, Paolo Taviani, Valerio Mastandrea, Mario Martone, Michele Riondino …). Bakri sarà in Italia per proiezioni e incontri organizzati da Assopace Palestina, dal 16 ottobre. Prima tappa Roma, al cinema Aquila.

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