giovedì 25 ottobre 2018

Citadel - Ciarán Foy

un omicidio, bambini assassini, un padre con la figlia, un prete, un'assistente sociale, le torri di Glasgow, terrore, agorafobia, buoni attori, in un film che non sarà un capolavoro, ma riesce a non sfigurare davanti ai modelli di ispirazione.
fa anche un po' di sana paura.
una bella sorpresa, buona visione - Ismaele





This is a basic story, simply and directly told by Irish writer-director Ciaran Foy. He doesn't try to explain too much, he doesn't depend on special effects and stays just this side of the unbelievable. As Tommy, Aneurin Barnard is very effective. He trembles and sweats with fear, he would seem paranoid if it didn't seem the "demons" weren't really there, and if they hadn't really killed his wife.
The priest enlists Tommy in a scheme to destroy the Citadel and send the demons back to the flames of hell. This would be a better plan if they didn't start at the ground floor and work their way up. Think about it.

Citadel looks great, with clean, sterile camerawork highlighting Tommy's loneliness and despair in the first half, and frantic, kinetic photography driving home the action-oriented conclusion. The scares are never contrived and always effective, and aside from the inherently confusing and half-baked nature of the demonic children's mythology, the story is unique and fascinating. Yet the entire film never quite gels as an allegory for overcoming one's own fears, even though that goal is readily apparent, as is Foy's immense talent and potential as a filmmaker. Given his natural eye and innate sense of what is simultaneously frightening and compelling, there can be no doubt that the writer/director will impress later down the line.

…Citadel, il primo lungometraggio di Foy, mette insieme queste intuizioni sullo sfondo di una Glasgow post-apocalittica e Ballardiana, desumendo dallo scrittore britannico quello sguardo disfunzionale sulla morfologia della città verticale osservata dopo il declino. Tommy (Aneurin Barnard) e Joanne (Amy Shiels), la sua fidanzata incinta, vengono assaliti da un gruppo di ragazzini incappucciati direttamente fuori dal loro appartamento, situato in un edificio fatiscente, parte di un complesso noto come Citadel. Mentre Tommy è costretto in ascensore, vede attraverso il vetro la scena del massacro; quando riuscirà a liberarsi da quell’angusto abitacolo, troverà Joanne ferita a morte e con una siringa ipodermica piantata in pancia. La donna entrerà in coma profondo dopo aver partorito una bimba e il ragazzo dovrà prendersi cura della piccola uscendo ogni giorno in un territorio ostile e abbandonato, filmato come una discarica infinita senza più nessuna funzione sociale; gli unici luoghi di interazione subiscono una fortissima deformazione di memoria quasi Polanskiana, dove la realtà sembra sfaldarsi in una continua riconfigurazione dello sguardo soggettivo…

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