domenica 17 giugno 2018

Lumumba - Raoul Peck


il 17 gennaio 1961 fu assassinato Patrice Lumumba, uno dei presidenti africani colpevoli di non essere a disposizione delle multinazionali, come non lo erano Thomas Sankara e neanche Gheddafi.
dopo pochi mesi, sempre nel 1961, fu la volta di Dag Hammarskjold.
il film è di Raoul Peck (regista haitiano di I'm not your negro e Il giovane Karl Marx, tra gli altri), girato nel 2000, e ha il grande merito di ricordare una pagina di storia che dobbiamo ricordare sempre, sopratutto in questi tempi bui.
ricordare un'assassinio eseguito dai poteri occidentali, e quindi in parte anche da noi, quando tutti parlano degli effetti delle migrazioni, manipolati ad arte, tralasciando le cause, rende il film rivoluzionario, per avere sempre il quadro completo degli eventi storici.
il film è visibile online, buona visione - Ismaele


QUI il film completo, con sottotitoli in francese






Why does the United States so often back the reactionary side in international disputes? Why do we fight against liberation movements, and in favor of puppets who make things comfy for multinational corporations? Having built a great democracy, why are we fearful of democracy elsewhere? Such thoughts occurred as I watched "Lumumba," the story of how the United States conspired to bring about the death of the Congo's democratically elected Patrice Lumumba--and to sponsor in his place Joseph Mobotu, a dictator, murderer and thief who continued for nearly four decades to enjoy American sponsorship…
Writer-director Peck has a long-standing interest in Lumumba and made a documentary about him in 1991. He is a Haitian by birth, a onetime cultural minister there, and so knows firsthand how despotic regimes find sponsorship from Western capital. His film is strong, bloody and sad. He does not editorialize about Mobutu, except in one montage of shattering power. On his throne, guarded by soldiers with machine guns, Mobutu gives a speech on his country's second Independence Day. Mobutu asks for a moment of silence in Lumumba's memory, and as the moment begins, Peck cuts away to show the execution, burial, disinterment, dismemberment and burning of Lumumba--and then back again to Mobuto's throne as the moment of silence ends.

Lumumba, è un film del 2000 diretto dal regista haitiano Raoul Peck ed la ricostruzione più veritiera dell'ascesa (gli ultimi mesi della sua vita) e dell'assassinio di Patrice Lumumba, principale interprete della lotta all'indipendenza del Congo Belga (poi Zaire e oggi Repubblica Democratica del Congo), divenuto Primo Ministro e poco dopo assassinato da militari belgi, dalla Cia e da ufficiali congolesi vicini a quello che succesivamente diventerà il signore e padrone del paese, Mobutu Sese Seko.
E' un film duro, a tratti forte e comunque triste. La storia di un uomo che ha fortemente creduto e lottato per la sua gente e per i suoi ideali e che è rimasto vittima di un complotto internazionale. Un uomo che come ha avuto modo di definirlo Ryszard Kapuscinski "non ha avuto il tempo di diventare una leggenda come Che Guevara, diventato un simbolo".
Raoul Peck, nato ad Haiti nel 1953, scappa nel 1961 dal suo paese, sotto la dittatura di Duvalier, assieme alla sua famiglia, per recarsi, nello stesso anno dell'assassinio di Lumumba, a Leopoldville nel Congo Belga, dove vivrà fino a 32 anni. Questo legame con il paese lo segna profondamente. Già nel 1991 girerà un documentario su Lumumba (Lumumba, la mort du prophete"), mentre il filmLumumba lo farà conoscere al mondo. Per breve tempo, negli anni '90, Peck è stato anche Ministro della Cultura ad Haiti durante la presidenza Aristide.
Il film è girato in Mozambico ed è interpretato dall'attore francese di origine camerunese Eriq Ebouaney, che oltre ad offrire una grande prova di attore ha anche una straordinaria somiglianza con il vero Lumumba.
Putroppo il film non è mai uscito ufficialmente nella sale italiane (nonostante sia giunto secondo al Festival del Cinema Africano di Milano nel 2001), un vero peccato, per un prodotto che oltre ad essere ben confezionato da un punto di vista cinematografico avrebbe anche consentito di comprende l'origine di molti dei mali che oggi affliggono la Repubblica Democratica del Congo, e che fanno del paese da tutti hanno definito uno "scandalo geologico" per l'immensità delle sue risorse minerarie, uno dei paesi più poveri ed insanguinati del pianeta.
Il 17 gennaio 1961 non solo si spegneva violentemente la giovane vita di Patrice, ma forse si soffocavano per un lungo tempo le speranze si emancipazione e di crescita di un'intero continente.

"Nessuno deve sapere". Di quest’ultima accusa è bello seguire le tracce nel film, perché è l’aspetto più militante, al di là della truculenza del martirio e dell'efferata determinazione a cancellare le tracce della esistenza di un uomo che incarnava le istanze di panafricanismo, a partire dall'insubordinazione civile per arrivare all'avvento al potere contro mafie al soldo delle potenze straniere e complotti orditi dalla Cia; e quanto più la potenza coloniale si sforza di azzerare le tracce, tanto più si gonfia il mito che a distanza di quarant'anni permane vivido persino riguardo alla venustà dell'uomo, addirittura nel momento in cui si ribadisce attraverso scene infernali l'avvenuto scempio del corpo, mutilato e bruciato in un bidone, anche in quel frangente il montaggio alternato delle vicende della meteora Lumumba servono a renderlo ancora fisicamente presente…

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