a parte il titolo italiano (Gli occhi di Julia suona benissimo, no?),il resto fila abbastanza bene.
il film non annoia fino alla fine, con buon ritmo, senza sangue inutile.
la protagonista è bravissima, è un valore aggiunto.
se l'avete trascurato, recuperatelo, merita davvero - Ismaele
il film non annoia fino alla fine, con buon ritmo, senza sangue inutile.
la protagonista è bravissima, è un valore aggiunto.
se l'avete trascurato, recuperatelo, merita davvero - Ismaele
…La
nuova scuola thriller-horror spagnola, dopo aver sfornato negli ultimi anni
nomi di rilievo come Guillermo Del Toro (El espinazo del diablo,
2001, per dire uno dei suoi tanti titoli interessanti) e Juan Antonio Bayona (El Orfanato, 2007), può adesso vantare anche
un terzo nome top della nuova onda di cinema dell’orrore, vale a dire Guillermo
Morales, qui al suo secondo lungometraggio. Les ojos
de Julia non solo è uno dei thriller migliori del filone
spagnolo, ma persino uno tra i più rilevanti in tutta Europa e in tutto il
mondo per quanto riguarda gli anni Duemila. Il suo merito è quello di sapere
fondere quasi alla perfezione il filone giallo classico (sia Hitchcock che i
“giallisti” italiani quali Dario Argento, Lucio Fulci, Aldo Lado, etc) con i
nuovi meccanismi e le nuove tecniche di montaggio del filone horror, senza
rischiare nemmeno per un istante di cascare nel colpo improvviso tanto facile
quanto odioso che sembra essere così amato (purtroppo) da molti registi
contemporanei.
… Con Los ojos de Julia, Guillem
Morales attinge a schemi derivati da un cinema nostrano, come
quello di Dario Argento e Lucio Fulci (l’ossessione
per la trafittura degli occhi pare proprio ereditata da quest’ultimo), più che
alla sua strabiliante corrente di appartenenza. E lo fa con successo. Con
gli occhi dell’assassino è un thriller teso e ansiogeno, ben
confezionato, grazie anche al produttore/mentore Guillermo del
Toro. L’atmosfera cupa e le tonalità scure, marchi di fabbrica dei
nostri amici spagnoli, fanno da contorno ad una storia greve e malinconica,
sulla quale non brilla luce di speranza. Nemmeno negli occhi della
bellissima Belén Rueda(già protagonista di El
orfanato - The Orphanage, sorta di remake di The
Others in salsa ajiaceite): per una buona metà del film
saranno coperti da una benda, e lo spetattore sarà trascinato con lei, senza
poter vedere il volto dei personaggi, al centro del mistero sapientemente
gestito dal regista…
Nessun commento:
Posta un commento