prima la musica, è una degli attori del film, forse la protagonista, suona in ogni scena, mentre gli attori sono tutti comprimari di un film corale, dove centinaia di migliaia di soldati, di persone, devono provare a salvarsi dal massacro nazista.
il film racconta i molti eroi e qualche vigliacco, è un film epico, dove un popolo, l'orgoglio inglese riescono a compiere una ritirata straordinaria, sia per numeri che per modalità.
Christopher Nolan non racconta una storia, ma tante storie, magari la Storia.
fosse anche soltanto per la colonna sonora sarebbe un film da non perdere, e il resto un bellissimo regalo, per chi va al cinema - Ismaele
ps: poi la guerra è continuata e gli stessi soldati sono i protagonisti della prima parte di The spirit of '45, un gran bel documentario di Ken Loach
il film racconta i molti eroi e qualche vigliacco, è un film epico, dove un popolo, l'orgoglio inglese riescono a compiere una ritirata straordinaria, sia per numeri che per modalità.
Christopher Nolan non racconta una storia, ma tante storie, magari la Storia.
fosse anche soltanto per la colonna sonora sarebbe un film da non perdere, e il resto un bellissimo regalo, per chi va al cinema - Ismaele
ps: poi la guerra è continuata e gli stessi soldati sono i protagonisti della prima parte di The spirit of '45, un gran bel documentario di Ken Loach
"Dunkirk" è distante sia dalle
logiche di un blockbuster standard, sia dai giochi di prestigio cronologici su
cui spesso Nolan ha
insistito. Al contempo, è un film che del blockbuster mantiene la confezione
(ma si tratta di un involucro esteriore, perché strutturalmente ne è
lontanissimo) e conserva intatte le ossessioni del regista riguardo al Tempo.
Per certi versi è un film sperimentale. Coraggioso nell'osare e nello smarcarsi
dalle aspettative. Nel guardarlo, l'impressione è di assistere a un talento che
si è librato in volo con orgoglio, svincolato da certe zavorre del passato ed
emancipato da regole narrative che la maggior parte dei registi riterrebbe non
trasgredibili. "Dunkirk" coniuga spettacolarità e anti-spettacolarità
in modo inedito. Ed è notevole come riesce a tenersi distante anche dalle
retoriche belliche. Di fatto non c'è una "storia" in Dunkirk. Ce ne
sono molte, frammentate e commiste. Alcune, naturalmente, spiccano sulle altre
(quella del pilota Farrier interpretato da Tom Hardy; quella del signor Dawson
interpretato da Mark Rylance). Ma si tratta di una pellicola priva di una
vicenda centrale sulla quale far scattare l'identificazione dello spettatore. E
altrettanto mancano protagonisti davvero centrali: in questo senso, il film
appare eccentrico nel contesto hollywoodiano. La cosa sorprendente è come il
risultato appaia semplice: "Dunkirk" possiede una compattezza formale
in cui tutto si tiene solidamente in equilibrio…
… "Dunkirk" vanta poi un'eccezionale
partitura musicale di Hans Zimmer, che dà al film respiro e ritmo; sostiene le
singole sequenze e l'intero impianto del film come un'intelaiatura, una
struttura portante. Una colonna sonora tonitruante eppure talmente fusa alle
immagini da non risultare mai ridondante: come la definisce il pressbook,
è "un unico brano lungo con una struttura tonale aggregante e
complessa"…
…Dunkerque (una volta tanto mi pare più
coerente scriverlo alla maniera patriottica francese, per rispetto e coerenza
con la località - epicentro dell'azione) emoziona e fa palpitare per la perizia
con cui è stato ideato, concepito e strutturato, e conferma una volta in più la
destrezza e il genio visivo di un autore che riesce a coordinare la complessità
di singole vicende accentrando tutto su un fulcro centrale che sembra togliere
rilievo od importanza alle singole interpretazioni (Tom Hardy ad esempio
sacrifica quasi interamente i tratti del suo volto rassicurante e incisivo,
facendo parlare gli occhi che trapelano dalla maschera che indossa pilotando
l'aereo a difesa delle truppe, concedendosi solo alla fine in occasione della
sua eroica resa al nemico), alle eventuali prese di posizione divistiche di
personalità preponderanti come solo certe star sanno risultare, per celebrare
seriamente lo sviluppo di una storia: in questo caso vera, documentata, e per
questo resa lucidamente ed efficacemente anche grazie ad uno sforzo produttivo
che sorprende ed entusiasma…
… E' come se i primi venti minuti di Salvate il soldato Ryan e l'intero Black Hawk Down si unissero per poco meno di due
ore. Quello che Nolan fa, battendo maestri come Spielberg e Scott al loro
stesso gioco, è ribaltare la posizione della macchina da presa: la incolla così
tanto ai volti dei suoi protagonisti che finiamo per vedere quello che loro
vedono. Nell'epoca in cui Alejandro Inarritu affila il suo ego sconfinato
arrivando primo nella corsa alla realtà virtuale con un cortometraggio, Dunkirk
è invece un lungometraggio vero e proprio che anticipa il cinema che verrà.
Farà scuola questo enorme spettacolo (di morte): una sinfonia di pallottole il
cui fischio viene silenziato soltanto dalle bombe. Anche per questo l'unico
consiglio da seguire è trovare lo schermo più grande e la qualità della
proiezione più alta per vedere il film in sala.
Alla fine dei titoli di coda l'orologio segna un'ora e quarantasei minuti: ma
il blockbuster più breve di Nolan sembra durare quasi il doppio a causa di
adrenalina e grande spettacolo. È la durata perfetta e allo stesso tempo si
tratta della sceneggiatura migliore che il regista avrebbe potuto scrivere, lui
che riempie sempre di parole e spiegazioni i suoi film. Dunkirk ci risparmia quei venti minuti di
troppo di quasi tutto il cinema di Nolan. Un kolossal asciutto…
…Nel complesso è un film dinanzi al quale redigere una vera e
propria recensione e sfornare una valutazione risulta difficile. E' una
pellicola che comunque trasporta sullo schermo un episodio della guerra in modo
abbastanza originale, è completamente scevra di parecchi fastidiosi clichè del
cinema americano di genere, ed è registicamente straordinaria. Ma il comparto
tecnico e stilistico non credo abbia bisogno di commenti. E' un film che
ameranno soprattutto gli addetti ai lavori, i cineasti e gli amanti di un certo
cinema stilisticamente rifinito. Io invece rimango infine neutrale. Mi astengo
dal dare un giudizio numerico, in stelle. Riesco a dire solo quanto detto ora a
caldo. In quanto fan di Nolan non riesco a dire che non mi sia piaciuto neanche
un poco, ma nemmeno che lo abbia apprezzato.
…Dunkirk
non è come gli altri film di guerra soprattutto perché non punta a
commuovere con storie strappalacrime, la storia personale dei soldati infatti
non ci viene raccontata e si fa quasi fatica a ricordare i loro nomi. Dunkirk
commuove si, ma lo fa in un modo diverso e quasi subdolo, la tragedia si compie
davanti nostri occhi impotenti, Nolan ci rende partecipi della lotta per la
sopravvivenza di quelli che potrebbero essere i nostri fratelli o i
nostri figli: per la maggior parte ragazzi spaventati che vogliono solo tornare
a casa vivi.
Vi ritroverete sulla spiaggia con la paura che arrivi un aereo a bombardarvi,
vi ritroverete in mare tra i superstiti che fuggono dalle navi silurate che
colano a picco e con le imbarcazioni civili che tentano in tutti i modi di
salvarli, vi ritroverete infine in cielo con i gli eroici piloti dell’aeronautica
che mentre abbattono gli aeri nemici assistono dall’alto alla tragedia.
Non vedrete l’ora di tornare a casa, non vorrete più ritornare neanche con il
pensiero su quella spiaggia devastata in atmosfera grigia piena di morte e
disperazione ma, alla fine, anche di speranza.
…
Con un ritmo frenético Nolan consigue que apenas puedas respirar por las
imágenes expuestas que retratan muy bien lo que pudo ser ese ataque, si a eso
añadimos el modélico montaje-por lo menos para mi- poco mas se puede añadir a
una película que seguro estará entre lo mejor de este año sobre todo en el
aspecto técnico. A nivel narrativo se le podría achacar no dejar algún detalle
bien expuesto pero que en ningún momento molesta. Nolan sabe como hacer cine y
Dunkerque es cine en estado puro. Una película aparentemente sencilla pero que
consigue que te suba la adrenalina al máximo.
qui (https://www.internazionale.it/opinione/goffredo-fofi/2017/09/08/dunkirk-nolan-recensione) la stroncatura, o peggio, di Goffredo Fofi
RispondiEliminaqui (https://www.wumingfoundation.com/giap/2017/09/dunkirk/) la recensione di Wu Ming
RispondiElimina