una storia vecchio stile, con attori come Robert Redford e Brad Pitt che sanno come si fa.
una lotta contro il tempo, 24 ore nelle quali succede di tutto.
una spericolata partita nella quale l'agente Muir della CIA gioca straordinariamente bene le sue carte, senza mai sapere se gli altri giocatori sono amici, avversari o nemici.
non sarà un capolavoro, "solo" un film avvincente, e certe volte va bene così.
buona visione - Ismaele
una lotta contro il tempo, 24 ore nelle quali succede di tutto.
una spericolata partita nella quale l'agente Muir della CIA gioca straordinariamente bene le sue carte, senza mai sapere se gli altri giocatori sono amici, avversari o nemici.
non sarà un capolavoro, "solo" un film avvincente, e certe volte va bene così.
buona visione - Ismaele
… Il film è semplicemente bello,
scorrevole e non mostra alcun difetto. Dalla regia al cast, dalla fedeltà
storica al messaggio, Spy Game ha un fascino vecchio
stile che riesce a superare le barriere del tempo. Non è soltanto la Porsche dell’agente
Muir a portarci indietro nel tempo, e neanche i flashback. Bensì è la
costruzione dell’intreccio, e del lavoro “in proprio” tutto giocato su sottili
incastri tra le falle del potere e tra intuizioni d’esperienza. Non mancano
momenti misurati di suggestione e non è da sottovalutare la caratura dei due
attori protagonisti.
…Coppia bene
assortita Redford e Pitt. Il primo sembra il personaggio dei Tre giorni
del Condor 25 anni dopo. Pitt è sempre lui: maledetto, ostico e
masochista. Ormai non c'è film dove non venga sfigurato dalle gran botte.
Scott, lo sappiamo, è bravino, anche se non ha perso il vizio di giocare troppo
con la camera. Poteva andar meglio.
…That's not so say the film is without
interest. It stars Robert Redford as a veteran CIA spymaster, on his last day
at work, and Brad Pitt as the young idealist he recruited after Vietnam. Now
Pitt is in a Chinese prison, captured in the act of helping Catherine McCormack
escape, and it's Redford who was responsible for her being there. The framework
is 24 hours during which Redford must scheme, lie and deceive in order to save
Pitt, who the Agency plans to sacrifice; nothing must upset top-level trade
talks between the U.S. and China…
…se Scott non fosse riuscito
comunque ad amalgare con discreta efficacia ed
adeguata resa spettacolare tutti gli spunti forniti dal copione,
ci saremmo trovati di fronte ad un clamoroso buco nell'acqua. Se questo
non accade, nonostante l'eccessiva durata e i difetti evidenziati, il merito va
ascritto senz'altro ai virtuosismi stilistici della regia di Scott, ai duetti
tra Robert Redford e Stephen Dillane, alle sequenze ambientate in Libano,
la parte migliore del film, in cui la tensione e il dramma, fino allora
latenti, esplodono fragorosamente, alla love story tra Brad Pitt
e Catherine McCormack (che la sceneggiatura evita, però, di
approfondire adeguatamente, altra pecca...), che funge da motore all'intera vicenda.
Una spy story irrisolta, che, però, almeno questo bisogna concederglielo, non
trasuda testosterone ad ogni inquadratura, mantenendo sempre uno
sguardo di sorniona simpatia per il suo protagonista, prossimo alla
pensione ma ancora inossidabile.
… Le magistrali performances di Robert
Redford, perfetto nel ruolo dell'agente operativo della CIA al suo ultimo
giorno, che lo riporta un po' indietro nel tempo quando leggeva libri e sotto
la pioggia andava a comprare cornetti caldi e panini al bar per i suoi amici
colleghi (parlo de "I Tre Giorni del Condor"), e di Brad Pitt, in uno
dei pochi ruoli che mi ha veramente convinto, vengono condite da una grande
regia di Scott, con perfette e suggestive ambientazioni americane e libanesi e
da un'ottima fotografia. Ben calibrato il montaggio, e sempre dall'ambito
filmico, brillante anche la sceneggiatura; sebbene la trama sia abbastanza
complessa e ci siano, tuttavia, un po' di incongruenze, il dinamismo della
coppia Redford-Pitt, studiata a tavolino dal buon Scott, ne diminuisce
l'intensità e ne aumenta il prestigio…
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