Joris Ivens ha attraversato il
secolo e il mondo con i suoi documentari, iniziando dall’Olanda, passando per
la Spagna, gli Stati Uniti, il Cile, l’Italia, l’Europa dell’Est, il Vietnam,
la Cina, tra gli altri.
Non c’è bisogno di tante parole, dei registi contano le opere, è
lì che vivono ancora.
Se esistono i registi “impegnati” lui era uno di quelli, nelle
opere e nei fatti (è morto nel 1989 a Parigi, pochi giorni prima era in piazza
per protestare contro il massacro di piazza Tienanmen).
La sua filmografia è lunghissima, si ricordano qui solo alcuni
film, di cui si segnala il link per guardarli, quando possibile (e sarete
sorpresi dalla bellezza).
“Borinage”,
del 1933, sulla vita e le lotte dei minatori e delle loro famiglie: QUI
“Terra
di Spagna”, del 1937, sulla guerra civile, voce narrante di Dos Passos e
Hemingway (in italiano: QUI,
e in lingua originale, con sottotitoli in spagnolo: QUI)
“La
Seine a recontré Paris”, del 1957, con Serge Reggiani che legge Prevert (QUI)
“L’Italia non è un paese povero”, del 1960, commissionato da
Enrico Mattei
“…A
Valparaiso”, del 1965, un film bellissimo e commovente, hanno collaborato Chris
Marker e Patricio Guzman, da non perdere assolutamente, è Cinema:QUI
“Loin
du Vietnam”, del 1967, un film collettivo, a favore dei vietnamiti (oltre a
Joris Ivens, ci sono episodi di Claude Lelouch, Agnès Varda, Jean Luc Godard,
Chris Marker, Alain Resnais, William Klein) e contro gli invasori: QUI
“Io e
il vento”, del 1988, l’ultimo suo film, nel quale appare anche come
attore: QUI
Qui
una piccola biografia: QUI
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