Prima
dell’inizio delle riprese Milos Forman proiettò agli attori “Titicut
Follies”. girato nel 1967 da Frederick Wiseman, in un manicomio giudiziario,
censurato fino al 1992 per un ordinanza restrittiva emessa dalla Corte Suprema
del Massachusetts che lo riteneva una violazione della privacy dei detenuti,
l’unico film censurato per motivi non di oscenità, né di sicurezza pubblica. È
un film abbastanza forte, se qualcuno ne scrive così: “Qui siamo di fronte
all’orrore delle istituzioni, dell’uomo sull’uomo, qualcosa di simile a certi
documentari sul nazismo che vi sarà capitato di vedere.” (da
qui). Doveva avere le idee abbastanza chiare, Milos Forman.
In
Svezia rimase in programmazione nei cinema dal 1975 al 1987.
Kirk
Douglas, che a teatro nel 1963 impersonava McMurphy (impersonato poi da Jack
Nicholson) aveva comprato i diritti per il film prima della pubblicazione del
libro e aveva scelto Milos Forman per la regia quando il regista stava ancora a
Praga.
Milos
Forman scelse di avere un attore famoso e gli altri solo attori sconosciuti,
affinché riconoscessero naturalmente il ruolo di leader di Jack Nicholson.
La
20th Century Fox avrebbe distribuito il film solo se alla fine McMurphy fosse
sopravissuto, ma il finale non fu riscritto.
Il
titolo deriva da un verso di una canzone per bambini, il testo completo si può
leggere nel libro di Ken Kesey, che ha scritto una sceneggiatura per il film,
ma Milos Forman la rifiutò, perché Ken Kesey voleva che, come nel libro, la
storia fosse raccontata da Chief Bromden, l’indiano nel film.
Ken
Kesey affermò di essersi sempre rifiutato di guardare il film per tutta la
vita.
(Ken
Kesey è il tipo che scrisse: “Qual è il compito dello scrittore nell’America
contemporanea? Non ne sono sicuro, ma faccio un esempio.
Uno di
questi giorni starai camminando per strada e, all’improvviso, vedrai una luce.
Guarderai dall’altra parte della strada e, in piedi all’angolo, vedrai Dio.
Saprai che è Dio perché avrà una chioma gonfia e ricciuta contornata da
un’aureola, come Gesù, avrà occhietti a mandorla come Buddha, e un sacco di
spade appese al cinturone, come Maometto.
E ti dirà: – Vieni a me. Attraversa la strada e vieni a me. Oh, vieni a me, manderò le Muse a sussurrarti all’orecchio che sei il più grande scrittore di sempre, meglio di Shakespeare. Vieni a me, avranno tette come angurie e capezzoli come mirtilli. Vieni a me. Non devi fare altro che cantare le mie lodi.
Il tuo compito è rispondere: – Vaffanculo, Dio. Vaffanculo. Vaffanculo. Vaffanculo.
E’ compito tuo, perché nessun altro lo farà. I nostri politici non lo faranno. Nessuno, a parte lo scrittore, lo farà. Nella storia vi sono tempi in cui vanno cantate le lodi del Signore, ma non adesso.
Adesso è tempo di dire: – Vaffanculo. Non m’importa chi era tuo padre. Vaffanculo.
E poi, tornare a scrivere.”)
E ti dirà: – Vieni a me. Attraversa la strada e vieni a me. Oh, vieni a me, manderò le Muse a sussurrarti all’orecchio che sei il più grande scrittore di sempre, meglio di Shakespeare. Vieni a me, avranno tette come angurie e capezzoli come mirtilli. Vieni a me. Non devi fare altro che cantare le mie lodi.
Il tuo compito è rispondere: – Vaffanculo, Dio. Vaffanculo. Vaffanculo. Vaffanculo.
E’ compito tuo, perché nessun altro lo farà. I nostri politici non lo faranno. Nessuno, a parte lo scrittore, lo farà. Nella storia vi sono tempi in cui vanno cantate le lodi del Signore, ma non adesso.
Adesso è tempo di dire: – Vaffanculo. Non m’importa chi era tuo padre. Vaffanculo.
E poi, tornare a scrivere.”)
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