un aviatore acrobata, a corto di soldi, con la moglie e altri due complici, tenta una piccola rapina in una banca di campagna.
ma le cose non vanno per il verso giusto, si apre una spietata caccia ai ladri, la mafia non perdona.
in questa lotta fra ladri e mafiosi noi stiamo con i ladri, questo si sappia, e sopratutto con quel genio triste d'attore che è Walter Matthau.
buona (acrobatica) visione - Ismaele
QUI si può vedere il film completo, in italiano
…Chi ucciderà Charley Varrick? è infatti il noir perfetto, con sequenze
magistrali (la rapina è tra le migliori della storia del cinema, succede di
tutto senza dover ricorrere ai ralenti, di cui Siegel non ha mai avuto bisogno
per essere epico o lirico), dialoghi pazzeschi (anche il doppiaggio italiano,
con le sue libertà, non è male) e personaggi tutti memorabili: il paralitico
ricettatore/informatore, la fotografa della mala, lo sceriffo, il mafioso
cinese, l’entraîneuse e il direttore di banca istigato al suicidio dalle parole di
Vernon in una formidabile scena tra le vacche di un recinto in aperta campagna.
Musiche al solito eccezionali di Lalo Schifrin alla quarta collaborazione con
Siegel (ce ne sarà una quinta, Telefon, nel 1977).
Un piccolo classico questo film di Siegel. C'è un po'tutto il
suo universo: l'ironia feroce, l'amicizia virile, l'uso della violenza visto
come necessario quando non basta il solo cervello, una poco agevole distinzione
tra buoni e cattivi(o meglio qui sono tutti cattivi ma qualcuno lo è piu' degli
altri).Su tutti si staglia la figura di Charley Varrick alias Walter Matthau
una volta tanto svincolato dai ruoli comici che divora letteralmente il film. La
rapina iniziale in banca è un capolavoro di precisione il finale in cui Charley
gabba tutti(polizia e mafia che cercava i soldi)un capolavoro di perfidia…
Uno dei migliori film realizzati da Don Siegel, un noir teso e
violento che non lascia mai tregua e respiro allo spettatore. La vicenda è un
noir a venature thriller, di una cupezza degna di Fritz Lang. In Chi ucciderà Charley Varrick? notiamo, infatti,
un'umanità speduta e senza speranza. I cosiddetti 'buoni' sono dei rapinatori
che non si sono fatti scrupolo ad uccidere ma, dall'altro, troviamo una società
corrotta e dominata dalla malavita in cui pare non possa esserci spazio per la
giustizia e per la redenzione; una società in cui le forze dell'ordine sono
poco più che comprimari in uno spettacolo in cui a farla da padrone è la mafia.
Matthau, che dà in prestito la sua abituale maschera
spiritosa ad un thriller, è strepitoso nell'interpretare la figura di Charley
Varrick, un criminale freddo e calcolatore dal cervello finissimo ma che è
ancora in grado di provare dei sentimenti, ma spicca anche Joe Don Baker nel
ruolo del sicario rozzo, razzista e violento che è l'incarnazione del male
assoluto. Siegel dirige il tutto col suo solito straordinario talento, dando
alla storia un piglio frenetico e violento.
Credo si possa dire un film perfetto,
che non ha una smagliatura durante tutta la sua durata. Tutto, dalla regia alle
interpretazioni, è di alto livello. A conti fatti, poi, è uno dei film più
ottimisti di Don Siegel, nonostante il suo pessimismo abbia comunque uno spazio
notevole. Il microcosmo della piccola banca di provincia ne è un esempio:
trasferimenti di ingenti somme in nero provenienti dalla malavita, complicità
politiche, un direttore che, oltre che manutengolo dei criminali, è un inetto e
un vigliacco. Il personaggio più
negativo è forse quello del gorilla,
una specie di robot senza cuore e senza ombra di umanità. Lo stesso complice
del protagonista è anch'egli un esempio di uomo senza scrupoli, dalla pistola
facile, e interessato solo al denaro. In ogni caso non ho trovato quel
pessimismo nero e quella crudeltà disperata che ho riscontrato in
"Contratto per uccidere".
La sceneggiatura parla vagamente di una vita
precedente del personaggio di Matthau assieme alla moglie, una vita che appare
abbastanza felice e forse fuori dalla criminalità. Non viene chiarito il come
siano giunti a mettere in piedi una rapina ad una banca, ma talune
indeterminatezze sono pregi in seno a certi film. La prima volta che lo vidi,
diversi anni fa, non capii l'episodio finale dell'incontro presso lo
sfasciacarrozze, perché è proprio un guizzo di intelligenza e di
improvvisazione da parte del protagonista.
Walter Matthau dà forse l'interpretazione migliore
della sua carriera: momenti memorabili sono l'addio alla moglie morta, la gomma
da masticare messa in bocca alla fine, e la sua espressione di quando la
macchina va finalmente in moto (dove c'è persino una punta di umorismo).
Come dicevo, è un film perfetto, ma non ha per me
quel fascino e non mi suscita quella profonda partecipazione di altre
pellicole. I meriti oggettivi di un'opera, comunque, vanno sempre riconosciuti.
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