giovedì 1 novembre 2018

7 Sconosciuti a El Royale – Drew Goddard

mi ricordo un film nel quale i rapinatori si incontrano per prendere i soldi nascosti, quel film è Una calibro 20 per lo specialista, di Michael Cimino, e casualmente anche lì c'era Jeff Bridges.
il film di Drew Goddard strizza l'occhio a Tarantino, ed è ricchissimo di riferimenti che solo uno statiunitense può apprezzare appieno.
saltare da una storia all'altra e giocando con il tempo, andando avanti e indietro hanno il risultato di appesantire il film.
Quella casa nel bosco (qui) era un'altra cosa.
intanto buona visione - Ismaele




7 sconosciuti a El Royale è un film che a una prima superficiale visione non dispiace affatto, ma man mano che lavora interiormente nella mente e nell’animo dello spettatore finisce per divenire l’ennesimo lungometraggio molto ben confezionato e banale, che probabilmente funzionerà al botteghino, ma che certamente non lascerà alcuna traccia nella storia (recente) della cinematografia internazionale.

Credo che dentro questo script possa esserci veramente tutta l'America (intesa come States) ma per uno spettatore italiano è davvero difficile cogliere tutti i riferimenti che, nascosti o no, vengono mostrati nel film.
Si tratta comunque di un film ambiziosissimo, pieno di personaggi, cose e tematiche.
Eppure l'incipit è tutto sul minimalismo.
Inquadratura fissa, una camera d'albergo...
da qui

…Il suo ritorno dietro la macchina da presa, narrativamente parlando, insegue ma non tiene il passo di Quella casa nel bosco, dove era l’insieme a fare la differenza, ossia quel patchwork di generi rielaborato e riportato a nuova vita. Se nel film del 2012 il “magma” di stereotipi, immaginari, citazioni e topos di riferimento legati al filone fanta-horror rappresentava la materia prima alla quale l’autore aveva attinto a piene mani per dare forma e sostanza ad un cocktail di trovate drammaturgiche e soluzioni visive originali, qui il modus operandi, seppur replicato seguendo traiettorie diverse e attingendo da altre fonti, non raggiunge i medesimi risultati. Qui Goddard parte dal thriller vecchia scuola di hitchcockiana memoria per poi dirigersi dalle parti del Tarantino di The Hateful Eight, con il chiaro intento di partorire un mistery scatologico circoscritto tra le mura di un’intramontabile location come l’albergo…

Nessun commento:

Posta un commento