Steve McQueen gira di nuovo un film negli Usa, dopo 12 anni schiavo.
e i neri sono protagonisti, nel bene (poco) e nel male, male condiviso con i bianchi, sete di potere e sopratutto di denaro sono i primi comandamenti, per tutti, o quasi.
qui delle ladre rubano ai ladri, senza esclusione di colpi, e non mancano i colpi di scena.
e una parte di quei soldi serviranno a ricordare Marcus, giovane nero ucciso da un assassino bianco in divisa.
sembra un film d'evasione, in realtà razzismo, corruzione, omicidi lo fanno diventare per lunghi tratti un film politico.
un film di Steve McQueen non si può perdere, questo è sicuro.
buona visione al cinema - Ismaele
…il film si
compone di numerosi momenti intensi e cinematograficamente d’effetto, come si può
capire fin dalla prima scena, realizzata con un montaggio che incrocia la
quiete del contesto domestico dei protagonisti con la tempesta della rapina che
finirà per sconvolgerlo. Ma è una forza che intende colpire la testa dello
spettatore, risparmiandogli la pancia e lasciandogli così la lucidità per
cogliere non soltanto la qualità della sceneggiatura o i virtuosismi tecnici
della regia, ma anche le implicazioni psicologiche legate all’importanza dei
ruoli femminili e, immancabilmente, al tema del conflitto razziale. E’ il
dosaggio magistrale di questi ingredienti a far sì che Widows – Eredità
criminale, pur raccontando poco di originale, costituisca un film superiore
alla media: qualcosa più di un thriller, senza però deviare dalla componente
primaria del genere, ovvero la capacità di avvincere lo spettatore attraverso i
classici elementi di trama, tensione, azione e colpi di scena. Steve McQueen è dunque riuscito a conciliare film d’autore e film per il pubblico, che viene
sollecitato alle stesse riflessioni di tante altre pellicole in modo avvincente
anziché tedioso…
…Fantastici
poi i primi piani sul predicatore nero, geniale imbonitore di folle
interpretato con rara intensità da Jon Michael Hill. Anche nelle scene di
violenza, perpetrate per lo più dal fratello di Jamal, il feroce e psicopatico
Jatemme, c'è un'esibizione di sadismo raggelante, che non ha nulla dei
ridanciani eccessi del pulp. Il film infatti in America ha avuto il codice di
censura R, che impedisce ai minori di 17 anni di entrare senza
l'accompagnamento dei genitori…
…Le vedove dei membri nemmeno si conoscevano, sono donne
diverse con idee, obiettivi e vite diverse, alcune di queste però sono messe in
seria difficoltà dalla scomparsa degli uomini che frequentavano o con i quali
avevano avuto dei figli. La soluzione è il libretto di uno di loro, il capo,
sul quale sono appuntati tutti i dettagli del prossimo colpo, un’operazione
molto facile per la quale tutto è già stato organizzato. Basta metterla in
pratica.
Questo spunto nelle mani di chiunque altro
sarebbe diventato una commedia o sarebbe stato quantomeno irresistibile dargli
venature ironiche (donne non avvezze al crimine che devono diventare criminali
e fare cose da uomini non essendo pronte, allenate o preparate). Steve McQueen invece ne
fa un film grave, serio e ponderato, che affonda le mani nelle viscere di una
ognuna di queste donne, uno in cui i momenti più leggeri suonano fuori posto
(ed è incredibile che i personaggi stessi se ne accorgano). Quello che è
accaduto è una tragedia e quest’idea del colpo potrebbe peggiorare tutto, non
unirà nessuno, non creerà un gruppo di amiche ma deve salvare la vita a tutte.
Dall’altra parte c’è anche una storia di
bianco e un nero. C’è un candidato al consiglio comunale membro di una famiglia
ricca storicamente esponente della politica locale potrebbe non essere eletto.
Il distretto cui fa riferimento è stato ridisegnato e ora include nuove zone.
C’è un nuovo avversario, un nero, che ne vuole approfittare. Sembra la
rivincita della classe popolare sull’élite bianca ma il nero è un ex gangster
che vuole ripulire i suoi affari senza interromperli grazie all’ascesa
politica. Le due storie si uniranno ad un certo punto con un punto di contatto
non difficile da immaginare…
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