Incroci, passaggi,
sovrapposizioni, viaggi, spostamenti. Tra cinema e altri luoghi, e altre arti.
Cinema, teatro, sofferenza, disagio e guerra. Un uomo di teatro come Pippo
Delbono mette in scena uno spettacolo che si chiama Guerra e
lo porta nei luoghi dove la guerra è di casa da decenni, In Palestina e in
Israele. Tra appunti di viaggio, emozioni, sguardi attenti a quanto lo
circonda, l'autore "fotografa" e racconta storie e drammi quotidiani,
di dolore e allegria, con semplicità e poesia. Cinema italiano che va a
guardare il mondo. Non sappiamo se Pippo Delbono continuerà a fare cinema. Se
insistesse, lui teatrante fisico e atroce, battagliero e umanissimo, potrebbe
inventarsi un suo percorso (un po' come ha fatto Martone) lungo il quale
mescolare palcoscenico e schermo, ante ed esistenza, innocenza e crudeltà. Noi
ci auguriamo che continui. Delbono: «Quando lo spettacolo c'è, quando è
compiuto, non significa che ho capito, che c'è una risposta. No, Io spettacolo,
in realtà, è come profonda domanda». Amiamo i registi che ci regalano buone
domande.
Da Film Tv, 2003
Da Film Tv, 2003
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