potrebbe sembrare un film dell'orrore, in certo modo sì, ma forse è più un thriller, dove i minuti scorrono verso una conclusione inattesa e davvero buona.
opera prima e ottima sceneggiatura, che evita le soluzioni più facili e banali.
una bella sorpresa - Ismaele
opera prima e ottima sceneggiatura, che evita le soluzioni più facili e banali.
una bella sorpresa - Ismaele
…Vicens è un regista
raffinato e, nonostante le sequenze "incriminate" siano
particolarmente esplicite, le inquadrature giocano più sulla suggestione, sugli
sguardi, sul "pensiero stupendo che nasce un poco strisciando" nella
mente dei tre imbecilli, senza andare a vilipendere ancor più il corpo nudo
della povera Anna, concentrandosi sul viso immoto dell'attrice. Certo, quello
di Vicens è comunque un gioco
crudele perché ci costringe ad immedesimarci col meno stronzo dei tre ragazzi,
Javi, nascosto dietro una porta a guardare senza volontà di toccare ma anche
senza il coraggio di distogliere lo sguardo o intervenire in qualche modo per
salvare Anna dalla profanazione e Iván e Pau dal peggiore errore della loro
vita, che è un po' quello che succede ogni volta che qualche bulletto picchia
dei ragazzini mentre gli altri lo riprendono senza intervenire. Per dire che,
nonostante tutto, The Corpse of Anna Fritz è un film che porta a sensazioni ben diverse dal
semplice schifo iniziale, riflessioni scomode che acquistano ancora più forza
dopo l'inaspettato twist…
…C'è catarsi sul finale? Mah, sicuramente c'è un senso di
euforica vendetta che tuttavia lascia presto il posto ad un devastante disgusto
per l'intera umanità. La dolorosa consapevolezza nell'ultimo sguardo di Anna
Fritz è un mirabile esempio di come l'unione tra una scrittura semplice ma non
banale, regia attenta e abilità interpretativa possano rendere un gioiellino
anche un film dal budget ridotto all'osso e infondere eleganza anche al più
scabroso degli argomenti.
Film realmente inquietante e disturbante. Non tanto per la
violazione dell’inerme cadavere di una fotomodella arrivato nella camera
mortuaria di un anonimo ospedale, bensì per lo scenario autodistruttivo che lo
spettatore già sa che andrà palesandosi di minuto in minuto. L’angoscia sale ad
ogni scena e nonostante l’improbabilità delle svolte narrative e della
situazione generale, lo spettatore è realmente catapultato in un incubo ad
occhi aperti e coinvolto più che emotivamente per le sorti di tutti e quattro i
protagonisti: i tre amici violatori del corpo della ragazza, e la ragazza
stessa…
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